[13/04/2010] News

Scoperta in Amazzonia la pił grande falda idrica del pianeta

FIRENZE. Che il Rio delle Amazzoni, con i suoi 17000 miliardi di litri di acqua trasportati mediamente ogni giorno, fosse il fiume con la maggiore portata al mondo era dato noto. Ora pare che proprio in quell'area sia ubicata anche la più grande falda acquifera sotterranea del mondo che scalzerebbe in classifica quelle di Russia e Australia. La notizia è stata annunciata in questi giorni da ricercatori dell'università dello stato amazzonico del Parà (Ufpa).

Il deposito di acqua dolce si estenderebbe sotto gli stati brasiliani di Parà, Amazonas e Amapà, lungo quindi il corso del Rio delle Amazzoni e i suoi affluenti, su una superficie di circa 440 mila chilometri quadrati per uno spessore medio di 545 metri. «I dati raccolti in trent'anni di ricerche e studi, spesso in luoghi di difficilissimo accesso, ci permettono oggi di affermare che si tratta della scoperta della più grande riserva di acqua dolce del mondo- ha dichiarato il geologo dell'Ufpa Milton Matta- la porosità e la permeabilità della roccia della falda acquifera sono pressoché uniformi nonostante l'estensione di centinaia di chilometri nel sottosuolo dell'Amazzonia, e permettono un rinnovamento costante del livello dell'acqua. Ovunque abbiamo scavato a quella profondità abbiamo avuto un flusso d'acqua abbondantissimo e costante, indicando condizioni analoghe su tutta l'estensione» ha concluso il ricercatore.

Se il dato verrà confermato il Brasile diventa senza ombra di dubbio il Paese con le maggiori riserve d'acqua al mondo considerato che è già presente in quell'area l' "Acquifero Guarani" prima terza riserva mondiale (dopo Russia e Australia) e ora quarta. Le acque del nuovo acquifero delle aree del Parà, Amazonas e Amapà, tra l'altro sono di alta qualità considerate i bassi livelli di antropizzazione e quindi appetibili e soggette a sfruttamenti (e non ci riferiamo ovviamente ai consumi locali). Una riserva di tale entità non finisce da un giorno ad un altro ma è bene che il Brasile sia consapevole della portata del tesoro che si trova nel suo sottosuolo specialmente in chiave futura.

Del resto quanto avvenuto nella falda statunitense, che si estende dall'Arizona al Texas su un'area pari a quella del Mar Mediterraneo, dovrebbe mettere in guardia: secondo le organizzazioni ambientaliste come Conservation international la falda è ormai ridotta ad un quinto della sua portata iniziale, per sovra sfruttamento antropico, e potrebbe esaurirsi già nel giro di alcuni decenni con gravi conseguenze per il fabbisogno idrico americano.

Torna all'archivio