[29/03/2013] News

Non ci resta che sperare in una resurrezione politica, ma non basteranno tre giorni

Di Venerdì Santo la tradizione vuole che non si mangi la carne, e gli scandali alimentari inviterebbero ulteriormente ad astenersi, ma il rischio reale è quello di ingoiarsi un rospo gigante. Persa la chance irripetibile di un governo targato Bersani con il supporto - su pochi punti "sostenibili" - del M5S, gli scenari disegnati in queste ore con l'ipotesi concreta di larghe intese tra Pd e Pdl fa davvero rabbrividire.

Saltasse anche questa - e in questo caso lo speriamo - non è comunque migliore l'alternativa delle elezioni a breve almeno, stando al sondaggio di cui parla oggi repubblica.it. Realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre, sostiene infatti che nelle intenzioni di voto, «il Pdl sale di due punti in una settimana e diventa il primo partito con il 26,2 percento di consensi, ben il 4,6% in più rispetto al risultato raccolto nelle urne. Rispetto al 24 e 25 febbraio guadagnerebbe voti anche il Pd, ma in misura molto più limitata, con uno striminzito +0,6%. Il recupero delle due forze tradizionali avverrebbe a discapito in particolare del Movimento 5 Stelle, che perderebbe il 2,1%, scivolando in terza posizione con il 24,8 percento dei consensi. La ricerca ha poi sondato l'eventualità di un cambio di leadership del Pd. In caso di nuove elezioni, il 66 percento degli italiani vorrebbe Matteo Renzi alla guida della coalizione di centrosinistra, mentre soltanto il 10 per cento confermerebbe nel ruolo Pier Luigi Bersani». Da rimanere senza fiato, ma non da stupirsi: anzi, noi lo avevamo pure azzardato in fase di analisi nei giorni scorsi.

Tutto questo, inoltre, la dice lunga sulla situazione psicologica degli italiani che veramente non sanno più che fare, se non esattamente - ci pare - come i politici che li vogliono rappresentare. Il M5S pare che ora abbia chiamato l'ex Morfeo (come lo chiamava Grillo) Napolitano dicendosi pronti ad appoggiare pseudotecnici: ma che cosa vuol dire? Qui servono persone in grado di governare, e la logica del "basta che non sia uno o una di quello o quell'altro partito" è folle. Qui il discrimine dovrebbe essere tra chi è in grado e chi no, ma l'ideologia ormai sta accecando tutti. E se questo non bastasse, il M5S ha poi smentito il possibile appoggio a tecnici, utilizzando una strategia "berlusconiana": si vede la reazione, si dice che non era vero e la si ritira.

Si dirà allora che anche questa è democrazia, e andrebbe pure bene se nel frattempo non ci fosse un Paese, il nostro per l'appunto, che sta sprofondando come ben ha rappresentato stamani anche il direttore del Sole24Ore nel suo editoriale con titolo cubitale "BASTA GIOCHI". Al di là di come la si pensi, infatti, l'impressione è davvero quella di chi vuol scherzare col fuoco, con l'attuale premier Monti che ne sta uscendo fuori quasi peggio del suo predecessore, incapace com'è di fare almeno quelle due o tre cose già belle e pronte e sulle quali sono tutti d'accordo: dal pagamento del dovuto alle Pmi, al rinvio della Tares, solo per citare i temi più gettonai e imminenti.

Non resta che sperare in una "resurrezione" della politica: il nostro augurio ai lettori di buona Pasqua, che sa di beffa, vuole invece essere l'ennesimo slancio di speranza. 

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