[11/10/2012] News

Anche il Parlamento europeo all’opera per una rivoluzione industriale verde nell’Unione

Non è solo la Commissione europea a muoversi per delineare la nuova (e sostenibile) rivoluzione industriale che dovrà cambiare il volto economico dell'Unione, puntando su una manifattura green e ad alto valore aggiunto. Il commissario europeo all'Industria, Antonio Tajani, ha scoperto ieri le carte mettendo sul tavolo una nuova strategia di politica industriale ancora in fasce; oggi l'evento per presentarla in Italia, un incontro al Palazzo delle Stelline di Milano.

Al convegno, dal significativo titolo "L'industria al centro del paino di crescita europeo" sono presenti anche i vertici della Commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, rispettivamente nella persona del presidente Amalia Sartori (nella foto) e della vicepresidente Patrizia Toia.

Contattata da greenreport.it, la presidente Sartori ha comunicato tramite il suo assistente Andrea Leonardelli che il Parlamento ha accolto «con estremo favore» la comunicazione della Commissione, in quanto «è da tempo che abbiamo avviato il dibattito attorno alla necessità di avere una politica industriale più forte, internamente ma anche nei confronti della concorrenza globale, più sostenibile ed attenta alle sfide climatiche e alle opportunità che derivano dalle potenzialità della green economy e più vicina alle esigenze reali e quindi modulabile rispetto alla congiuntura economica in corso».

«Vista l'importanza dell'industria manifatturiera in Europa e nel nostro Paese, avere finalmente un obiettivo politico (industria al 20% PIL al 2020) che ci porti a canalizzare le politiche nazionali verso un'unica direzione è un segnale importante. La grande attenzione rivolta alle PMI e all'accesso al credito rappresenta una conferma rispetto a quanto il Parlamento chiede da anni». 

«Naturalmente, la maggiore attenzione conferita al consumo attento ed efficiente di risorse ed energia anche nell'ambito della politica industriale rappresenta una continuità con quanto deciso nel 2007 approvando il Pacchetto "20-20-20 al 2020" e riflesso poi negli atti legislativi sulle energie rinnovabili, sul sistema ETS e sull'efficienza energetica. L'ultima ad essere adottata in ordine temporale è stata la Direttiva sull'efficienza energetica che ha imposto nuove misure vincolanti anche al comparto industriale, ma ha soprattutto chiesto agli Stati membri maggiori sforzi e maggiore impegno nell'applicazione dei principi-guida verso la sostenibilità della nostra crescita economica».

Il Parlamento e la relativa Commissione Industria, dunque, decideranno già «nelle prossime settimane cosa fare rispetto alla strategia annunciata ieri». Essendo comunque quello proposto da Tajani un documento non legislativo, il Parlamento «può fare al massimo un rapporto di iniziativa per portare all'attenzione della Commissione Europea la propria posizione in merito alle molte sfaccettature contenute nel testo, ma non di più. Vedremo quali saranno le decisioni che verranno prese, ma si è certi del fatto che il Parlamento seguirà da vicino il percorso che porterà all'adozione delle misure concrete che permetteranno il raggiungimento degli obiettivi contenuti nella strategia». 

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