[29/11/2012] News

Efficienza energetica nell'edilizia pubblica, un tesoro che puņ valere 400.000 posti di lavoro

Enormi gli effetti positivi dell'investimento: +2,8% del Pil in 10 anni, -1,66 milioni di tonnellate di CO2 l'anno

Quali vantaggi si potrebbero ottenere realizzando interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici (scuole e uffici) del nostro Paese? Una valutazione precisa, con numeri al seguito, è emersa nell'ambito del convegno "Reinventiamo gli immobili", organizzato da Manutencoop Facility Management S.p.A., capofila del principale gruppo italiano attivo nella gestione e nell'erogazione di servizi integrati rivolti agli immobili e da Legacoop, con la collaborazione scientifica di Nomisma ed Enea, che si è tenuto oggi presso il Senato della Repubblica.

Sulla base delle analisi realizzate da Nomisma, i circa 17 miliardi di euro d'investimenti effettivi (al netto delle detrazioni ottenibili tramite Esco) necessari per la riqualificazione degli oltre 85 milioni di mq di edifici pubblici italiani sarebbero da soli in grado di generare un risparmio annuo pari a circa 750 milioni di euro in termini di minori costi energetici (quasi il 50% in meno rispetto alla spesa attuale) e un impatto diretto positivo sull'economia italiana pari ad una crescita del Pil annuo dell'1,4% (se gli investimenti venissero fatti in un solo anno) e fino al 2,8% del Pil nell'arco di dieci anni. Il tutto, hanno spiegato dall'istituto di ricerca economica, con il ricorso principalmente a manodopera interna e senza alimentare in modo squilibrato importazioni dall'estero: ciò si tradurrebbe quindi in un incremento potenziale dell'occupazione stimabile tra i 200.000 ed i 400.000 nuovi posti di lavoro.

Poi ci sono i vantaggi ambientali, con un risparmio potenziale annuo pari a 0,77 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio a partire dall'anno successivo all'attuazione dell'intervento e da un risparmio cumulato, in dieci anni, pari a 7,67 Mtep. Inoltre, ci sarebbero i  benefici anche in termini di emissioni di gas serra, con una riduzione pari a circa 1,66 milioni di tonnellate di CO2 l'anno, un risultato equivalente all'annullamento per un anno delle emissioni di CO2 per riscaldamento dell'intera città di Roma. Gli interventi sugli edifici pubblici riguardano ad esempio la sostituzione della caldaia, la coibentanzione dell'immobile, inserimento di lampade a basso consumo, etc.

Per quanto attiene il finanziamento dell'intervento di riqualificazione del patrimonio immobiliare dello Stato, Nomisma sostiene che potrebbe essere sostenuto per intero da partner privati. Infatti gli interventi di efficientamento energetico sugli immobili pubblici potrebbero da soli produrre un risparmio in grado di costituire il capitale necessario al loro stesso finanziamento.

Attraverso la definizione di un canone annuo, il soggetto pubblico può affidare per un periodo determinato la gestione del proprio edificio ad un operatore terzo, che sulla base di uno studio sull'immobile e sulle possibili aree di intervento, realizza tutti gli investimenti necessari, rientrando dei costi necessari alla riqualificazione grazie ai minori consumi che gli interventi progettati e realizzati assicurano.

«Ovviamente gli investimenti iniziali sono consistenti e i tempi di rientro per i partner privati molto lunghi, fino a 30-40 anni- hanno precisato da Nomisma- per rendere quindi finanziariamente sostenibile l'operazione per i privati  è necessario affiancare ai flussi di cassa liberati dai risparmi energetici una componente di incentivi fiscali da parte dello Stato». Da Manutencoop spiegano che «l'incremento del Pil ipotizzato porterebbe nelle casse dello Stato un aumento del gettito fiscale fino 3 miliardi all'anno nell'orizzonte decennale considerato, se lo Stato rinunciasse a questo potenziale beneficio fiscale "restituendo" all'economia le maggiori entrate derivanti dall'investimento in risparmio energetico, questo potrebbe costituire un'ulteriore forma di stimolo per l'apparato produttivo del nostro Paese nella difficile fase economica che sta attraversando».

L'introduzione di incentivi o agevolazioni di carattere fiscale creerebbe, quindi, la convenienza necessaria affinché anche il settore privato possa essere stimolato ad efficientare. Al convegno hanno partecipato tra gli altri, di Jean Paul Fitoussi, professore Emerito di Economia all'Institut d'Etudes Politiques di Parigi e all' Università Luiss, Tullio Fanelli, sottosegretario ministero dell'Ambiente, Sergio De Nardis, Chief Economist di Nomisma, Rino Romani, responsabile Unità tecnica Efficienza energetica Enea, oltre che di Maurizio Bottaini, direttore Servizi specialistici di Manutencoop Facility Management, e Giuliano Poletti, presidente di Legacoop.

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