[09/11/2012] News

I 70 scalini della sostenibilità secondo gli Stati Generali della Green Economy: ecco le proposte

Sono 70 le proposte contenute nel Programma di sviluppo di una green economy elaborate per rispondere alla doppia crisi che sta coinvolgendo il nostro Paese: quella economica e quella ambientale. Il percorso, che si è concluso con l'elaborazione del documento, è stato avviato dagli Stati Generali della Green Economy, composti da 39 associazioni di imprese, che rappresentano tutti i settori dell'economia verde italiana, col supporto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il ministero dell'Ambiente.

Quello degli Stati Generali della Green Economy è stato inoltre un incontro dall'alta valenza simbolica, anche a livello istituzionale. Si sono infatti conclusi nell'ambito della fiera Ecomondo, a Rimini, alla presenza di Corrado Clini, ministro dell'Ambiente e di Corrado Passera, ministro per lo Sviluppo: è questa la prima volta - come ha tenuto a sottolineare Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - che un ministro dello Sviluppo partecipa ad Ecomondo riconoscendo e sottolineando che vi è nell'industria manifatturiera della green economy una grande vivacità, fondamentale per la ripresa dell'Italia dalla crisi economica con la quale facciamo quotidianamente i conti.

Le 70 proposte, estratte dai documenti elaborati dagli 8 gruppi di lavoro tematici e sintesi progettuale di quest'incontro, sono state oggetto di dibattito e di confronto con gli interlocutori intervenuti agli Stati generali della Green Economy, e qui suddivise in otto grandi gruppi:

I. Misure generali per una green economy

Il primo riguarda le misure generali per affrontare la recessione economica e avviare una nuova fase di sviluppo. Per fare questo è necessario diffondere una nuova visione della green economy attraverso una maggiore consapevolezza dei cittadini, del mondo economico e di quello politico, al fine di produrre e utilizzare beni e servizi di qualità ecologica e ridotto impatto ambientale per tutelare le risorse naturali (riconoscendone la scarsità), conservare i servizi della natura (riconoscendone il valore) e per mitigare la crisi climatica (con un'economia a basse emissioni di carbonio). Le proposte:

II. Sviluppo dell'ecoinnovazione

All'ecoinnovazione, necessaria allo sviluppo di una green economy per promuovere sistemi di produzione e consumo basati su un utilizzo sostenibile delle risorse e una riduzione degli impatti negativi sull'ambiente, è dedicato il secondo gruppo di proposte:

III. Sviluppo dell'ecoefficienza, del riciclo e della rinnovabilità dei materiali

Sull'ecoefficienza nell'impiego dei materiali e nella prevenzione della produzione di rifiuti, sullo sviluppo del riciclo e l'abbattimento dello smaltimento, sulla produzione e sull'impiego di materiali rinnovabili locali si concentra il terzo blocco di proposte:

IV. Sviluppo dell'efficienza e del risparmio energetico

Efficienza e risparmio energetico, che presentano diversi e indiscutibili vantaggi sia ambientali (un minor consumo di energia, per la gran parte ancora di origine fossile consente di ridurre, per esempio, le emissioni di gas di serra), sia economici (riduzione dei costi energetici e delle importazioni di energia), sono i temi salienti della quarta sezione.

V. Sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili

Il settore energetico, invece, responsabile di circa i due terzi delle emissioni mondiali di gas serra, è l'argomento centrale, del quinto gruppo di proposte, uno dei più corposi del Programma. A fronte di un obiettivo di riduzione delle emissioni mondiali pari al dimezzamento rispetto al 1990, negli ultimi venti anni sono cresciute di oltre il 40%. La lotta al cambiamento climatico, i cui effetti potenzialmente catastrofici sono evidenti già oggi, rappresenta probabilmente la principale sfida della nostra epoca. Le fonti rinnovabili sono uno degli strumenti principali per affrontare e vincere tale sfida nonché per ridurre la dipendenza dalle importazioni energetiche. Le proposte:

VI. Tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi

Alla tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi è dedicato il sesto capitolo di questo importante documento. La Road map europea per lo sviluppo della Green Economy, infatti, dedica grande attenzione al ruolo del capitale naturale e dei servizi ecosistemici per una ragione molto semplice: la nuova economia si chiama green proprio perché punta su un'elevata qualità ecologica, mantenendo o ricostituendo gli stock di capitale naturale, tutelando e valorizzando i servizi forniti dagli ecosistemi, basi indispensabili per il nostro benessere e per il nostro sviluppo economico. Le proposte:

VII. Sviluppo delle filiere agricole di qualità ecologica

Il penultimo argomento riguarda invece le filiere agricole di qualità ecologica, da quelle prioritarie delle produzioni alimentari, fino a quelle delle agroenergie, delle produzioni di materiali biodegradabili, dell'agriturismo e della gestione forestale e del territorio, date le importanti prospettive di sviluppo che potrebbero avere, puntando sull'elevata qualità ecologica. Le proposte:

VIII. Sviluppo di una mobilità sostenibile

Ultima fondamentale tematica affrontata lo sviluppo di una mobilità sostenibile, che promuove nuove possibilità di sviluppo e di occupazione, riducendo le emissioni, gli impatti ambientali e la congestione dei trasporti. Le proposte:

I do cumenti integrali dei gruppi di lavoro sono consultabili alla pagina http://www.statigenerali.org/consulta zione/documenti/

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