[02/05/2011] News toscana

Firenze partecipa al "Giretto d'Italia": "il come" si va in bici influenza "il quanto"

Anche a Firenze domani si corre il "Giretto d'Italia" la gara fra le città che pedalano di più, cioè dove i cittadini usano più frequentemente la bici come mezzo sostitutivo dei mezzi a motore per andare a scuola o a lavoro. Il primo campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente, Fiab e Cittainbici, assegnerà quindi la maglia rosa ai comuni con più ciclisti in circolazione.

«Il messaggio è che la bici è un mezzo alternativo e competitivo- ha dichiarato il consigliere speciale per la bicicletta del comune di Firenze, Giampiero Gallo- Domani può essere un'occasione giusta per sensibilizzare perché qualcuno decida di andare al lavoro in bici e magari poi continuerà a farlo. In vista poi dell'apertura dei cantieri della tramvia, la bicicletta dovrà essere uno dei mezzi che le persone dovranno usare insieme ai mezzi pubblici e alle altre forme di mobilità alternativa alla macchina».

A Firenze la conta della bici è dalle 7,30 alle 9,30 e i check-point saranno 4 anziché tre come nelle altre città (in via Gioberti, sul Ponte alla Carraia, davanti alla Biblioteca nazionale e all'Isolotto dove c'è la passerella). In questi luoghi il personale dell'organizzazione conterà il numero di bici che passano, ma anche i pedoni, le macchine, i mezzi pubblici e annoterà tutto su una scheda. Infatti riscuoteranno punteggi maggiori quelle città con la migliore percentuale di spostamenti a pedali rispetto a quelli a motore. I dati poi verranno elaborati e sabato 7 maggio ci sarà la premiazione.

Firenze è inserita nel girone dei "pesi massimi" cioè delle grandi città e si confronterà con Torino, Genova, Milano, Venezia, Verona, Roma e Bari (nella categoria delle città piccole figurano altri due capoluoghi di provincia toscani, Pisa e Grosseto). Questa sfida "quantitativa" è senza dubbio interessante ma è "il come" si va in bicicletta nelle città che deve essere meglio approfondito dato che poi influenza "il quanto".

La buona volontà dei ciclisti spesso non è accompagnata da un supporto dell'amministrazione per migliorare la qualità delle infrastrutture dedicate alla mobilità ciclabile. Le piste o non sono sufficienti o quando ci sono non sono manutentate, finiscono nel nulla, o sono promiscue, cioè utilizzate anche dai pedoni e quindi non dai ciclisti che vengono troppo rallentati.

Sicuramente negli ultimi anni qualcosa è cambiato in positivo, ma il salto di qualità per rendere competitiva la bicicletta e considerarla mezzo alternativo di locomozione, deve essere ancora effettuato. In questo quadro Firenze non rappresenta un'eccezione.

Torna all'archivio