[12/04/2012] News

Usa e Canada preoccupati per la diffusione della sindrome del naso bianco dei pipistrelli

Il fungo killer proviene dall’Europa

Il Fish and wildlife service Usa ha annunciato 7 sovvenzioni, per un totale di circa 1,4 milioni  di dollari, per proseguire le ricerche sulla sindrome del naso bianco (Wns) dei pipistrelli e per individuare i modi per gestirla. Da quando è stata rilevata nel 2006, la sindrome del naso bianco ha ucciso più di 5,5 milioni di pipistrelli nella parte orientale del Nord America e si è diffusa rapidamente in tutti gli Usa e in Canada. 

Il direttore del Fish and wildlife service, Dan Ashe, ha spiegato il perché di questo investimento: «I pipistrelli sono fondamentali per gli ecosistemi della nostra nazione e della nostra economia. Questi finanziamenti offrono un sostegno essenziale del Service ai nostri partner per affrontare questa crisi senza precedenti della fauna selvatica». I finanziamenti per borse di ricerca vengono dai fondi federali per il recupero delle specie minacciate di estinzione. I destinatari del programma sono stati selezionati tra 31 proposte di sovvenzione. Molti tra coloro che in Italia (a partire dal Giornale) hanno preso in giro i finanziamenti alle ricerche sui pipistrelli e le hanno definite uno spreco scandaloso, farebbero bene ad informarsi sugli sforzi che il Fish and wildlife service Usa  sta conducendo  per cooperare con le agenzie federali e statali, le tribù, i ricercatori, le università e altre organizzazioni non governative per  la ricerca e per contrastare la diffusione della Wns.

Jeremy Coleman, coordinatore nazionale Wns del Fish and wildlife service sottolinea che «La ricerca continuerà ad essere fondamentale per la risposta alla sindrome del naso bianco nel Nord America. Abbiamo fatto progressi incredibili nella comprensione della malattia e su come influenza i pipistrelli, ma abbiamo ancora del lavoro da fare. Questi progetti aiuteranno ulteriormente la nostra comprensione della Wns e sugli strumenti disponibili per gestire questa malattia devastante. Stiamo ancora lavorando per capire se è possibile per i pipistrelli sviluppare la resilienza o la resistenza al fungo». 

Alcuni dei progetti finanziati riguardano studi dettagliati del Geomyces  destructans - il fungo che causa la  Wns - compreso il modo in cui interagisce con i pipistrelli e l'ambiente. In particolare, poi, ci si concentra su: lo sviluppo di una migliore comprensione di come viene trasmessa la Wns; la determinazione dei meccanismi dell'infezione del G. destructans nei pipistrelli,  compresa la sensibilità e la resistenza di pipistrelli alla malattia; capire come il fungo persista nell'ambiente; individuare e sviluppare attività di controllo ed opzioni non chimiche per la prevenzione della diffusione del fungo killer ed il suo trattamento. La Wsn, inoltre, non costituisce una minaccia per gli esseri umani, ma le persone possono trasportare le spore fungine.

La  sindrome Wsn è stata confermata nelle grotte e nelle miniere - dove i pipistrelli vanno in ibernazione - di 19 Stati Usa e 4 province canadesi e il G. destructans la scorsa settimana ha varcato la linea del fiume Mississippi, infettando i pipistrelli anche nel Missouri. La malattia sembra destinata ad estendersi ulteriormente, tanto che l'Intergovernmental executive and steering committees  che si occupa della lotta alla Wns si è riunito recente mente per capire come rafforzare il National Wns plan, il coordinamento internazionale e il Wns Symposium annuale che si terrà a giugno.

Una ricerca di un team statunitense-canadese ha scoperto che il fungo killer di milioni di pipistrelli americani è arrivato dall'Europa, dopo aver causato una vera e propria strage tra i chirotteri del Vecchio Continente. Il primo caso di Wns negli Usa venne diagnosticato nel 2006 in una grotta nello stato di New York.  Non è chiaro esattamente come il fungo abbia attraversato l'Atlantico, ma è possibile che sia stato introdotto accidentalmente dai turisti: le sue spore si attaccano a vestiti, stivali e attrezzature per la speleologia. Craig Willis, dell'università di Winnipeg, che ha condotto lo studio sull'origine della Wsn in America, dice che «C'è ancora molto che possiamo fare, oltre ad essere assolutamente sicuri di non peggiorare le cose, anche diffondendo accidentalmente il fungo». 

Per capire come si sia propagato il fungo, Willis ed il suo team hanno prelevato 54 piccoli pipistrelli da una grotta infetta nel Manitoba. I pipistrelli sono stati divisi in tre gruppi: un gruppo è stato infettato da spore raccolte in Europa, un altro è stato infettato con le spore del Nord America, il terzo gruppo non è stato infettato. I ricercatori hanno usato telecamere a infrarossi per monitorare il comportamento dei pipistrelli e la progressione della malattia nell'arco di diversi mesi.

«Entrambi i gruppi infetti ha sviluppato i sintomi -  spiega Willis su Proceedings of National Academy of Sciences -  comprese la traccia rivelatrice di polvere bianca sul naso, che dà il nome alla malattia, e cicatrici sulle ali. Rispetto ai pipistrelli non-infetti, i pipistrelli infetti si sono destati più spesso dal letargo. Questo esaurisce le loro riserve di grasso e alla fine porta alla morte».

I due gruppi infettati con  Geomyces  destructans di origine europea o prelevato in Nord America hanno  mostrato gli stessi sintomi gravi e quindi gli scienziati hanno concluso che il fungo è originario dell'Europa. «Se l'agente patogeno fosse stato originario del Nord America, ma con una mutazione che lo ha reso più letale, ci saremmo aspettati  di vedere sintomi più lievi nel gruppo infettato con il fungo europeo», spiega il team, che prevede di ripetere l'esperimento nel 2013 con i pipistrelli europei per confrontare i risultati.

Un altro mistero è come mai i chirotteri europei non siano morti in massa come quelli dell'America nord-orientale. E' possibile che abbiano sviluppato l'immunità al fungo o imparato a evitare i luoghi che favoriscono la diffusione della malattia - ipotizza  Willis - I pipistrelli nordamericani hanno dimostrato poca protezione contro la sindrome del naso bianco e c'è un'attiva ricerca sul fatto se le loro popolazioni possono riprendersi».

 

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