[23/08/2011] News

Dove lo butto? Da un 18enne la prima app per smartphone che aiuta a differenziare ogni rifiuto

La raccolta differenziata è uno step indispensabile per una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Partendo dalla necessità non ulteriormente procrastinabile di una riduzione della loro produzione, una raccolta differenziata di buona quantità ma soprattutto qualità, risulta propedeutica ad un riciclo dei materiali che possa portare a prodotti anche economicamente sostenibili sul mercato.

Al contrario, la babele di condizioni che sottendono una raccolta qualitativamente buona, e che oltretutto variano sostanzialmente da una zona all'altra del nostro Paese, non facilita il raggiungimento di un tale obbiettivo e anche il più volenteroso cittadino si scopre talvolta a porsi la fatidica domanda: "dove lo butto?"

Con lo scopo di offrire un aiuto a sciogliere questo quesito, un 18enne lucano ha progettato l'applicazione per smartphone "Dizionario dei rifiuti", disponibile dal 17 agosto (per ora gratuitamente) sui dispositivi che si affidano alla piattaforma firmata Google, Android Se siete ancora alla ricerca del giusto casiṇ online I migliori. Francesco Cucari, questo il nome del giovane che, ispirato dalla raccolta differenziata porta a porta in vigore nel suo paese (Rotondella), ha deciso di affidarsi alle potenzialità del mondo degli smartphone per dare concretezza alla sua idea.

Al momento la sua applicazione concerne soltanto i rifiuti urbani (che, ricordiamo, costituiscono circa il 25% del totale) divisi in otto tipologie - umido, plastica, carta, vetro, lattine, rifiuti ingombranti e pericolosi, secco, ed indifferenziato - ma l'autore contempla già la possibilità di ampliarle in futuro, a seconda del successo che riscuoterà la sua idea.

In un'ottica di possibile utilizzo su tutto il territorio nazionale, l'applicazione è strutturata in modo da suggerire, ogni qual volta viene digitato un rifiuto, quale sia la sua destinazione finale, senza indicare specificatamente il contenitore in cui conferirlo che, appunto, varia a seconda della località considerata. Ovvio, al momento il mercato degli smartphone Android non raggiunge certo la maggioranza degli italiani, benché abbia una buona diffusione, specialmente in prospettiva, su un determinato segmento di utenti.

Pur con i suoi limiti, quest'applicazione testimonia anche come i giovani, spesso definiti una generazione di bamboccioni, disillusa e apatica, abbiano molte diverse al loro arco, dimostrando una dinamicità ed un interesse per la green economy che invece spesso manca alle classi dirigenti - e ben più vetuste - d'Italia.

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