[26/10/2011] News

Quando il broccolo diventa brevetto: sull’agroalimentare si rischia il dominio totale delle multinazionali

Protesta davanti all’Ufficio europeo dei brevetti

«Siamo coinvolti in una guerra che rischiamo di aver perso prima ancora di averne preso conoscenza. È la guerra dei brevetti sulla materia vivente, che privatizzano, per fini commerciali, ciò che da sempre costituisce il patrimonio più importante dell'umanità».

Con queste parole Equivita - il comitato scientifico antivivisezionista che da un decennio ha esteso il suo impegno contro l'uso improprio delle modifiche genetiche, la diffusione degli ogm e la brevettabilità della materia vivente - ricorda come ‹‹i brevetti concessi sulla materia vivente stanno poco a poco mettendo in mano ad un pugno di multinazionali il controllo di tutto quanto è, sul nostro pianeta, vita.

Dalla fine del secolo scorso le nuove leggi brevettuali hanno sconvolto, con il pretesto delle modifiche genetiche, un sistema giuridico in cui i "beni comuni" erano ovunque tutelati. Ciò è stato possibile anche grazie all'uso di metodi spesso illeciti - e sempre antidemocratici - per la promozione degli organismi geneticamente modificati (ogm), in particolare in agricoltura (dove le piante ogm si distinguono da quelle tradizionali proprio per essere proprietà privata, e per consentire al detentore del brevetto di riscuoterne i diritti ad ogni ciclo riproduttivo)››.

Una distinzione che rischia di assottigliarsi sempre più. Una sorta di giuridica Disfida di Barletta europea, che vede coinvolti gli attivisti in difesa della non-brevettabilità dei prodotti agroalimentari contro gli interessi delle grandi multinazionali del settore - tra le quali spiccano imprese come Monsanto, Dupont, Syngenta, Bayer e Basf - era prevista per oggi, a Monaco, davanti all'Epo (l'European patents office, l'ufficio europeo dei brevetti), che doveva esprimersi in una decisione di grande importanza al riguardo dei brevetti atti a coprire sementi, piante e alimenti prodotti con metodi convenzionali. Oggi era previsto il turno del brevetto sul broccolo (EP10698199), preso a simbolo della battaglia, mentre per l'08/11 è prevista la decisione sul brevetto del pomodoro (EP1211926).

La diatriba giuridica è di lunga data, dato che «il brevetto EP 10698199, rilasciato nel 2002 dall'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) per un broccolo riprodotto con metodo convenzionale, viene impugnato nel 2008 sulla base della Convenzione europea dei brevetti e della direttiva europea 98/44 (la prima non consente brevetti sul vivente e la seconda li consente solo per prodotti "biotecnologici")», e già nel 2010 l'Epo decise «che il processo di riproduzione di queste piante non può essere brevettato - spiega ancora Equivita, che rientra nella coalizione organizzatrice della manifestazione, No patents on seed.

Ma i brevetti sul broccolo e sul pomodoro non sono stati revocati! Al contrario, nel marzo 2011, l'Epo ha concesso alla Monsanto un nuovo analogo brevetto, su un melone prodotto con metodi convenzionali. L'Epo ritiene infatti che anche se i processi per la riproduzione delle piante non sono brevettabili, i prodotti ottenuti attraverso di essi (piante, sementi e alimenti) debbano essere considerati ugualmente delle invenzioni! Tale decisione dell'Epo contraddice completamente l'articolo 53b della Convenzione europea dei brevetti (Cep) e l'articolo 4 della Direttiva europea "per la tutela delle invenzioni biotecnologiche" (Ec 98/44)».

Dopo una querelle lunga tre anni, l'udienza finale per questo caso, prevista per oggi, è infine saltata; si aspettava una decisione che rigettasse il ricorso contro il brevetto, ed anche per questo la manifestazione programmata da No patents on seed era particolarmente temuta, tanto da far repentinamente cancellare l'udienza per il brevetto sul broccolo, con un preavviso di solo pochi giorni dalla data stabilita: «evidentemente all'Epo non piace il confronto con la popolazione civile», questo anche il pensiero di Equivita in merito, che però avvisa come la manifestazione, al via alle 09:00 di stamani mattina, non è stata cancellata. L'Ettore Fieramosca del caso non rinuncia dunque alla sua battaglia.

«Il brevetto sul broccolo e quello sul pomodoro sono solo un esempio tra tanti, poiché all'Epo sono state presentate svariate centinaia di richieste di brevetto riguardanti piante e animali riprodotti con procedure convenzionali. Se questi brevetti verranno rilasciati, aziende come la Monsanto avranno il controllo non solo degli organismi geneticamente modificati , ma anche di quelli tradizionali. Avranno dunque il controllo della produzione di cibo a livello globale.

Esse avranno raggiunto il fine per il quale avevano sostenuto e promosso le nuove leggi brevettuali (oltre che gli ogm) e potranno riscuotere dagli agricoltori, ad ogni risemina o ciclo riproduttivo, le royalties (diritti di brevetto) che a loro competeranno. I consumatori, agricoltori e produttori di alimenti diventeranno in larga misura dipendenti dalle multinazionali. Saranno colpiti pesantemente sia gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo che quelli europei».

Torna all'archivio