[05/03/2012] News

Acqua: verso i due importanti appuntamenti del marzo 2012

Il mese di marzo sarà caratterizzato da due importanti appuntamenti che riguardano l'acqua. A Marsiglia dal 12 al 17 marzo prossimo, si terrà il Forum Mondiale dell'acqua, mentre come sempre il 22 marzo, si celebrerà la Giornata Mondiale dell'acqua che quest'anno sarà dedicata al tema "acqua e sicurezza alimentare".

All'appuntamento di Marsiglia parteciperanno premier, ministri, parlamentari, rappresentanti di enti locali, organizzazioni internazionali come Fao, Unesco e Banca mondiale, istituti tecnici e di ricerca, imprese private, organizzazioni non governative, associazioni ambientaliste e di consumatori. L'Obiettivo, ambizioso, è quello di mettere a punto un Piano di azione globale per tutelare la risorsa. Del resto il quadro con cui si arriva al Forum non è dei più incoraggianti: attualmente sono sette miliardi le persone da sfamare sul Pianeta che probabilmente saranno 9 miliardi nel 2050.

Secondo la Fao, le sfide oggi sono quelle dell'aumento della popolazione, ma anche dei profitti, dell'urbanizzazione, e del degrado della risorsa idrica (inquinamento), che si prevede aumenteranno la domanda di cibo fra il 70% e il 100% in meno di 40 anni. Come noto il cibo è legato a doppio filo all'acqua: ci vogliono fra i duemila e i cinquemila litri di acqua per produrre il cibo che una persona mangia tutti i giorni e le diete a base di carne (le più idroesigenti) sono in aumento anche nei paesi in via di sviluppo. A questo quadro, nel breve periodo, si aggiunge la notizia fornita da un gruppo di ricercatori delle Università di Bristol, Southampton, Surrey e North Carolina, secondo i quali uno degli Obiettivi di sviluppo del Millennio dell'Onu, quello che appunto prevede di dimezzare la percentuale della popolazione senza accesso all'acqua potabile entro il 2015, è più lontano dalla meta di quanto si pensasse. Gli studiosi sostengono che l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha sbagliato le stime, perché i suoi metodi di calcolo lasciano fuori oltre 30 milioni di persone.

«Non è una riunione organizzata dall'Onu - ha tenuto a precisare Guy Fradin, vicepresidente del comitato internazionale del sesto Forum mondiale dell'acqua - ma partecipano 150 paesi e l'obiettivo è la mobilitazione globale sul tema dell'acqua, per far sì che diventi una priorità nell'agenda internazionale. La prima sfida per tutti è quella di preservare la risorsa, dal punto di vista della quantità e della qualità, le altre sono l'accesso alle nuove risorse tramite le tecnologie, ad esempio con la desalinizzazione e il riuso, ma anche una maggiore equità fra i diversi settori domestico, industria e agricoltura. L'obiettivo del Forum - ha concluso Fradin - è quello di proporre meccanismi e modi per mobilitare fondi, da far arrivare alla conferenza sullo sviluppo sostenibile di Rio+20». Anche l'Europa si sta preparando all'importante appuntamento a cui porterà i primi risultati dell'attuazione della Direttiva europea 2000/60 che prevede di raggiungere, per tutte le acque dei 27 Stati membri dell'Unione, l'obiettivo di qualità di buono entro il 2015, obiettivo che purtroppo non sarà centrato.

«L'Ue ha una buona legislazione sull'acqua - ha dichiarato il commissario Ue all'Ambiente, Janez Potocnik.- ma dobbiamo fare di più se vogliamo arrivare ad un buono stato di salute di tutte le acque Ue entro il 2015. Per questo alla fine di quest'anno la Commissione europea intende pubblicare una nuova strategia, il cosiddetto 'Blueprint', per salvaguardare le risorse idriche europee identificando le attuali lacune e le priorità future. Il "Blueprint' si occuperà di misure come bilanci e conteggi dell'acqua, target di efficienza, costi della risorsa, miglioramento delle statistiche e dei sistemi di informazione, integrando gli obiettivi in materia di acqua nelle politiche di finanziamento dell'Ue». L'idea del Blueprint è quella di dare nuovi strumenti agli Stati membri per riuscire ad applicare meglio le norme Ue esistenti al fine di migliorare la risorsa idrica sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

«Per quanto riguarda la qualità - ha spiegato Nicola Notaro, vice capo dell'unità acqua della Commissione Ue - esiste un problema di inquinamento, in particolare da pesticidi e fertilizzanti agricoli, ma anche da sostanze farmaceutiche». Per gli aspetti quantitativi la carenza di "oro blu", interessa il Mediterraneo (la siccità sta colpendo molte aree del nostro Paese anche in questo periodo) ma si sta estendendo anche al centro Europa, all'est e alla Gran Bretagna. «Si tratta di un fenomeno - ha aggiunto Notaro - in grande espansione legato ai cambiamenti climatici e agli sviluppi demografici».

Il Blueprint dovrebbe fornire un set di metodologie e tecniche utili agli Stati membri per procedere ad una attribuzione della risorsa che rispetti l'ambiente e la necessità dei cittadini. Così la pensa anche l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) che sarà presente a Marsiglia «Se è vero  lo slogan del Forum, che per l' acqua "é tempo di soluzioni", allora la prima soluzione è semplicemente "la natura"- ha sottolineato Mark Smith, direttore del programma globale Acqua dell'Iucn- se custodiamo bene la natura, allora è più facile riuscire ad affrontare il problema della scarsità d'acqua, le inondazioni saranno meno gravi, le comunità e le economie più capaci di rispondere ai cambiamenti climatici. Tutelando le risorse naturali del Pianeta sarà necessario costruire meno infrastrutture e l'infrastruttura che viene costruita può essere meno costosa e più sostenibile: questo è il messaggio chiave che Marsiglia deve inviare a Rio», ha concluso il capo delegazione dell'Iucn al Forum mondiale.

Parallelamente al Forum mondiale dell'acqua si terrà, sempre a Marsiglia questa volta dal 14 al 17 marzo, anche il Forum alternativo mondiale dell'acqua (Fame) organizzato dalla vasta coalizione dei movimenti per l'acqua provenienti da tutto il mondo e da tantissimi altri attori della società civile, che contestano il Forum "ufficiale" organizzato dalle multinazionali del settore e dalla Banca Mondiale. Le due assise, come avvenuto in passato stenteranno a trovare momenti di dialogo. «È ormai chiaro che la democrazia è ostaggio dei poteri economici e finanziari che dettano ai governi le loro esigenze per accumulare profitti sempre più grandi, che calpestano senza remore le sovranità popolari anche quando riescono ad esprimersi, che vogliono imporre la mercificazione dell'acqua, dei beni comuni e della vita stessa delle persone- hanno dichiarato gli organizzatori del Fame- È altrettanto chiaro che nella ''crisi'', si continua a proporre come  ''soluzioni'' le stesse ricette che hanno creato i ''problemi'', come nel caso greco. Non può esserci dialogo con chi cerca solo di trarre profitto dalle emergenze climatiche e ambientali, con chi cerca di privatizzare un bene essenziale come l'acqua». I movimenti hanno organizzato per sabato 17 marzo a Marsiglia (Palais Longchamps, ore 14) una manifestazione internazionale per l'acqua e la democrazia.

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