[25/05/2012] News toscana

Terra Futura 2012: Finalmente il riciclo non č pių solo un tema ambientale, ma economico e industriale

"Riciclo di materia: dall'approvvigionamento al processo industriale". Con questo tema assolutamente non scontato - che finalmente ha fatto uscire il concetto di gestione dei rifiuti dall'ambito ambientale inserendolo nel suo contesto appropriato, quello economico e industriale - si è aperta stamani la nona edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale ed economica in programma alla Fortezza Da Basso di Firenze fino a domenica.

Ed è stato proprio l'assessore regionale all'Ambiente e Energia Anna Rita Bramerini a introdurre il convegno organizzato da Revet , a cui hanno partecipato Edo Ronchi, presidente Fondazione Sviluppo Sostenibile; Francesco Ferrante, Senato della Repubblica; Sandro Bonaceto, direttore Confindustria Toscana; Walter Facciotto, direttore Conai; Alessio Gramolati, segretario Cgil Toscana; Valero Caramassi, presidente di Revet, coordinati dal giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo.

"In molti si chiedono che fine faccia la raccolta differenziata della Toscana - ha detto Anna Rita Bramerini - la risposta sta nei Ri-prodotti della Revet che vedete in mostra qui e che oggi sono tutti in produzione e commercializzati: la Toscana ha provato, riuscendoci, a riciclare quelle plastiche (il cosiddetto plasmix, ndr) che non avevano un proprio mercato e che altrimenti erano destinate a recupero energetico. Ha messo in piedi una filiera industriale virtuosa e si è occupata anche di incentivare l'acquisto di questi ri-prodotti, dimostrando che il riciclo non attiene all'ambiente, ma è un pezzo strategico della nostra economia, capace anche di dare sbocchi occupazionali".

In effetti la Revet, l'azienda che raccoglie, seleziona e avvia a riciclo i cinque materiali delle raccolte differenziate in quasi tutta la toscana (imballaggi in vetro, acciaio, alluminio, poliaccoppiati come il Tetra Pak, plastiche) ha chiuso il bilancio 2011 - approvato nei giorni scorsi - con un fatturato di 31 milioni (3,5 in più rispetto al 2010), che conferma il trend di crescita degli ultimi anni (nel 2009 il fatturato era stato di 25 milioni) frutto anche dell'aumento dei flussi di materiali trattati e dell'entrata in funzione, nell'aprile del 2011, del nuovo impianto Css (selezione delle plastiche).
Nel corso del 2011 gli impianti Revet hanno selezionato 131mila tonnellate di materiali (a clienti costanti è stato stimato un +8% derivato dalle raccolte differenziate), con un significativo aumento del multimateriale leggero e del monovetro, frutto del protocollo d'intesa siglato da Revet con la Regione che incentiva i comuni a passare alla raccolta separata del vetro (l'obiettivo è estendere la raccolta nelle campane monovetro ad almeno il 70% della Toscana in 5 anni). Una decisione presa nell'ottica di rendere la raccolta differenziata il più possibile funzionale all'effettivo riciclo: con il monovetro infatti, vengono saltati processi di selezione durante i quali si produce frazione fine che non è riciclabile nelle vetrerie.

Per quanto riguarda le tipologie di materiale raccolto, selezionato e avviato a riciclo, quasi tutte sono in aumento. In peso continua a fare la parte del leone il vetro (con circa il 65%), seguito dalle plastiche (30% circa), acciaio 4,3%, poliaccoppiati come il Tetra Pak (1,4%) e alluminio (0,3%). Tra le plastiche il Cpl (bottiglie in Pet e flaconi) scende al 38%, mentre sale fino quasi al 53% il plasmix, l'insieme delle plastiche eterogenee (vaschette, shopper, retine) che Revet avvia a riciclo per la realizzazione dei Ri-prodotti in Toscana (profilati per arredi urbani, particolari per automotive e prefabbricati, prodotti per la casa e accessori per la grande distribuzione).

(nella foto lo scooter Mp3 della Piaggio: alcune componenti del mezzo sono realizzate utilizzando il plasmix delle raccolte differenziate toscane selezionate da Revet)

Torna all'archivio