[10/05/2012] News

Microsoft vuole diventare carbon neutral

Microsoft si è impegnata a diventare carbon neutral ad iniziare dal primo luglio, quando comincerà il nuovo anno fiscale della  multinazionale, una decisione che arriva dopo tre anni di discussioni all'interno della company per migliorare la carbon footprint e le performance ambientali della Microsoft.

Il gigante del software avvierà i  cambiamenti, tra i quali un nuovo sistema di contabilità, in tutte le sue sedi operative in  oltre 100 Paesi. Su "Triple Pundit" Leon Kaye spiega che «Il nuovo accounting system di Microsoft sarà basato su un canone interno sul  carbonio che il dipartimento finanziario della società caricherà su tutti i business group della company. Ogni divisione avrà il compito di trovare un modo più efficace per compensare le emissioni di carbonio associate al suo consumo di carburante ed al  trasporto aereo». 

La nuova carbon strategy del colosso di  Redmond si baserà su tre pilastri: essere "magra", green e responsabile. Un bel passo in avanti per una multinazionale spesso criticata per il suo impatto ambientale e sociale e per le scelte monopolistiche e filo-nucleari del suo fondatore Bill Gates. 

I nuovi "carbon accounting rules" riguarderanno tutti  i dipendenti di tutti i settori di Microsoft, sia che lavorino nei data center, nei laboratori di sviluppo software, negli uffici  amministrativi o che viaggino per conto della company. Il "carbon pricing" ed il "charge-back model" dovrebbero costringere l'intera Microsoft ad aumentare la sua efficienza energetica complessiva ed a consumare più  energie rinnovabili al posto dei combustibili fossili tradizionali. Per le emissioni di CO2 che non potranno essere  tagliate attraverso le misure di efficienza energetica, Microsoft promette di acquistare quote di energia rinnovabile e carbon offset.

Il piano Carbon Neutrality  prevede 4 fasi:  1) A partire dal primo luglio tutti i business groups dovranno  includere il prezzo del carbonio nei loro bilanci. 2) Le business units dovranno essere in grado  in grado di ridurre la loro "carbon liability", riducendo il loro utilizzo di energia, approvvigionandosi direttamente da  fonti rinnovabili o tagliando il trasporto aereo. 3) Ogni gruppo, pagherà una "carbon fee" per ogni tonnellata di carbonio legata alle sue attività. 4) Queste "carbon fees" saranno depositate in un fondo centrale con il  quale potranno essere acquistati carbon offsets ed energie rinnovabili.

Insomma la Microsoft, che ha un bilancio che supera quello di moltissimi Paesi, si vuole fare un suo Emissions trading system aziendale che somiglia molto a quello dell'Ue. «Questo  potrebbe influenzare le aziende grandi e piccole a seguire il suo percorso carbon neutrality? - si chiede "Triple Pundit" -  Il gigante del software si vuole trasformare in un leader della sostenibilità all'interno del settore tecnologico, per  migliorare le sue credenziali green IT, incorporando la sostenibilità e pensando alla sua intera l'organizzazione. La sfida per le public companies è quella di dimostrare che un percorso simile a quello che sta intraprendendo Microsoft non influisce in alcun modo sul valore per gli azionisti». 

Per le piccole imprese seguire l'esempio della Microsoft sembra difficile, data la complessità del carbon accounting, ma potrebbero  risolvere questo problema consorziandosi  e con controlli comuni. «Ma in un momento in cui i governi di tutto il mondo non riescono ad accordarsi su come gestire carbonio - conclude Leon Kaye - companies come Microsoft, che credono che una carbon tax sia del tutto inevitabile, si stanno andando avanti per  regolamentarsi da sole».

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