[22/06/2012] News

Chiude Rio+20 e piove sullo straccio d'accordo con un'unica novità

Verso un nuovo meccanismo di finanziamento per promuovere energia pulita in Africa

Ultimo dì, e in una giornata piovosissima sapendo già che il documento finale non avrà novità rispetto a quello messo in cartellina all'inizio, si tengono gli ultimi incontri e si preparano le conferenze stampa conclusive. Tra queste quella della Segretaria di Stato Hillary Clinton che insieme alla Presidente della Corporazione internazionale per gli investimenti privati, Elizabeth Littlefield, annuncerà un nuovo meccanismo di finanziamento per promuovere energia pulita soprattutto in Africa. Probabilmente all'annuncio della Clinton qualche altro Paese si assocerà, segnando così una delle pochissime novità sul fronte degli aiuti finanziari ai paesi poveri per supportarli nella transizione verso una green economy equa e solidale, timida risposta e sempre a livello bilaterale e volontario.

Saranno le ultime battute anche per i lavori nella Cupula dos povos dove c'è tanta contrarietà per la scontata conclusione del vertice ufficiale che si profila, ma anche soddisfazione per la partecipazione  e per il documento finale delle realtà sociali proposto questa mattina. La determinazione che esce dal lavoro delle cinque plenarie è a rafforzare il coordinamento delle azioni a livello internazionale. A rafforzare le alleanze e la solidarietà tra movimenti internazionali, nazionali e locali, lavorando su un processo a livello internazionale per un calendario globale comune. C'è la volontà di costruire una giornata di mobilitazione internazionale sui temi discussi in questi giorni e che pochi se non nessun passo avanti hanno fatto dentro a Rio+20.

Ieri poi dopo lunga trattativa con il Segretario Generale della Presidenza del Brasile, Gilberto de Cavalho, 12 leader indigeni sono entrati nei locali delle Nazioni Unite per fornire un loro documento elaborato in questi giorni dal titolo "CARTA DO RIO DE JANEIRO". E nonostante le difficoltà dei popoli indigeni per arrivare a Rio - dovute, dicono loro, anche al mancato mantenimento della promessa da parte del Governo brasiliano di organizzare il trasporto per i popoli indigeni da ogni regione del Brasile, lasciando solo all'ultimo momento la maggior parte delle regioni senza la possibilità di inviare i loro rappresentanti - e nonostante il tentativo del Governo di creare discordia tra i popoli indigeni, il movimento indigeno del Brasile ha dimostrato ancora una volta che non è disposto a rinunciare alla propria voce politica.

*Responsabile dipartimento internazionale Legambiente, in esclusiva per greenreport.it

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