[01/03/2013] News

«Economia verde» per un «governo di cambiamento»: Bersani c'č, Grillo cosa risponde?

Dal segretario Pd anche l’idea «di un ministero per lo Sviluppo sostenibile»

«L'economia verde deve essere il cuore del nuovo governo che ho in testa». Regna ancora il caos post-elezioni, nell'incertezza dell'ingovernabilità che paralizza il Paese, ma Bersani comincia a diradare qualche nebbia e spiega di voler «rilanciare anche qualche vecchia idea, come la creazione di un ministero per lo Sviluppo sostenibile». In un lunga intervista concessa a la Repubblica, il leader del Partito democratico - che dalle urne ha comunque raccolto la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato -  indica quella che potrebbe essere la via di fuga dall'empasse politico dell'Italia.

«Ecco il mio piano», spiega Bersani. «Mercoledì prossimo in direzione mi assumerò la responsabilità di formalizzare la proposta di un governo di cambiamento, che segnali in modo netto il cambio di fase con sette-otto punti programmatici», ognuno dei quali verrà tradotto in uno «specifico disegno di legge, che giorno dopo giorno farò pubblicare in rete già da giovedì mattina». L'essenzialità di un decalogo sarà dunque il filo conduttore del prossimo esecutivo, se tra i grillini in Parlamento prevarrà il senso di responsabilità votando la fiducia al «governo di cambiamento». Anche vista da greenreport sembra questa l'unica strada costruttiva perseguibile, al momento: ecco perché abbiamo lanciato una nostra proposta, un "Compromesso storico per l'ambiente" (tra i quali c'è proprio quello di un ministero dello sviluppo sostenibile), pronto ad evolversi davanti alle critiche e ai suggerimenti (già ricevuti e che speriamo di continuare a ricevere) di quanti credono che la sostenibilità sia la bussola da seguire per uscire dal pantano di una crisi economica quanto sociale e ambientale.

Ad ascoltarne le idee, Bersani e la coalizione Italia Bene Comune - anche se non sempre l'hanno dimostrato - sembrano rientrare in questa stretta cerchia. Il segretario Pd indica 8 punti, ma a Repubblica si limita a spiegarne 4. In questa ristrettissima cerchia l'ambiente c'è - gli altri 3 sono il tema sociale, l'Europa e la democrazia - con l'idea del ministero per lo Sviluppo sostenibile e soprattutto nelle intenzioni di fondo che, lo ripetiamo, sono chiare:  «L'economia verde deve essere il cuore del nuovo governo che ho in testa» non è una frase che lascia adito a dubbi. Ed anche la società civile, da più parti, sembra chiedere la stessa cosa: oggi Alberto Asor Rosa, leader della Rete dei Comitati, chiede dalle pagine de il Manifesto che attorno ad un decalogo con ben presente l'ambiente prenda vita la prossima esperienza governativa.

Il MoVimento 5 Stelle, dalla sua, sulla carta dovrebbe essere entusiasta della prospettiva. Le sue cinque stelle dovrebbero infatti racchiudere un condensato di ambientalismo: non rappresentano forse «Acqua, Ambiente, Trasporti, Connettività, Sviluppo»? I temi ambientali, soprattutto all'inizio dell'avventura del MoVimento, sono stati al centro delle campagne portate avanti da Beppe Grillo. Talvolta in modo distorto - come nel caso dello slogan "rifiuti zero", acriticamente sbandierato - ma l'ambiente sembra essere nel Dna dei grillini, e proprio qui è possibile cercare un territorio di confronto per uno sviluppo sostenibile.

Lo riconosce anche l'attuale ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che in una nota del dicastero afferma che «il Movimento ha da sempre manifestato una grande attenzione per la protezione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile e la sensibilità dei nuovi parlamentari può essere il valore aggiunto che serve al Parlamento per completare l'agenda verde per la crescita sostenibile dell'Italia avviata con le misure adottate nell'ultimo anno». Con una lettera inviata a Beppe Grillo, il ministro propone un incontro ai neoeletti parlamentari a cinque stelle per parlare di questi temi.

I grillini, ad inizio settimana si riuniranno a Roma per decidere quale strategia adottare in Parlamento. Non è più tempo per i giochi: l'Istat rileva oggi che i disoccupati in Italia sono arrivati a sfiorare i 3 milioni, in aumento, e quasi altri 3 milioni sono i precari. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita a gennaio fino al 38,7%, il massimo dall'inizio delle serie storiche. Lo sviluppo sostenibile rappresenta. Anche a questi ragazzi Beppe Grillo risponderà con una battuta o un ‘vaffanculo'? Quella dello sviluppo sostenibile è al momento l'unica strada credibile per ripensare ad una piena e buona occupazione, e non può essere sprecata.

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