[14/03/2013] News toscana

Rossi rinuncia allo stipendio: solidarietà verso i cittadini cassaintegrati e alluvionati toscani

Se da un lato si respira aria di cambiamento su molti fronti, vedi quanto successo con le elezioni politiche poco più di due settimane fa (anche se non hanno certo portato stabilità)  e con la scelta ieri  del  nuovo  vertice dello Stato Vaticano, dall'altro i fatti invece ci riportano ad un immobilismo dello Stato che coinvolge e penalizza i cittadini più sfortunati. Specialmente in questa fase dove gli atti simbolici possono anche rappresentare sostanza, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi prova a dare uno scossone al "Palazzo" della burocrazia ministeriale.

«Oggi ho preso una decisione: rinuncio a ritirare il mio stipendio finché non sarò in grado di indennizzare le imprese danneggiate dall'alluvione e di dare certezze alle migliaia di lavoratori in Cassa integrazione in deroga per tutto il 2013- ha dichiarato Rossi- Non si può andare avanti così. L'assenza di un governo e i ritardi della burocrazia hanno gettato nella disperazione decine di migliaia di famiglie in Toscana. Due casi fra tutti mi sembrano emblematici- ha aggiunto il presidente- In Toscana 12.500 cassaintegrati sono disperati perché senza alcuna entrata da almeno 4 mesi. Di questi ben 2.500 da settembre non hanno ricevuto neppure un euro. Anche se qualcosa si sta muovendo, rimane ancora aperta la questione del completamento del pagamento del 2012 e la copertura degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013, perché le risorse stanziate sono assolutamente insufficienti».

L'altra emergenza individuata da Rossi, riguarda i cittadini toscani colpiti dall'alluvione dell'autunno 2012: ad oggi, 844 imprese e oltre 2.500 famiglie non hanno avuto alcun contributo dallo Stato per far fronte ai danni subiti. «Le uniche risorse sono state quelle della Regione- ha precisato Rossi- Il governo non ha ancora trasferito i soldi stanziati dal Parlamento (250 milioni per tutte le regioni, di cui 110 destinati alla Toscana) perché manca la firma del Presidente del consiglio sul decreto. In più non è chiaro se sarà possibile destinare, come più volte ho richiesto e sollecitato, il 25% di queste risorse per indennizzare le imprese e le famiglie colpite. La nostra sarà una battaglia contro l'indifferenza di uno Stato che non riesce ad essere vicino e sensibile alla gente che soffre. Avevamo anche chiesto il rinvio del pagamento delle tasse per le famiglie e le imprese alluvionate, ma questa richiesta non è stata accolta».

Con questa iniziativa Rossi auspica di toccare i "nervi" più sensibili in ambito ministeriale, al di la della fase di stallo data dall'assenza di un governo, e comunque si pone a fianco dei cittadini in questa battaglia. «Voglio con questo gesto sollecitare la burocrazia ministeriale e il governo ad impegnarsi per sbloccare i finanziamenti dovuti e, soprattutto, voglio stare ancor più vicino ai cittadini in difficoltà. La situazione è difficilissima. Se riusciremo ad uscirne sarà tutti insieme. E noi ci batteremo con tutte le nostre forze» ha concluso il presidente.

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