[24/09/2012] News

Cia: «Se in Italia l’aria peggiora è colpa della cementificazione». Coldiretti: «Più aree verdi»

La Confederazione italiana agricoltori (Cia) commenta da un insolito punto di vista il rapporto 2001-2010 sulla qualità dell'aria dell'Agenzia Ue per l'ambiente: «Ogni ettaro di terreno agricolo assorbe 2 tonnellate l'anno di anidride carbonica. Ma l'urbanizzazione sregolata nell'ultimo decennio ha già cancellato quasi 2 milioni di ettari coltivati». 

Gli agricoltori ricordano che «Se la maglia nera per la qualità dell'aria tocca all'Italia, la colpa è anche della cementificazione selvaggia, che ha scippato all'agricoltura 1,9 milioni di ettari negli ultimi dieci anni. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando il rapporto 2012 dell'Agenzia Ue per l'Ambiente relativo proprio al periodo 2001-2010. Ma se il settore primario perde terreno, soprattutto nelle aree periurbane, ne risente anche l'ambiente: vale la pena ricordare, infatti, che un ettaro di terreno agricolo assorbe oltre 2 tonnellate annue di anidride carbonica e produce una tonnellata annua di ossigeno».

Per la Cia «E' chiaro, quindi, che oltre a incoraggiare e favorire la nascita di nuovi spazi verdi in città e ad assumere una condotta eco-compatibile, ad esempio promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici per migliorare la qualità dell'aria bisogna anche dire basta al consumo di suolo agricolo e difenderlo da abusivismo e urbanizzazione incontrollata, che estendono le metropoli a dismisura divorando senza sosta campagne e terreni coltivati».

L'altra grande associazione degli agricoltori, Coldiretti, dal canto suo sottolina che «La qualità dell'aria in Italia è pessima anche perché la disponibilità di verde per ogni abitante in Italia è di appena 106,4 metri quadrati nei 116 capoluoghi di provincia. Nonostante l'incremento del traffico ed il processo di urbanizzazione negli ultimi dieci anni la disponibilità del verde è aumentata appena di 3,1 metri quadrati per abitante. Oltre a svolgere funzioni di tipo estetico e psicofisico le aree verdi producono effetti che concorrono, in modo rilevante, all'eliminazione delle polveri e degli inquinanti gassosi, al miglioramento del microclima, attraverso l'ombreggiamento e l'emissione di imponenti volumi di vapore acqueo, alla riduzione dei rumori e alla protezione del suolo. Di fronte all'aumento del traffico occorre quindi salvaguardare ed incentivare gli spazi verdi nelle città per l'importante funzione che svolgono per l'ambiente e la salute».

Sul rapporto interviene anche Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, «La maglia nera assegnata all'Italia per la qualità dell'aria conferma ciò che Legambiente segnala da tempo: nel Belpaese c'è una vera e propria emergenza smog, una malattia cronica che colpisce tantissime città italiane e che non accenna a placarsi. Le cause dell'inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo, eppure si fa ancora troppo poco per arginare il problema. Solo nel 2011 sulle 82 città monitorate dall'associazione ambientalista, 55 hanno esaurito i 35 superamenti all'anno del limite di legge giornaliero per la protezione umana del PM10. Senza contare che le sostanze emesse dagli scarichi delle autovetture, dagli impianti di riscaldamento e dai processi industriali, sono altamente dannose per la salute umana.  Per porre un freno all'inquinamento atmosferico in città è indispensabile adottare misure più concrete, strutturali ed efficaci come l'incremento del trasporto pubblico locale e del servizio ferroviario per il trasporto pendolare, il pedaggio urbano, l'estensione delle zone 30 e delle aree pedonali, delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici e favorire l'incremento degli spostamenti in bicicletta lungo le strade cittadine. La soluzione è dunque possibile, ma richiede più coraggio da parte degli amministratori, e più responsabilità da parte dei cittadini».

 

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