[07/11/2011] News

L'industria mineraria non conosce crisi: nel 2011 volume degli scambi aumentato dell'80%

A Tianjin è in corso il China mining congress & expo, organizzato dal ministero del territorio e delle risorse e da un altro bel gruppo di ministeri (compreso quello dell'ambiente), con il contributo di China mining association, delle ambasciate in Cina di Australia, Sudafrica e Canada e di World Bank Group, Bank of China, State Development Bank of China ed Export-Import Bank of China.

Tutti accorsi, insieme ad uno stuolo di sponsor minerari a quello dal 1999 è gradualmente diventato uno degli eventi più grandi del mondo minerario, che copre l'intera catena delle utility minerarie, inclusi l rilievi geologici, l'esplorazione mineraria, l'estrazione e lo scambio delle concessioni, i finanziamenti degli investimenti minerari, la fusione e lavorazione ,le tecniche di estrazione e le attrezzature, servizi di data mining.

Il China Mining Congress & Expo non nasconde di voler essere non solo uno dei più grandi eventi di negoziazione mineraria, ma di voler anche svolgere un ruolo importante nella creazione di maggiori opportunità di cooperazione e comunicazione per le comunità mineraria a livello mondiale, con più di 1.000 aziende e istituzioni provenienti da una sessantina di Paesi, più o meno 4 800 partecipanti ed oltre 600 stand ed espositori internazionali.

Nonostante la crisi economico/finanziaria e l'incertezza sulla ripresa mondiale annunciata e che rischia di incagliarsi nelle secche dell'euro, tra la Grecia e l'Italia, l'industria mineraria secondo il vice-ministro cinese al territorio ed alle riosorse, Wang Min, «Mostra attualmente buone prospettive di sviluppo. Gli investimenti mondiali nell'esplorazione mineraria nel settore dei minerali non combustibili dovrebbe raggiungere da 13 a 14 miliardi di dollari nel 2011, il che indica che l'industria mineraria mondiale è nuovamente sulla strada dello sviluppo sano».

Secondo i dati presentato da Wang all'apertura del congresso minerario di Tianjin, «Durante la prima metà del 2011, nel settore minerario mondiale sono state realizzate 1.379 fusioni ed acquisizioni ed il volume degli scambi ha raggiunto un record di 71 miliardi di dollari, cioè un aumento dell'80% su base annua».

Se poi si vuole capire il perché dell'interesse di alcuni Paesi per l'evento minerario cinese, basta sapere che le fusioni e le acquisizioni delle quali parla Wang sono dominate dal Canada, dall'Australia e dai Paesi dell'Unione europea e si sono concentrate su carbone, ferro, rame, potassio ed oro.

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