[11/04/2012] News toscana

Il Mediterraneo non è una discarica, convegno a Livorno il 21 aprile

Dopo la manifestazione dell'8 gennaio sull'incidente dell'eurocargo Venezia della Grimaldi avvenuto al largo dell'Isola di Gorgona, che ha visto l'adesione di moltissime forze politiche, sociali, sindacali, ambientaliste livornesi e nazionali, i gruppi consiliari della provincia di li Livorno di Prc-Pdci (federazione della Sinistra) Italia dei Valori e Sinistra ecologia e libertà hanno pensato ad un convegno per fare il punto della situazione del recupero dei bidoni e gli effetti dell'inquinamento. «Vogliamo soprattutto approfondire - dicono i tre gruppi in una nota congiunta - i meccanismi dei controlli nazionali ed internazionali che regolano il traffico navale e mercantile; il sistema di controllo mediante l'utilizzo del VTS Vassel Traffic Service per monitorare il traffico navale e l'istituzione del Piano del Mare strumento per regolare nelle acque territoriali tutte le attività marine e i luoghi protetti».

Le quattro forze politiche spiegano quali sono i principali temi del convegno "Il Mediterraneo non è una discarica", che si terrà il 21 aprile dalle 9,30 alle 13,00 al centro congressi Villa Henderson a LIvorno:

«1) Faremo il punto sulla vicenda dei bidoni caduti in mare il del Cargo Venezia, il loro recupero e effetti sull'ambiente marino e sull'alimentazione, invitiamo il comitato di Avantea per conoscere la loro esperienza sul traffico dei rifiuti e il comitato di Venezia sulle navi da crociera, se ci riusciamo vorremo affrontare la difesa del fondo marino per proteggere il corallo, inviteremo le associazioni di sub e le categorie della pesca.

2) Approfondiremo il traffico commerciale nel mediterraneo in particolare quello pericoloso, verificando i compiti del centro europeo di Lisbona a cui vengono inviati tutte le notizie del traffico Visto che non ci sono corridoi obbligati per le rotte commerciali o turistiche: ogni comandante traccia la rotta più conveniente da porto a porto. Le normative internazionali stabiliscono precise regole di navigazione solo per i materiali radioattivi mentre non c'è regole per i tossico-nocivi. Serve una normativa almeno nazionale come deterrente. In tal caso si potrebbe prescrivere il trasporto via mare o stabilire norme precise per gli spostamenti controllati e limitati allo stato italiano.

3) Non c'è nella maggior parte dei porti italiani il sistema VTS che consente di monitorare in tempo reale il traffico marittimo come avviene per il traffico aereo. Ci risulta che le uniche due zone costantemente monitorate sono lo stretto di Messina e di Bonifacio. Occorre sollecitare la realizzazione del sistema.

4) Piano del mare (La Regione Toscana può farlo). Non ci sono attualmente norme a protezione dell'ecosistema di parchi marini e arcipelaghi o comunque zone ad alto valore ambientale. Così come mancano piani d'indirizzo nazionali e piani regolatori regionali che interessino le acque territoriali. In questo modo non si può stabilire l'interdizione per motivi di sicurezza della navigazione di impianti come piattaforme petrolifere o impianti eolici o di gas liquido o altro, la prima salvaguardia fatta salva la sicurezza ambientale oggi non tutelabile sia la sicurezza della navigazione che nuovi impianti possono mettere a rischio se non c'è un piano generale di uso del mare. Per questo ci batteremo affinché la Regione Toscana istituisca con i comuni e le province interessate il Piano del Mare».

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