[29/02/2012] News toscana

Ferruzza (Legambiente): Baratti, un buon processo partecipativo mortificato dal Comune

Capita che si citi per una volta un percorso partecipativo andato a buon fine. Con un grandissimo protagonismo di cittadini, associazioni e comitati locali. Capita che i lavori del forum riescano persino a "migliorare" il progetto iniziale.

Stiamo parlando naturalmente di Baratti. E di quello splendido coagulo di esperienze di movimento locale che risponde al nome di "Giù le mani da Baratti". Sembrava interessante anche la posizione intelligente e ricettiva dell'amministrazione comunale. Insomma, sembrava proprio che tutti avessero, per una volta, portato a casa il risultato, avendo a cuore non il proprio particulare ma l'interesse generale della comunità, tutta.

Invece, dal Piano Particolareggiato recentemente illustrato dal Comune di Piombino, scopriamo che per l'architettura più qualificante del sito (il Casone) è ammessa quell'unica destinazione ("ricettiva di lusso") che il report del Garante della Comunicazione per il governo del territorio della Regione Toscana aveva, sulla scorta del percorso partecipativo, registrato come inammissibile.

Che dire di più? Peccato!

Riceviamo e pubblichiamo la seguente replica dell'assessore all'Urbanistica del Comune di Piombino, Luciano Francardi:

«Volevo precisare che non si tratta certio di una residenza di lusso come dice Ferruzza ma di "alta qualità", così come definto dalla conferenza di servizi con la Regione Toscana. L'alta qualità significa che il restauro sarà conservativo al massimo, che è quanto di più tutelate per il Casone come venuto fuori nel percorso partecipativo. Del resto la destinazione ricettiva era prevista anche nel pertcorso partecipato, che non è stato certo tradito, basta leggersi cosa ha scritto il garante Massimo Morisi. Non capisco perché concentrare lA polemica sul Casone, quando il piano particolareggiato ha raccolto la gran parte delle osservazioni fatte dal percorso partecipato, in cui abbiamo creduto e crediamo, ma percorso partecipativo non significa delegare ai cittadini le scelte che alla fine competono a chi è chiamato ad amministrare».

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