[31/05/2013] News

Gas dal sottosuolo e rischio terremoti, i geologi italiani vogliono saperne di pił

È un importante contributo, quello che si apprestano a dare i geologi, per ampliare la conoscenza nel campo della sismicità indotta dovuta ad azioni antropiche nel sottosuolo. «Abbiamo costituito un gruppo di lavoro sulla Pericolosità sismica naturale ed indotta nelle attività di sfruttamento industriale del sottosuolo con l'obiettivo di dare le giuste risposte ad un Paese che chiede di capire gli effetti che determinate attività possano avere con i naturali processi geo-dinamici nel sottosuolo (attività minerarie, estrazione/reiniezione di fluidi, costruzioni di strutture, ecc.) - ha dichiarato Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi.

L'approvvigionamento di gas naturale e il suo stoccaggio rappresentano infatti dei punti centrali della politica italiana di produzione di energia, tant'è che circa una decina di serbatoi naturali sono attualmente in uso  e 15 sono in fase di sviluppo o in attesa di ricevere le necessarie approvazioni. Molti di questi si trovano nell'area della Pianura Padana e Veneta, spesso in prossimità di strutture sismicamente attive. Basti ricordare che il terremoto dell'Emilia Romagna dello scorso anno è stato generato da una faglia prossima ad una struttura candidata a ospitare un serbatoio di stoccaggio di gas naturali».

I geologi informano che in Italia gli studi sulla sismicità indotta sono in ritardo rispetto al resto del mondo, in contrasto con il forte interesse registrato per attività quali la geotermia, lo stoccaggio di metano ed il sequestro sotterraneo di anidride carbonica. «Il Consiglio nazionale dei Geologi sul fronte del rischio sismico - ha aggiunto Graziano -  sta svolgendo una incisiva azione tecnico-politica in seno alla commissione che opera dal 2011 presso il dipartimento della Protezione civile. 

In quella sede viene svolta ad ampio spettro un'azione di stimolo e di proposizione nei confronti degli studi di microzonazione sismica e dei relativi standard da attuare.  La commissione si pone l'obiettivo di garantire la completezza dei dati utilizzati, la conformità delle elaborazioni, il rispetto degli standard di rappresentazione e di archiviazione informatica, che potrà consentire a breve di inserire i risultati delle microzonazioni in un database nazionale, fruibile dai cittadini e dai tecnici in via telematica, con una evidente forte ricaduta sociale, in termini innanzitutto di prevenzione del rischio sismico», ha concluso Graziano.

Torna all'archivio