[21/02/2012] News

Rivedere la governance ambientale per affrontare le nuove sfide globali. GEO5 Unep: 21 scelte per il XXI secolo

Il Global Environment Outlook-5 Summary (Geo5) per i policy makers, approvato dai ministri dell'ambiente del mondo durante il Governing Council del Programma per l'ambiente dell'Onu (Unep), sottolinea che «Una revisione completa della maniera in cui è gestito il pianeta è urgente se le sfide dello sviluppo sostenibile mondiale devono essere affrontate per 7 miliardi di persone».

Il Foresight Panel dell'Unep, composto da 22 noti esponenti della comunità scientifica riconosciuti a livello internazionale per le loro conoscenze nelle varie problematiche ambientali e provenienti da 16 Paesi industrializzati e in via di sviluppo, ha realizzato il rapporto Geo5 sulla revisione della governance ambientale mondiale per raccogliere le sfide e le questioni urgenti del XXI secolo, selezionando problemi ambientali che spesso non ricevono l'attenzione che meritano ma che hanno un forte impatto sul pianeta e sul benessere umano.

Il rapporto sottolinea che la comunità scientifica, attiva sul fronte della valutazione delle minacce emergenti e della ricerca di soluzioni innovative, «Ha bisogno di un sostegno maggiore da parte delle strutture e delle politiche internazionali se vuole ottenere dei reali progressi e realizzare un secolo sostenibile».

Il gruppo di esperti ha per esentato i suoi risultati durante la 12esima sessione speciale del Governing Council/Global Ministerial Environment Forum e dell'Unep, selezionando una lista preliminare di 21 problemi emergenti, dopo un primo giro di opinioni su più di 90 questioni che sono state sottoposte alla consultazione ed al feedback di oltre 400 scienziati e ricercatori di tutto il mondo. Basandosi sulle risposte il Foresight Panel ha prodotto la lista "21 Issues for the 21st Century", concludendo che «Il problema numero uno che ha di fronte il pianeta è l'allineamento della governance sulle sfide dello sviluppo sostenibile mondiale» e che «L'attuale sistema di governance ambientale internazionale, con il suo labirinto di accordi multilaterali bloccati, è percepito dalla grande maggioranza come inadatto e mal equipaggiato per affrontare i rischi e per cogliere le opportunità del XXI secolo».

Alcuni scienziati pensano che questo sistema «Manchi di rappresentatività, di responsabilità e di efficacia per la transizione verso la sostenibilità e che sia necessario un più alto tasso di partecipazione e trasparenza».Geo5 evidenzia che «Dei nuovi modelli di governante, che vanno dalle pertnership pubbliche e private ad alleanze tra ecologisti ed altri gruppi della società civile sono stati testati. Però, l'efficacia dei dispositive di de governance è poco chiara e necessita di un esame approfondito».

Il secondo problema emergente e più urgente è la trasformazione delle capacità umane per il XXI secolo: l'incontro tra le sfide ambientali mondiali e la green economy. Secondo il rapporto Unep, «Un livellamento di grande ampiezza è necessario nelle competenze e nell'educazione della popolazione mondiale attiva, se si vogliono cogliere le possibilità della green economy. E' necessaria un'azione per colmare le lacune di competenze nel settore verde» Bisogna quindi rendere più accessibile l'istruzione per rispondere meglio ai bisogni educativi per i lavori "sostenibili", per formare quadri che sappiano identificare e rispondere meglio ai cambiamenti dell'ambiente n mondiale e per incoraggiare la ricerca al fine di cogliere le sfide della sostenibilità.

Il problema emergente numero 3 è la garanzia della sicurezza alimentare per 9 miliardi di persone: «Benché la sicurezza alimentare sia un problema di lunga data - dice l'Unep - il mondo deve far fronte ad un nuovo insieme di sfide quali il cambiamento climatico, la competizione per le terre innescata dalla produzione di bio-energia, la crescita della rarità dell'acqua e le eventuali mancanze di fosforo per i fertilizzanti. La sicurezza alimentare si confronta anche con nuove sfide quali l'aumento della trasmissione delle malattie degli animali verso l'uomo e l'aumento della contaminazione alimentare.

C'è il bisogno urgente di accrescere la sicurezza e la salubrità dell'approvvigionamento alimentare nel mondo, attraverso l'attuazione di sistemi di allerta, il sostegno ai piccoli agricoltori, la riduzione dei rifiuti alimentari e l'accrescimento dell'efficienza agricola. Completano la top ten degli impegni urgenti che abbiamo di fronte in questo secolo cruciale per l'ambiente: 4) Broken Bridges: riconnettere scienza e politica; 5) Social Tipping Points? Catalizzare I cambiamenti rapidi nel comportamento umano verso l'ambiente; 6) Dati sicuri sulle interazioni acqua-terra: cambiamento nel paradigma di gestione? 7) Accelerare l'installazione delle energie rinnovabili rispettose dell'ambiente ; 8) Oltre la conservazione: integrazione della biodiversità nei programmi ambientali ed economici 9) Nuove sfide per l'attenuazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici: gestire le conseguenze involontarie; 10) Più rischi del necessario? La Necessità di un nuovo approccio per minimizzare i rischi delle nuove tecnologie e dei prodotti chimici.

Geo5 sarà uno dei documenti principali della conferenza Onu Rio+20, che ha come secondo tema principale proprio il quadro istituzionale dello sviluppo sostenibile. Il rapporto fornisce valutazioni scientifiche fondamentali ai governi, alla società civile ed alle imprese che saranno a Rio de Janeiro a giugno.

L'Unep evidenzia che «Una distribuzione regionale dell'inchiesta mondiale dei 400 scienziati ambientali mostra un consenso rimarchevole sul bisogno di gerarchizzare le energie rinnovabili. I responsabili di Africa, Asia, Pacifico, America latina, Caraibi ed Europa mettono l'attuazione rapida delle energie rinnovabili rispettose dell'ambiente in cima alle loro liste delle priorità del XXI secolo. I responsabili dell'America del Nord e dell'Asia Occidentale piazzano questo problema in seconda posizione», dietro l'utilizzo conflittuale dell'acqua e le nuove sfide per migliorare la sicurezza e la salubrità dell'acqua.

Il Geo5 Summary è destinato ai policy maker e precede il rapporto completo. Il rapporto preliminare, approvato dai governi il 31 gennaio, mette in guardia contro il deterioramento dell'ambiente mondiale, sottolineando che «Gli obiettivi convenuti a livello internazionale sono stati rispettati solo parzialmente: - L'obiettivo concordato a livello internazionale di evitare gli effetti nefasti del cambiamento climatico e di presentarlo alla comunità mondiale uno dei suoi impegni più seri che minacciano gli obiettivi dello sviluppo globale; - Il tasso di perdita di foresta, particolarmente nei tropici, resta allarmante - Attualmente, l'80% della popolazione mondiale vive in zone con un tasso elevato di minaccia per la sicurezza dell'acqua che colpisce 3,4 miliardi di persone, principalmente nei paesi in via di Sviluppo; - Almeno 415 zone costiere hanno subito l'eutrofizzazione e solo 13 tra loro si sono riprese; - Fino a due terzi delle specie sono minacciate di estinzione. Dal 1970, la popolazione di vertebrati è calata del 30% e questo degrado ha comportato un calo del 20% di alcuni habitat naturali.

Il Summary for policy makers del GO5 chiede «Politiche che mettano l'accento sui fattori sottostanti ai cambiamento ambientali (quali gli aspetti negativi dell'aumento della popolazione, del consumo, della produzione e dell'urbanizzazione) piuttosto che concentrarsi unicamente sulla riduzione delle pressioni e dei sintomi ambientali».

Le raccomandazioni comprendono: L'utilizzo di dati esatti ed aggiornati per prendere decisioni; Respingere le politiche che producono risultati non sostenibili; La creazione di incentivi per far progredire le pratiche sostenibili;Un'azione urgente, ambiziosa e concertata tra I governi per raggiungere gli obiettivi convenuti a livello internazionale; Il rafforzamento dell'accesso all'informazione; L'impegno della società civile, del settore private e degli altri protagonisti interessati nel processo decisionale».

Il Geo5 Summary contiene un certo numero di azioni prioritarie ed include esempi di buone pratiche e politiche promettenti che possono essere attuate in ogni parte del mondo per aiutare i Paesi a rispettare gli obiettivi che si sono assunti a livello internazionale.

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