[15/06/2012] News

Lotta contro la desertificazione: un problema anche italiano

Dal workshop "Sviluppo e conservazione dei servizi degli ecosistemi contro siccità e desertificazione", organizzato dall'Enea in collaborazione con Ispra, Cnr, Cra ed Inea  è emerso che «La desertificazione è un problema globale che coinvolge i territori di molti Paesi in via di sviluppo, e  che  riguarda anche i Paesi mediterranei e  l' Italia stessa; infatti, oltre il 30% del territorio italiano è influenzato  da processi di degrado e desertificazione . Questo processo tuttavia non è  inevitabile e si può intervenire cercando di innescare un circolo virtuoso di miglioramenti attraverso un'attenta gestione del territorio in un'ottica di sostenibilità».

Nella prima giornata di lavori i ricercatori e gli esperti di numerose  istituzioni scientifiche italiane si sono confrontati su come rilanciare la lotta alla desertificazione e hanno presentato i risultati dei loro progetti di ricerca scientifica ed i  nuovi approcci integrati e multidisciplinari per affrontare i nodi irrisolti della salvaguardia dell'ambiente delle terre secche.

Nel suo intervento, Vincenzo Artale, responsabile dell'Unità tecnica modellistica energetica ambientale  dell'Enea, ha evidenziato che «L'uso sostenibile del territorio si pone come obiettivo la conservazione degli ecosistemi ed il ripristino di quelli degradati, intesi come valore inestimabile per il benessere sociale ed economico. Per conseguire questo risultato è necessario  un impegno congiunto da parte di enti di ricerca, università e delle istituzioni locali e centrali, per contrastare la fragilità ambientale dei territori e le conseguenze connesse alla  sicurezza ed al benessere sociale.  La siccità e la desertificazione vanno affrontate con strategie e con progetti di ricerca che permettano di intervenire sull'insieme dei problemi che portano al degrado e al depauperamento delle risorse, a cominciare dalla gestione del territorio e dell'ambiente e alle interazioni con le attività umane e produttive, tenendo in considerazione le capacità di carico degli ecosistemi e della rinnovabilità delle risorse».

La giornata odierna è dedicata alle "Strategie e politiche per combattere la siccità e la desertificazione" e vede la partecipazione di ministero dell'ambiente, Apre, ministero delle politiche agricole, Convenzione Onu per la Lotta alla desertificazione (Unccd), Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici e di enti di gestione del territorio come le Autorità di aacino della Puglia e del Liri, Garigliano e Volturno e dell'assessorato  ai lavori pubblici della regione Puglia.

La  desertificazione nel nostro Paese è un pericolo concreto: secondo le recenti stime del Comitato nazionale per la lotta alla desertificazione sulle aree influenzate da processi di degrado e di desertificazione che ha prodotto una mappa delle aree sensibili del territorio italiano, il 32,5% del territorio nazionale è molto sensibile, il 26,8% ha una sensibilità media, il 19,8% ha una sensibilità bassa, il 6,2 % non è sensibile. Le regioni più colpite ed a rischio siccità sono la Sicilia (70% della superficie regionale), il Molise (58%), la Puglia (57%), la Basilicata (55%). Altre 6 regioni (Sardegna , Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo, Campania) presentano una percentuale di territorio molto sensibile compresa fra il 30% ed il 50%. In 7 regioni (Calabria, Toscana, Friuli, Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte) le aree sensibili sono comprese fra il 10% e il 25%. Altri studi realizzati a partire dal 2004 dalle singole Regioni insieme al Comitato nazionale per la lotta alla desertificazione, confermano il quadro nazionale fornendo approfondimenti conoscitivi per le aree maggiormente sensibili e mettendo in evidenza situazioni di particolare rilevanza locale.

L'Enea ricorda che «L'Italia è costituita da un complesso mosaico di paesaggi fortemente determinati dall'azione antropica che nel corso dei secoli e dei millenni ne ha radicalmente cambiato aspetto in seguito all'intenso sfruttamento di tutte le risorse naturali. I cambiamenti climatici, il sovra sfruttamento del suolo e le sfide della la globalizzazione pongono oggi una nuova sfida ai territori dove la qualità e quantità delle risorse naturali è in forte declino. Le regioni con clima arido,semi-arido e sub-umido secco  sono in grado crescente minacciate dai processi di desertificazione e si trovano a  fronteggiare inediti rischi: derivanti dall'aumento di siccità, alla forte variabilità delle piogge, e da eventi di precipitazione molto intensi con forti rischi di alluvioni e conseguente dilavamento dei suoli fragili. Tutti questi fenomeni potranno raggiungere nei casi più critici il punto di non ritorno, come ci dicono le più recenti elaborazioni con la prospettiva che i territori maggiormente minacciati e degradati vengano abbandonati quando le attività produttive non saranno più economicamente vantaggiose. La desertificazione è la conseguenza di un degrado del territorio che deriva dal suo sovra-sfruttamento. L'uso sostenibile del territorio invece  considera la molteplicità di fattori che caratterizzano gli ecosistemi per attuare interventi per la loro conservazione e per il ripristino».

La desertificazione è un fenomeno che presenta caratteristiche locali spesso assai diverse ma che è diffusa su tutto il pianeta. Con la convenzione Unccd, istituita nel 1994, l'Onu ha elaborato strategie per affrontare il dramma della desertificazione ed i Paesi colpiti si sono impegnati a recepire gli impegni internazionali nei loro Programmi nazionali di lotta alla desertificazione. L'Enea sottolinea che «Il contrasto alla povertà è il primo passo per innescare quel ciclo virtuoso di miglioramenti che ha ricadute anche sull'ambiente, essendo i due fenomeni interconnessi fra loro. Il degrado del territorio derivante da uno sfruttamento  eccessivo delle risorse determina il fenomeno delle terre secche e più in generale della desertificazione, con effetti di erosione, salinizzazione, deforestazione e con risvolti sociali di salute, sicurezza, demografia, povertà».

Anche l'Italia deve realizzareil suo  Programma nazionale di lotta alla desertificazione, definendo strategie ed azioni per attuare la Convenzione Unccd. Le attività che l'Italia dovrebbe realizzare in coerenza con la strategia sono: formazione, informazione, educazione sui temi della lotta alla siccità e la desertificazione; miglioramento del quadro politico attraverso l'elaborazione o allineamento dei Programmi nazionali di lotta alla desertificazione agli obiettivi della strategia; miglioramento del quadro scientifico attraverso la costituzione o l'utilizzo di reti di monitoraggio, indicatori, sistemi di diffusione delle conoscenze, acquisizione di nuove conoscenze; miglioramento delle capacità locali, regionali e nazionali di lotta alla desertificazione; impegni ed investimenti finanziari per lottare contro la desertificazione in Italia e nei paesi affetti in via di sviluppo. La verifica dell'impatto sul territorio delle azioni e delle politiche deve essere rilevato e periodicamente riferito alla Unccd, utilizzando un insieme concordato di indicatori bio-fisici e socio-economici che costituisce anche  un riferimento per le strategie e le azioni che l'Italia si è impegnata a mettere in campo per attuare la Convenzione.

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