[27/03/2013] News

Al Forum sociale mondiale di Tunisi l'Osservatorio italiano sul commercio internazionale

"Dignité". Dignità, in tutte le lingue del mondo, è la parola d'ordine del Forum Sociale Mondiale che si è aperto  ieri a Tunisi con una grande manifestazione alla quale hanno partecipato oltre 30.000 e circa 4mila organizzazioni da tutto il mondo che hanno sfilato pacificamente per 9 chilometri, scandendo slogan, cantando ed esponendo richieste e rivendicazioni.

La scommessa sembra già vinta: portare il Forum Sociale Mondiale nella capitale del piccolo Paese arabo che con la rivoluzione dei gelsomini ha dato il via alle primavere arabe, un piccolo Paese mediterraneo che da due anni sta lottando per mantenere il carattere arabo e progressista della rivolta contro la dittatura filo-occidentale di Ben Alì, messa a rischi da rigurgiti integralisti e reazionari di stampo islamico.
Quindi, libertà, diritti, democrazia, giustizia, eguaglianza tra i popoli, ma anche questione femminile e crisi economica e sociale sono al centro dei dibattiti organizzati fino al 30 marzo nel campus universitario di Tunisi, un bagno di democrazia, libero pensiero e gioventù che non piacerà molto ai partiti islamici che tengono in piedi il precario governo tunisino accusato di essere il mandante di persecuzioni ed omicidi degli oppositori politici.

Domani Arcs/Arci, Cgil, Fairwatch e Legambiente presenteranno l'Osservatorio italiano sul commercio internazionale che ha l'obiettivo di «Analizzare e denunciare lo stretto legame tra le questioni ambientali, in particolare la crisi climatica, e le politiche del commercio internazionale che sfruttano comunità e luoghi fragili, ignorando i diritti dei più poveri».

Arcs/Arci, in collaborazione con Itinerari Paralleli ha organizzato  un campo di lavoro che prevede la partecipazione alle prime due giornate del forum e poi la partenza per la regione di Tataouine, per un'esperienza di scambio interculturale con la popolazione berbera coinvolta in un progetto di sviluppo rurale gestito dalla Fondazione Alma Mater e dall'Università di Bologna, con una serie di associazioni locali di piccoli produttori e artigiani. Un percorso che permette di conoscere gli aspetti culturali e sociali di quell'area ed anche di collaborare, seppur per un breve periodo, alla realizzazione di attività che contribuiscano alla valorizzazione delle risorse del territorio.

Secondo Maurizio Gubbiotti, responsabile del dipartimento internazionale di Legambiente, «Dobbiamo lavorare affinché il commercio internazionale riconosca la centralità di diritti, salvaguardia dei beni comuni e sostenibilità ambientale e sociale. La crisi economica che attraversiamo è stata aggravata in maniera forte dalla privatizzazione dei beni comuni come l'acqua e l'energia. La grande partecipazione a questo Social Forum nel Maghreb, dove prosegue il fermento della società civile, è  particolarmente significativa per lo sviluppo dei processi di democratizzazione e per la crescita di una sensibilità ambientalista diffusa».
Legambiente  al Social Forum  di Tunisi ha portato «Le ragioni dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, proponendo il bacino mediterraneo come punto d'osservazione di problematiche comuni : dalla tutela del mare e delle coste dall'inquinamento, alle politiche energetiche e alle possibilità della green economy e dello sviluppo rurale».

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