[01/09/2011] News

La tigre della Tasmania estinta per paura e ignoranza

La tigre della Tasmania, o meglio il tilacino (Thylacinus cynocephalus) il magnifico marsupiale carnivoro simile ad un lupo che si è estinto nel 1936, si pensava che fosse stato massacrato a causa dei suoi attacchi ai greggi di pecore importati dai coloni occidentali, tanto che il governo australiano aveva  istituito una taglia su ogni tilacino ucciso.

Ma, come succede spesso per il lupo, la tigre della Tasmania non era colpevole degli attacchi alle pecore: un nuovo studio pubblicato sul Journal of Zoology, "Skull mechanics and implications for feeding behaviour in a large marsupial carnivore guild: the thylacine, Tasmanian devil and spotted-tailed quoll" spiega che il marsupiale carnivoro aveva mascelle troppo deboli per soffocare una pecora adulta.

Oltre alla persecuzione umana, la stessa dieta del tilacino avrebbe contribuito alla sua estinzione. «Questa specie "puzzle" spaventava i coloni e la gente li caccia per paura e odio - spiega Marie Attard dell'University of New South Wales a Bbc Nature - Ma avevano bisogno di cacciare moltissimi animali di piccola taglia per sopravvivere. Quindi, solo piccoli disturbi per l'ecosistema, come quelle derivanti dal modo in cui coloni europei alteravano il suolo, avrebbero ridotto le loro probabilità di sopravvivenza».

Oggi è il settantacinquesimo anniversario della morte di quello che si ritiene essere stato l'ultimo esemplare, chiamato Ben, nello zoo di Hobart in Tasmania. Prima le tigri della Tasmania, chiamate così per le strisce che segnavano la sua schiena, avevano un areale che si estendeva in tutta l'Australia e in Nuova Guinea, ma entro la fine del XIX secolo la Tasmania è rimasta l'unico rifugio di questi splendidi animali. «A quel tempo la sua reputazione era davvero cattiva - dice la Attard - Era accusato di essere un maledetto killer di pecore».

I ricercatori dell' University of New South Wales hanno restituito al tilacino la sua reputazione  esaminando il cranio con gli stessi sistemi utilizzati in ingegneria oper valutare le sollecitazioni su strutture artificiali, come i ponti e le ali degli aerei. Questo "crash test" al computer, ha rivelato che le mascelle del tilacino erano  semplicemente troppo deboli per poter abbattere una pecora adulta.

Stephen Wroe, un altro dei ricercatori che ha partecipato allo studio, spiega che «se un grande carnivoro, ad esempio come un grosso feline, vuole abbattere una grande preda deve azzannarla alla gola per soffocarla. Un tilacino non sarebbe stato capace di questo. I denti del tilacino erano fatti per "affettare" piuttosto che per la frantumazione delle ossa».

Confrontando il cranio della tigre della Tasmania con le diete conosciute di specie viventi molto simili, i ricercatori sono stati in grado di capire quali erano le dimensioni probabili delle loro prede..

«Probabilmente si nutrivano di piccoli animali, come gli opossum - dice Wroe - E la loro dieta ristretta li avrebbe messi a maggior rischio di estinzione».

Ma in quel momento prevaleva la paura dei pastori per quella strana "tigre" e dopo solo un secolo dall'arrivo di bianchi in Oceania, il tilacino era già sull'orlo dell'estinzione. Solo alla fine, quando fu evidente che le tigri della Tasmania erano scomparse, il tilacino venne ufficialmente dichiarato protetto dal governo della Tasmania. Ma ormai era troppo tardi: «E' stato appena due mesi prima che l'ultimo individuo conosciuto morisse nello zoo di Hobart - sottolinea la Attard - La terribile perdita del tilacino e significativa dell'ingiustificata distruzione colposa delle nostre flora e fauna autoctone. Si tratta di un promemoria cautelativo di ciò che abbiamo perso e che senza un intervento urgente altre specie subiranno la stessa sorte. La comprensione dei fattori di rischio, come gli habitat e la dieta specializzata, in specie che si sono già estinte può aiutare a prevenire la perdita di biodiversità in futuro, anticipando e prevenendo il declino delle specie prima che inizi».  

Torna all'archivio