[07/10/2011] News toscana

Alieni in Arno. La Provincia di Firenze difende le specie autoctone da pesce siluro e pesce gatto punteggiato

la Provincia di Firenze ha predisposto una serie di interventi, per tentare di controllare i predatori alloctoni invasivi dell'Arno e «Per far fronte alle drastiche alterazioni createsi negli equilibri ecologici del fiume Arno, che hanno provocato anche una consistente riduzione della pescosità».
Gli "alieni" invasori sono soprattutto pesci siluro e pesce gatto punteggiato. In particolare, vengono effettuate catture in tratti campione nel territorio del Comune di Firenze, dove si concentra la maggiore densità delle due specie alloctone.

Da una recente indagine, condotta da Provincia, Arci pesca e Museo di storia naturale di Firenze, è emerso che «Il siluro rappresenta addirittura l'86% della biomassa ittica dell'Arno fiorentino, un dato impressionante, specie se confrontato con i dati di consistenza dell'altro predatore alloctono: il pesce gatto punteggiato». Dallo studio è anche venuto fuori che «L'impatto di questi predatori alloctoni ha alterato in modo consistente composizione e struttura della popolazione ittica dell'Arno, compromettendone l'equilibrio ecologico e la fruibilità da parte dei pescatori».

In un comunicato la Provincia di Firenze spiega che «Le operazioni di cattura sono assolutamente innocue per gli animali e si compiono tramite elettrostorditore e reti a tramaglio, lungo tratti di lunghezza di circa 500 metri di fiume, nel tratto cittadino dell'Arno. Gli animali prelevati sono tenuti in vita in acqua per il tempo necessario al completamento della sessione di cattura, al termine della quale vengono liberati in un apposito bacino di stoccaggio, ovviamente isolato dalle acque pubbliche. Alcuni esemplari saranno sottoposti all'analisi macroscopica anatomo-patologica, microscopica, batteriologica e virologica presso i laboratori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, al fine di monitorare lo stato di salute del popolamento ittico del fiume fiorentino».

La vice presidente della Provincia di Firenze con delega alla caccia e pesca, Laura Cantini (Nella foto), sottolinea che «Nel corso del programma di controllo che è stato predisposto dalla Provincia di Firenze con Arci pesca e Museo di storia naturale di Firenze, verrà effettuato un monitoraggio generale dello stato di conservazione delle popolazioni dei pesci che rimangono nelle aree interessate per valutare i risultati delle operazioni in termini di riduzione della densità delle specie aliene e di incremento delle specie che naturalmente popolano i nostri fiumi».

A settembre anche l'Arci pesca di Arezzo aveva lanciato l'allarme sul pericolo pesce siluro per l'Arno e spiegava che «Il siluro, nome volgare del Silurus Glanis, è un pesce d'acqua dolce proveniente dai grandi fiumi dell'est europeo; è un predatore che può superare i 2 metri di lunghezza e i 2 quintali di peso e che si nutre di tutti gli altri pesci che trova nel proprio habitat. Fino a poco tempo fa, il Siluro non aveva mai abitato in fiumi della provincia di Arezzo ma ultimamente alcune immissione clandestine ne hanno favorito la riproduzione e il proliferare anche nelle nostre acque».ù

Secondo Alfredo Rondoni, presidente provinciale di Arci pesca, «Il siluro non è pericoloso per l'uomo, ma è letale per l'ambiente. Razzia tutto ciò che trova nel proprio fondale e dunque minaccia di distruggere l'intero ecosistema fluviale aretino: l'invasione del Siluro è sicuramente il pericolo più grave mai corso dall'Arno. Le nostre acque sono sempre state al sicuro, ma purtroppo ora qualcuno ha immesso clandestinamente questi pesci anche nel nostro tratto di Arno. I motivi? Probabilmente il divertimento e l'adrenalina offerti dalla possibilità di poter pescare anche ad Arezzo un pesce tanto grande.

Come conseguenza di questa azione, i Siluri stanno invadendo tutto l'Arno aretino, dallo sbarramento di Giovi fino a Levane, passando da Ponte Buriano e dal campo di gara provinciale».
Per arginare tale minaccia, l'Arci pesca, in collaborazione con la Provincia di Arezzo, ha promosso un progetto per monitorare la presenza dei siluri nelle acque della che prevede un corso di formazione che abiliterà i partecipanti all'esercizio della pesca al siluro e permetterà un costante monitoraggio delle acque.

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