[24/05/2013] News

Maleodoranze a Castelfranco di Sotto

E' stata inviata in aprile ai Sindaci del Valdarno inferiore ed alle aziende interessate la relazione sull'attività effettuata da giugno 2012 a febbraio 2013, da ARPAT e ASL, nell'ambito del contenimento del fenomeno delle maleodoranze.

Per meglio circoscrivere il fenomeno odorigeno, a fine agosto 2012, ASL 11 ed ARPAT hanno firmato un protocollo che ha previsto il coinvolgimento dei cittadini per la compilazione delle schede con gli orari e il tipo di maleodoranze avvertite e la programmazione di una serie di sopralluoghi con una frequenza trisettimanale: i due Enti hanno effettuati complessivamente 26 perlustrazioni nella zona in due mesi, con particolare attenzione alle zone con maggiore densità industriale.

Sono stati inoltre effettuate tre campagne di monitoraggio della qualità dell'aria con un mezzo mobile, nella zona industriale a confine tra Castelfranco di Sotto e S. Croce sull'Arno, e, anche in base alle indicazioni emerse dalla cittadinanza, ARPAT ha effettuato numerosi sopralluoghi in aziende e negli impianti di depurazione individuando una serie di criticità nella gestione degli impianti e nella struttura degli stessi.

I risultati del monitoraggio dell'aria hanno confermato l'esistenza di una situazione ambientale degna di attenzione: le maleodoranze si sono manifestate con una frequenza più elevata soprattutto a luglio e settembre e con un'intensità decisamente superiore rispetto al livello di fondo, che nella zona è di per sè abbastanza elevato. I sopralluoghi sugli impianti, le valutazioni tecniche effettuate sulla gestione degli stessi, gli esiti degli accertamenti analitici sui reflui campionati e le elaborazioni delle concentrazioni rilevate con il mezzo mobile, in modo tra loro coerente, hanno condotto all'individuazione di alcune sorgenti ed evidenziato deficit impiantistici e gestionali che sicuramente hanno contribuito al fenomeno delle maleodoranze.

In sintesi si riporta di seguito quanto emerso da tutti gli accertamenti: sulla via Nuova Francesca e zone limitrofe, nei comuni di Castelfranco di Sotto e S. Croce S/Arno, la miscellanea di odori risultata presente a più riprese è costituita dai contributi di alcuni specifici inquinanti o a classi di inquinanti, come "idrogeno solforato", "solventi", "ammoniaca e probabilmente "composti amminici" e idroalcolici, come pure da contributi difficilmente identificabili che però evocano nei cittadini la presenza di alcune matrici come "pelle cotta", " brodo organico" e "acque di depurazione"; la zona di via del Trebbio sembra costituire una linea di demarcazione netta tra la zona sopra descritta e quella di Ponte a Egola/San Romano/ Santa Croce-area industriale. In questa seconda zona posta ad Est di via del Trebbio le componenti odorigene tendono ad uniformarsi verso il sentore di "uova marce", caratteristico dell'idrogeno solforato, con poche eccezioni rappresentate dai contributi forniti dalla presenza di solventi.

In conclusione si ritiene che al complesso fenomeno delle maleodoranze contribuiscano diverse attività. Quelle che dagli accertamenti effettuati hanno contribuito con ragionevole certezza ad alcuni degli episodi di maleodoranze sono: l'impianto di produzione dei fertilizzanti dagli scarti di pellame, gestito da Consorzio SGS di Santa Croce sull'Arno  e l'ex depuratore di Castelfranco di Sotto, gestito da Waste Recycling, che hanno determinato episodi di inquinamento olfattivo di tipo acuto ed episodico legato al rilascio di composti organici; il depuratore di S. Croce, gestito dal Consorzio Aquarno, ritenuto in grado di produrre un sottofondo odorigeno, più costante nel tempo e generalmente di minore intensità, ha comunque causato alcune punte molto significative di concentrazione di idrogeno solforato.

Le carenze impiantistiche e/o gestionali rilevate sono già state oggetto di segnalazioni all'Ente competente ed ai Comuni interessati; le ditte, che gestiscono gli impianti, hanno già presentato i piani di adeguamento alla Provincia, previi specifici incontri che si sono tenuti in queste settimane con la Provincia ed ARPAT. Ad oggi gli interventi di miglioramento sono ancora in corso e, in un caso (Waste), saranno terminati nei prossimi giorni.

L'indagine effettuata non è conclusiva rispetto all'identificazione di tutte le possibili sorgenti emissive, e per questo ARPAT continuerà i propri accertamenti, in considerazione del fatto che l'analisi dei dati di qualità dell'aria del periodo novembre 2012 - gennaio 2013 ha evidenziato l'apporto odorigeno di altre sorgenti emissive presenti nella zona, forse di minore intensità rispetto a quelle già individuate. Inoltre rimane da verificare l'efficacia degli interventi migliorativi sui tre impianti individuati una volta che saranno operativi.

Come immediata conseguenza i cittadini ancora non possono avvertire l'effetto positivo degli interventi ARPAT ed ASL 11, ma rimane comunque importante che continui il loro coinvolgimento nell'azione di monitoraggio delle maleodoranze.

Questa situazione non ha sorpreso i tecnici considerata la complessità del territorio, caratterizzato da una commistione tra una realtà industriale, di piccole o medie dimensioni, ed una realtà residenziale, la cui convivenza è problematica soprattutto considerando che la parte produttiva ha per sua natura una componente di emissioni diffuse non trascurabile e fortemente odorigena.

http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2013/maleodoranze-a-castelfranco-di-sotto

Torna all'archivio