[01/10/2012] News

Una terra per tutti

La marcia per la sovranità alimentare dei contadini africani. In Italia il leader Djibo Bagna

In luglio, i prezzi del mais e della soia sul mercato internazionale hanno raggiunto livelli mai visti: un record storico, conferma la Fao. Complice la drammatica siccità, anch'essa senza precedenti, che nel corso dell'estate ha prosciugato i granai del mondo, dall'India alla pianura Padana, dal Kazakistan al Midwest. A fare le spese del clima impazzito sono gli abitanti dei Paesi più aridi, dal Nord-Africa al Medio Oriente, fino alla fascia del Sahel, ai bordi del Sahara, su cui si manifesta in maniera più drammatica l'onda lunga del climate change. Djibo Bagna (Nella foto), presidente del Roppa (Réseau des Organisations Paysannes et des Producteurs de l'Afrique de l'Ouest - Rete delle Organizzazioni Contadine e dei Produttori dell'Africa Occidentale), l'antenna locale della Via Campesina,  in Italia a partire dal 6 ottobre,  conosce bene questa situazione. Viene dal Niger, dove ogni anno il deserto si porta via un po' delle poche terre arabili rimaste. «E le altre se le prendono i privati, i grandi investitori internazionali. Il land-grabbing colpisce sempre le terre più fertili, e a forza di sfruttarle con metodi industriali, importati e irrispettosi le trasforma in un deserto».

Djibo ha profuso un impegno unanimemente riconosciuto nel coniugare le istanze del movimento contadino africano con le necessarie esigenze di sviluppo sostenibile, tutela delle risorse naturali e della biodiversità, specialmente nel contesto del land-grabbing e dei crescenti conflitti per l'accesso alle risorse naturali. «Non possiamo accettare che si faccia dei nostri piccoli produttori degli operai agricoli o braccianti, anziché dei veri attori di sviluppo autonomo Il segreto dello sviluppo è di consentire ai produttori locali di avere accesso alle terre, per coltivarle nel rispetto dell'ambiente».

«Oggi - denuncia Djibo - la dipendenza dal mercato mondiale per gli approvvigionamenti alimentari rischia di scaraventare nel baratro della fame milioni di individui, come era accaduto nel 2008». In Mali, Ciad, Niger l'insicurezza alimentare legata alla siccità ha già colpito 19 milioni di persone; e quest'anno sono morti più di 300.000 bambini a causa della malnutrizione.

Djibo Bagna ha portato il punto di vista dei contadini africani all'attenzione del mondo, dal Palazzo di vetro dell'Onu alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile di Rio+20. Nell'agosto di quest'anno, Djibo viene eletto Presidente della Paffo (Pan-AFrican Farmers' Organization), la più grande piattaforma di lavoratori rurali e agrari africana che riunisce tutti i contadini del continente.

A partire dal 6 ottobre e in vista della giornata mondiale dell'alimentazione (16 ottobre) , Djibo sarà in Italia, per partecipare la Comitato sulla Sicurezza Alimentare della Fao: dopo anni di mobilitazioni, infatti, il movimento sociale globale è riuscito a scardinare i meccanismi burocratici della governance mondiale, e a irrompere con le proprie istanze di rappresentanza diretta nelle negoziazioni internazionali.

Cospe, insieme ad altri partner italiani e internazionali, accompagnerà Djibo Bagna in una marcia di avvicinamento alla Fao che lo vedrà prima a Padova, nell'ambito delle Giornate della Solidarietà Internazionale (6 ottobre), e poi a Milano, per il lancio dell'Expo dei Popoli (8-12 ottobre). Djibo Bagna, a nome di tutti i contadini africani in Italia cerca solidarietà: «E' soltanto parlando, discutendo con le persone, denunciano le violazioni e gli abusi e rivendicando i nostri diritti che riusciremo a porre le basi di uno sviluppo equo e sostenibile in Africa».

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