[20/03/2012] News toscana

Solvay, concessioni minerarie in Alta val di Cecina: per la Regione la soluzione è vicina

La Regione Toscana, attraverso una delibera approvata dalla giunta, prova, nell'ambito della Valutazione di impatto ambientale, a correggere i vizi riscontrati dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) nel provvedimento di annullamento delle precedenti concessioni rilasciate a Solvay-Atisale. Se questo atto verrà definitivamente accolto si dovrebbe spianare la strada che porterà al rinnovo delle concessioni minerarie per la ripresa dell'estrazione di salgemma, capitolo conclusivo di una vicenda che va avanti ormai da anni.

Nel 2006 infatti, la Regione Toscana rinnovò le concessioni per Poppiano e Cecina ma l'anno successivo il Tar, pur riconoscendo la validità della Via del 2004, fatta eccezione per le prescrizioni relative alla parte idropotabile del progetto cosiddetto I-DROS,  annullò i decreti. La concessione fu riproposta nel 2009 e di nuovo bocciata nel 2010 dal Tar. «Con l'atto approvato oggi abbiamo creato le premesse per arrivare quanto prima al rinnovo delle concessioni - ha dichiarato l'assessore all'ambiente Annarita Bramerini (foto). E' un risultato importante, frutto di un percorso lungo e impegnativo, che ha coinvolto tutto il territorio cercando di coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale».

Con la delibera di giunta approvata, si prescrive una graduale rimodulazione del prelievo idrico per gli usi minerari. Per quanto riguarda gli usi idropotabili, è inoltre previsto che la Solvay concorra con 4 milioni e 650 mila euro alla realizzazione, nell'ambito del progetto Idro-s, di un invaso in località Puretta che dovrà contribuire a risolvere la crisi idrica dell'Alta Val di Cecina.

«Il via libera alla valutazione di impatto ambientale - ha aggiunto l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini - è l'anticamera per la ripresa dell'attività, assicura un futuro ai lavoratori dei due stabilimenti e nuove prospettive all'economia di una zona che vede, nella permanenza e nel consolidamento di questi due importanti poli industriali, una condizione essenziale per lo sviluppo dell'intera regione». L'atto, che dovrebbe concludersi con un accordo di programma, fa seguito ad un lungo confronto tra Regione, istituzioni locali, sindacati, azienda, che nonostante la firma di un protocollo d'intesa non ha convinto tutti. 

L'amministrazione comunale di Volterra che aveva firmato il ricorso al Tar ancora non è persuasa (non ha firmato) e pensa che si possano fare ulteriori passi in avanti per conciliare le esigenze dell'ambiente e quelle del lavoro; non è sicuramente soddisfatto neanche il Comitato per la difesa della Valdicecina, che aveva chiesto di sospendere la ratifica della Valutazione d'impatto ambientale per aprire l'iter per una nuova Via che valutasse tutto il progetto di coltivazione mineraria, contemplasse il rispetto da parte di Solvay dell'uso di acqua dolce e prevedesse l'abbandono del progetto dell'invaso di Puretta (il Comitato ha avanzato una proposta alternativa per la realizzazione di un invaso a Pian di Goro). Sul territorio per quanto riguarda gli aspetti ambientali, quindi, lo scontento rimane. Sul fronte dell'occupazione invece siamo ancora in attesa della notizia della fine della cassa integrazione per i 23 dipendenti del reparto minerario di Ponteginori.

 

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