[11/05/2011] News

La Mongolia non vuole le scorie nucleari straniere

Nessuna trattativa in corso con Tokyo e Washington

La Mongolia ha smentito ufficialmente le informazioni diffuse da alcuni media giapponesi che davano per certa la buona riuscita dei negoziati per l'eventuale costruzione sul territorio mongolo di siti di stoccaggio delle scorie nucleari nipponiche. Attualmente le scorie sono "provvisoriamente" immagazzinate negli impianti nucleari e sono diventate un problema ancora più grosso, dopo che il terremoto/tsunami dell'11 marzo ha dimostrato l'enorme difficoltà (e probabilmente i colossali costi) per realizzare uno stoccaggio sotterraneo sicuro per i rifiuti nucleari accumulati in Giappone.

Il delegato permanente della Mongolia all'International atomic energy agency (Iaea) ha scritto in un secco comunicato che: «Nessun negoziato è in corso con un'organizzazione straniera per accettare dei rifiuti nucleari da altri Paesi, perché la legge lo vieta formalmente».

Il 9 maggio il quotidiano giapponese Mainichi aveva pubblicato un articolo che rivelava che il Giappone e gli Stati Uniti d'America stanno progettando «Di costruire un sito di stoccaggio di scorie nucleari in Mongolia». Ma secondo l'agenzia Kyodo, «I negoziati sono stati difficili e non hanno ottenuto niente».

La Mongolia ora smentisce irritata le informazioni della solitamente ben informata stampa giapponese. Il delegato permanete mongolo all'Iaea ribadisce che «La legge mongola vieta l'importazione e il trasporto di rifiuti nucleari. Le azioni a fini di utilizzo, stoccaggio e spostamento temporaneo e di disposizione dei rifiuti pericolosi sono ugualmente interdette dalla legge».

L'eventuale "equivoco" potrebbe essere nato dalle trattative che la Mongolia ha in corso con diversi Paesi (compreso il Giappone) per lo sfruttamento delle sue risorse di uranio, forse a Tokyo e Washington qualcuno ha pensato che la Mongolia, già abituata agli sbrigativi metodi russi di gestione mineraria, fosse disposta a mettere a disposizione le sue miniere a cielo aperto ed i suoi sconfinati e poco abitati spazi per stoccare le ingombranti scorie del sempre più problematico nucleare giapponese. Ma ormai "affari" del genere sembrano non essere più attraenti nemmeno per governi di Paesi poveri come quello di Ulan Bator.

Alla fine, per chiarire la vicenda, è dovuta intervenire l'ambasciata della Mongolia a Vienna che ha confermato che «La Missione permanente della Mongolia all'Iaea e in altre Organizzazioni internazionali a Vienna è stata avvicinata da alcuni Stati membri dell'Agenzia e da  esperti nucleari per verificare se la notizia che la Mongolia fosse vera la notizia che la Mongolia accettava di essere un sito permanente di stoccaggio di scorie nucleari».

L'ambasciata sottolinea che «La Mongolia ha una consistente quantità di risorse di uranio che stiamo pensando di sfruttare. Poiché questo è un tema molto delicato, ci vorrà del tempo per decidere su come fare uso di queste risorse. Ci sono una serie di suggerimenti in proposito. Ma prima di prendere qualsiasi decisione in materia si svilupperà prima un quadro generale nazionale per l'estrazione mineraria di uranio. Una politica dello Stato e un piano d'azione di utilizzo dell'uranio e l'energia nucleare sono stati adottati. Anche una legge sull'energia nucleare è stata approvata nel 2009. La legge regola tutte le questioni relative allo sfruttamento di minerali radioattivi e dell'energia nucleare per scopi pacifici. Essa non prevede l'importazione di rifiuti nucleari provenienti da altri Paesi. Anche l‘articolo  4 della legge della Mongolia per quanto riguarda il suo status di Paese libero dalle armi nucleari, proibisce chiaramente lo scarico e lo smaltimento di scorie nucleari, mentre gli individui o le persone giuridiche che violano la legge devono essere ritenuti penalmente responsabili. Inoltre, l'articolo 4.1 della legge della Mongolia sull'esportazione e il divieto di importazione e le spedizioni transfrontaliere di rifiuti pericolosi vieta in modo inequivocabile l'importazione di rifiuti pericolosi a fini dello sfruttamento, dello stoccaggio o del deposito. Anche l'articolo 4.2 di tale legge vieta il transito transfrontaliero di rifiuti pericolosi attraverso la frontiera del paese».

L'ambasciata viennese ricorda che «Diversi Paesi hanno espresso interesse a investire e cooperare con la Mongolia in materia di sfruttamento dell'uranio. La Mongolia è pronta a collaborare con altri Paesi nel quadro della propria legislazione nazionale e secondo le norme e gli standard internazionali accettati. Come la  Nuclear energy agency of Mongolia ha rilevato ad aprile, non ci sono state le trattative con organizzazioni o persone straniere sulla questione dell'accettare i rifiuti nucleari di altri Paesi, in quanto non vi sono motivi legali per tali colloqui».

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