[15/03/2012] News

Da Marsiglia un appello: l'Onu prenda in carico il Forum mondiale dell'acqua

Una Rete europea che riunisca le migliori esperienze di ripubblicizzazione dell'acqua (da Napoli a Parigi passando per le prime mosse di Madrid, dopo un referendum plebiscitario) e una presa in carico dell'ONU del prossimo forum mondiale dell'acqua nel 2015. Dai Dock des suds, i moli di Marsiglia dove, da oggi, si svolgono le attività del Forum alternativo dell'acqua, sono queste le prime proposte che sono state lanciate dal Forum italiano per l'acqua e da alcuni dei rappresentanti dei movimenti per l'acqua che si sono succeduti negli interventi della manifestazione di apertura del FAME del 14 marzo.

«Eravamo almeno in 2000 alla cerimonia di apertura: una folta partecipazione, con rappresentanti da tutto il mondo, che ha eclissato il Forum ufficiale - dice Fabio Laurenzi, presidente di Cospe al Forum insieme alla delegazione africana del Progetto "Acqua bene comune di tutti" - il grande kolossal del sesto Forum mondiale dell'acqua si sta rivelando un vero flop. Poca partecipazione, molte contestazioni. Il vero confronto, le vere proposte alternative verranno dai movimenti e dal FAME2012».

In gioco c'è il riconoscimento dell'acqua come diritto, come bene comune e la sua gestione pubblica. «E' ormai necessario che il Forum Mondiale dell'acqua passi sotto l'egida dell'ONU. Se per il cibo esiste la FAO non si capisce perché non debba esistere qualcosa di analogo per l'acqua, l 'ambito su cui si giocheranno le più importanti sfide del futuro. E il 2015 sarà una data cruciale perché sarà l'anno in cui saranno discussi e rinegoziati gli obiettivi del Millennio».

Su questo si focalizzeranno quindi probabilmente le richieste del FAME2012, oggi in pieno svolgimento: sono 9 le sale dove si terranno nei prossimi due giorni ben 40 seminari tematici che declineranno l'acqua sotto diversi aspetti politici, gestionali, territoriali: acqua e donne, acqua e diritti, acqua e salute, e poi dighe, tribunali dell'acqua, gestione comunitaria e movimenti popolari.

«Parteciperemo ai seminari - dice il presidente COSPE - intervenendo e apprendendo e sperando che queste manifestazioni, come è successo 10 anni fa a Davos per il WTO, superino quelle ufficiali, svuotandole di significato e di potenza».
Su questa linea si è espresso durante cerimonia di apertura Gus Massiah, leader del Forum Mondiale dell'acqua.

«Massiah - continua Laurenzi - ha dato una lettura interessante alle battaglie che tanti movimenti e tante comunità stanno conducendo in tutto il mondo: ovvero che la convergenza delle crisi (idrica, alimentare, energetica, ambientale ecc..) chiama necessariamente a una convergenza delle lotte. Destinate quindi a maggior successo».

Una nota di speranza che contrasta invece con le dichiarazioni di Catarina de Albuquerque ex rapporteur delle Nazioni Unite sul tema acqua che, fotografando il presente, ha bollato il 6° Forum Mondiale come un passo indietro rispetto a tutto quello fatto finora esprimendo il suo timore che il diritto all'acqua potabile venga escluso dalla dichiarazione del 6 forum mondiale dell'acqua e invitando tutti a vigilare e a mantenere la pressione sui singoli governi. E su questo tutti sono concordi: «l'idea del network europeo lanciato dal Forum italiano a cui aderiamo come cospe- conclude Laurenzi- va proprio in questo senso dato che le pressioni sul governo europeo e soprattutto un'attenzione costante sulle coerenze delle sue politiche commerciali e quelle di sviluppo sarà fondamentale».

In collaborazione con Cospe

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