[31/05/2011] News

World Energy Outlook 2010 dell'Iea: «Emissioni di CO2 record»

Crescono le emissioni nei Paesi emergenti, ma quelle pro-capite Ocse sono ancora molto pił alte che in Cina ed India

La Commissaria europea per l'azione climatica, Connie Heddegaard, è molto preoccupata per le cattive notizie che arrivano sul fronte delle emissioni di gas serra dal World Energy Outlook 2010 dell'Iea: «Le emissioni di carbonio sono ai massimi livelli nella storia, secondo le ultime stime dell'Intenational energy agency.

Queste cifre signifiocano che il mondo è molto lontano dal raggiungere l'obiettivo di prevenire un aumento della temperatura di più di 2 gradi Celsius. Viene da chiedersi di quante altre preoccupanti cifre il modo abbia bisogno. Le promesse fatte dai leader del mondo a Copenhagen e Cancun di rimanere sotto dei 2 gradi di riscaldamento bisogna siano urgentemente seguite da ulteriori azioni.

Nell'Unione europea, le emissioni dei settori coperti dall'Eu Emissions trading system (Eu Ets), sono effettivamente diminuite di oltre l'8% nel periodo 2008-2010, il medesimo tempo coperto dalle stime dell'Iae Questo, naturalmente, riflette una nuova realtà globale e le differenze con cui la recessione economica ha colpito più duro, così come la capacità delle regioni di recuperare. Ma a questo va aggiunto il fatto n Europa abbiamo politiche specifiche, obiettivi vincolanti e un prezzo al carbonio. L'Europa si è impegnata ad un ambizioso programma di azione per il clima. Ci aspettiamo che i nostri partner facciano altrettanto».

Ma è proprio quello che sembra stiano facendo secondo il comunicato dell'Iea non a caso intitolato "La prospettiva di limitare l'aumento globale della temperatura a 2° C è sempre più fosca». Secondo l'agenzia nel 2010 le emissioni di CO2 hanno raggiunto un livello record: l'80% delle emissioni previste nel 2020con gli impiantio di produzione di energia già costruiti. «Le emissioni di CO2 connesse al consumo energetico, nel 2010 sono state le più alte della storia».

Infatti, dopo un calo nel 2009, dovuto alla crisi finanziaria globale, le emissioni sarebbero arrivate al record di 30,6 gigatonnellate (Gt), con un aumento del 5% rispetto al precedente anno record: il 2008, quando si raggiunsero le 29,3 Gt.

Presentando il World Energy Outlook 2010, l'economista capo dell'Iea, Fatih Birol, ha sottolineato che «Questo significativo aumento delle emissioni di CO2 ed il "docking" delle future emissioni dovute agli investimenti in infrastrutture, rappresentano una grave battuta d'arresto per le nostre speranze di limitare l'aumento globale della temperatura a non più di 2º C. I leader mondiali hanno concordato un obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a 2° C ai colloqui sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite a Cancun nel 2010. Per raggiungere questo obiettivo, la concentrazione a lungo termine di gas serra in atmosfera deve essere limitata circa 450 parti per milione di CO2 equivalente, solo un aumento del 5% rispetto a circa 430 parti per milione nel 2000».

«La sfida per migliorare e mantenere la qualità della vita delle persone in tutti i Paesi, pur limitando le emissioni di CO2, non è mai stata più grande - dice allarmata l'Intenational energy agency - Mentre l'Iaea stima che nel 2010 il 40% delle emissioni globali provenga dai Paesi Ocse, questi Paesi hanno rappresentato solo il 25% della crescita delle emissioni rispetto al 2009. I Paesi non-Ocse, guidati da Cina e India, hanno visto un aumento molto più forte delle emissioni, dato la loro crescita economica accelerata. Tuttavia, su base pro capite, i paesi Ocse hanno collettivamente emesso 10 tonnellate, a fronte di 5,8 tonnellate per la Cina, e 1,5 tonnellate in India».

Il World Energy Outlook 2010 dell'Iea presenta il "450 Scenario", un percorso energetico compatibile con il raggiungimento degli obiettivi dio Cancun, basato sui target di emissione che i vari Paesi hanno deciso di raggiungere entro il 2020, ma spiega che «Per raggiongere questo obiettivo, le emission globali relative all'energia nel 2020 non devono essere superiori a 32 Gt. Questo significa che nei prossimi 10 anni le emissioni devono salire meno del totale di quanto hanno fatto tra il 2009 e il 2010».

Insomma, siamo in guai grossi, come spiega Birol: «Le nostre stime più recenti sono un altro campanello d'allarme. Il mondo è incredibilmente vicino al confine del livello di emissioni che non dovrebbe essere raggiunto entro il 2020, se vogliamo raggiungere il target dei 2° C. Data la contrazione dei margini di manovra nel 2020, a meno che decisioni coraggiose e decisive non siano prese molto presto, sarà estremamente difficile riuscire a raggiungere questo obiettivo globale concordato a Cancun».

Il rapporto evidenzia che il 44% delle emissioni di CO2 stimate nel 2010 provengono dal da carbone, il 36% dal petrolio e il 20% dal gas.

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