[25/07/2011] News

Referendum sul nucleare: non ce ne siamo accorti… ma abbiamo votato a favore

Chi ha fatto campagna elettorale per il referendum sa che una delle iniziali difficoltà era quella che bisognava votare sì per dire no al nucleare, qualcuno sembra non averlo capito ancora: oggi  il semisconosciuto Comitato italiano per il rilancio del nucleare (Cirn) se ne è uscito con la trovata che «il referendum ha giuridicamente sbloccato il nucleare».

Dopo aver tuonato contro il Tg3 fazioso e gli italiani creduloni, ora, evidentemente ringalluzziti dalla manovra tremontiana e dalle decisioni/previsioni sul territorio delle amministrazioni locali di centro-destra e centro-sinistra) che ignora bellamente gli altri due referendum sulla privatizzazione dell'acqua (in realtà estensibili a tutta una serie di servizi pubblici) quelli del Cirn oggi se ne vengono fuori con la trovata «di considerare il risultato referendario sul quesito in materia nucleare, che peraltro dal punto di vista strettamente giuridico ha solo cancellato la moratoria e liberato il Governo dal dovere concertare con i poteri locali la ripartenza originariamente prevista nel termine massimo di un anno, un evento da archiviare al più presto e da superare appena passata l'attuale ondata di emotiva psicosi collettiva».

Una bella furbata visto che il quesito sul nucleare riguardava tutt'altra cosa e che le firme sono state raccolte ben prima della furbesca moratoria del governo presa proprio per vedere se riusciva a far saltare i referendum.  

Comunque il Cirn, dopo aver predicato l'astensionismo, annuncia  con sicumera che «pertanto, nell'ambito delle iniziative promosse da 'L'opinione delle Libertà' al fine di approfondire specifiche tematiche, si terra mercoledì 27 luglio dalle ore 15,00 alle ore 19,00 presso la Sala Conferenze del quotidiano diretto da Arturo Diaconale, in via del Corso 117, Roma (primo piano), un convegno sul tema "Nucleare: la ripartenza dopo il referendum"».

Insomma, avevamo scherzato, i milioni di italiani che sono andati a votare per bloccare l'energia nucleare hanno in realtà detto che bisogna andare avanti e ci penserà a spiegarcelo, in attuazione della volontà popolare, il direttore de "L'opinione delle Libertà" (che in questo caso è la libertà di far strame della maggioranza delle opinioni degli italiani), un noto eco-scettico che, forte di questo curriculum anti-ambientalista, è stato nominato dal ministro dell'ambiente presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (a proposito di parchi occupati da mangiapane a tradimento ambientalisti e comunisti, come scrive da giorni qualche nostro affezionato critico su Facebook).

Sarà infatti proprio Diaconale ad introdurre l'epocale meeting nel quale verrà doviziosamente spiegato agli italiani che hanno preso un abbaglio: credevano di votare in un modo ed invece hanno aperto la nuova era del rinascimento nucleare italiano. Sarà invece  Giorgio Prinzi, segretario del Cirn, a dirci «come e da dove ripartire dopo il referendum» (magari dal rispetto del voto degli italiani? No eh?).

Giuseppe Blasi, presidente di ProgettAmbiente si spingerà su tematiche più ampie: "La questione energetica, nella prospettiva nazionale e nel contesto geopolitico attuale"; Massimo Sepielli, responsabile unità tecnica tecnologie ed impianti per la fissione nucleare e la gestione del materiale nucleare di Enea-Casaccia affronterà un tema spino setto: "La sicurezza nucleare e le lezioni di Fukushima", lezioni che evidentemente Diaconale e soci non hanno imparato nemmeno dopo il referendum; l'immancabile Vincenzo Pepe, presidente di Fare Ambiente, si pencolerà sul baratro profondo del tema "Analisi e strategia del dopo referendum. La solitudine dei "No"», che a questo punto non si capisce più cosa erano se i SI all'abolizione del nucleare sono stati ribattezzati dal Cirn Sì al nucleare; Diana Fotia, Ricercatrice Aiasu nel settore della criminologia sociologica e dell'intelligence delizierà l'auditorio parlando de "L'opinione pubblica ed il consenso, l'espressione violenta del dissenso ed il rischio terrorismo" (chissà dove hanno visto violenza e terrorismo nel pacificissimo movimento referendario? Forse la dottoressa, in quanto criminologa, farebbe bene ad occuparsi del tentativo di furto dei referendum...).

Concluderà l'onorevole Donato Robilotta, del nuovo Psi, presidente Associazione regionale autonomie locali Lazio che parlerà dei "Conflitti tra decisore centrale ed autonomie locali sotto il profilo giuridico e politico". Robilotta aveva come slogan elettorale per le elezioni regionali del Lazio, "Sanità-Rifiuti-Ambiente-Lavoro, il mio impegno per la Regione Lazio", tutti possono vedere i frutti di tanto impegno.

Il Cirn informa che al convegno che spiegherà agli italiani perché credevano di votare contro il nucleare e invece hanno votato a favore, «sono anche pervenute delle qualificate memorie scritte, che verranno accluse al realizzando pdf di Atti, che sarà disponibile in rete in tempi ristrettissimi. Il volume, che è già in fase di avanzata composizione, sarà in formato A4 con impaginazione in corpo 12 su due colonne, con illustrazioni stile rivista. La consistenza degli Atti sarà maggiore delle cento pagine, numero già superato nella provvisoria bozza odierna, contenente il materiale già pervenuto, digitato e messo in pagina».

A quanto pare bisogna scrivere molto per annunciare che gli italiani sarebbero stati vittime del più colossale scherzo politico della storia delle democrazie occidentali.

Torna all'archivio