[01/08/2012] News

Gli allevatori Usa chiedono all'Epa una moratoria sulle quote di etanolo da mais

Quando qualche anno fa Fidel Castro disse che era un crimine utilizzare il cibo destinato ad uomini ed animali per produrre carburante molti pensarono ad una stramberia senile di un dittatore anti-capitalista che nell'autunno della sua vita aveva abbracciato le teorie ambientaliste/anti-imperialiste della sinistra latinoamericana. Ma ora quella profezia si avvera dove Castro se lo sarebbe aspettato, gli Stati Uniti d'America e da parte di un blocco di associazioni che non possono certo essere definite né comuniste né ambientaliste.

Gli allevatori di bovini, suini e pollame e i produttori di latticini statunitensi stanno premendo sull'amministrazione Obama perché sospenda le quote previste di produzione di etanolo da mais, dicendo che la norma sui biocarburanti potrebbe innescare una crisi alimentare, dato che la prolungata siccità che sta devastando molti Stati Usa spinge i prezzi del mais e della soia a livelli record.

In una lettera inviata all'Environmental protection agency (Epa), una coalizione di potenti associazioni di allevatori statuntensi ha chiesto una deroga di un anno sulle quote federali di etanolo, dicendo che la siccità nel Midwest Usa ha ridotto le quantità di mais disponibili per alimentare il bestiame e pollame. L'attuale Renewable fuels standard prevede che nel 2012 vengano prodotti 13,2 miliardi di galloni di etanolo da mais e 13,8 miliardi di galloni nel 2013. I produttori dicono che con queste quote nel 2012 si consumerà quasi il 40% della produzione di mais Usa.

La coalizione di allevatori è impressionante ed elettoralmente molto pesante: American Feed Industry Association, American Meat Institute, American Sheep Industries Association, California Dairy Campaign, Dairy Producers of New Mexico, Dairy Producers of Utah, Idaho Dairymen's Association, Milk Producers Council, National Cattlemen's Beef Association, National Chicken Council, National Pork Producers Council, National Turkey Federation, Nevada State Dairy Commission, North American Meat Association, Northwest Dairy Association, Oregon Dairy Farmers Association, Southeast Milk Inc., United Dairymen of Arizona and the Washington State Dairy Federation, e manda a dire ad Obama ed al Congresso che «Le straordinarie e disastrose circostanze create e per i produttori di bestiame e pollame dalla siccità in atto nel cuore delle nostre regioni di coltivazione di grani richiede di esplorare tutte le pertinenti e rilevanti misure».

In un rapporto pubblicato la settimana scorsa, il New England Complex Systems Institute ha avvertito che «La diversione delle colture di mais in etanolo sta creando una "bolla" food cost che potrebbe inevitabilmente innescare una crisi alimentare».

La peggiore siccità degli ultimi 50 anni dovrebbe far calare in maniera significativa le rese del mais ed anche per questo gli allevatori Usa chiedono alla direttrice dell'Epa Lisa Jackson una moratoria totale o di una grande parte della quantità di biocarburanti prevista dal Ref, sia per quest'anno che fino ad un anno da quando la moratoria diventerà effettiva.

Per produrre le quote previste di etanolo da mais nel 2012 ci vorranno circa 4,7 miliardi bushel ( un bushel Usa equivale a 25,4 kg di mais) e nel 2013 circa 4,9 miliardo bushel. Secondo alcuni meteorologi agricoli stimano che quest'anno negli Usa si raccoglieranno 11,8 miliardi di bushel di mais, nel 2011 il raccolto è stato di circa 13 miliardi di bushel.

La petizione della coalizione afferma che «L'Rfs ha direttamente interessato la fornitura e il costo dei mangimi nei principali settori agricoli di questo Paese, causando un tipo di danno economico che giustifica l'emissione di una rinuncia all'Rfs» e chiede all'Epa di esercitare i poteri previsti dall'Energy policy act del 2005, che ha fissato Gli Rfs, e dell'Energy independence and security act del 2007, che ha ampliato lo standard dei combustibili, per mettere la moratoria sull'etanolo «A causa di grave danno economico e ambientale del volume annuo di combustibile rinnovabile che deve essere prodotto».

Alla Jackson gli allevatori chiedono di intervenire urgentemente per aiutare gli allevatori di bestiame e pollame, la petizione della coalizione sottolinea che «E' evidente che adesso si sta verificando un danno sufficiente e che le condizioni economiche che riguardano le forniture di grani ed i prezzi dei mangimi sono destinate a peggiorare nei prossimi mesi. Entrambe le condizioni forniscono una base indipendente per una rinuncia all'Rfs».

Il presidente del National Pork Producers Council, Randy Spronk, ha detto che «I produttori di carne di maiale americani sono estremamente preoccupati, data la siccità che ha colpito gran parte delle regioni produttrici di mais, di avere mangimi per gli animali. E la loro ansia è aggravata sapere che l'Rfs richiede di produrre etanolo da mais per non importa cosa. Stiamo chiedendo all'Epa di dare un piccolo aiuto ai produttori di bestiame e di pollame e, in ultima analisi, ai consumatori».

Michael Welch, presidente della Harrison, è convinto che «Una riduzione dell'Rfs è estremamente urgente. Molto a breve, i raccolti di mais saranno senz'altro devastanti per l'industria dell'allevamento, per i produttori di alimenti, i fornitori della ristorazione ed i consumatori. Migliaia di posti di lavoro, con una tendenza costante al rialzo dei prezzi alimentari e dei mezzi di sussistenza degli agricoltori familiari, sono tutti a rischio. L'industria del pollame sta esortando l'Epa ad applicare la legge ed a concedere prontamente una deroga totale o parziale dell'Rfs. Se non ora, quando?».

Il presidente della National Cattlemen's Beef Association, J.D. Alexander, spiega: «Io sostengo l'etanolo americano e quello che ha fatto per le comunità rurali nel Nebraska e in molti altri Stati in tutto il Paese. Quello che non sostengo sono i mandati federali che scelgono i vincitori e vinti e un governo federale seduto pazientemente, che prende i dollari dei contribuenti per gonfiare artificialmente il prezzo del mais per gli allevatori e gli altri utenti finali. Trovo che riguardi la redditività del settore zootecnico che oggi questi vengano autorizzati a continuare, nella peggiore siccità che ho visto nella mia vita. Questa non è scienza missilistica. Applicare la legge, rinunciare all'Rfs, lasciare che il mercato del lavoro riabbracci i principi del libero mercato». Peccato che senza quegli incentivi il mais Usa non starebbe in piedi e che, senza altri incentivi e misure protezionistiche che hanno poco a che vedere con il libero mercato, non starebbe in piedi nemmeno l'industria dell'allevamento e della carne Usa.

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