[02/04/2013] News

Il controverso Hansen lascia la Nasa per unirsi al movimento dei giovani contro il global warming

The New York Times annuncia oggi che James E. Hansen (Nella foto), 72 anni, uno dei più noti scienziati del clima al mondo, tra in primi ad avvertire dei rischi che il pianeta e l'umanità corrono per il global warming, il 3 aprile lascerà la Nasa, dove lavorava da 46 anni al Goddard institute for space studies. Se la ricerca sul clima federale perderà il suo personaggio più noto a guadagnarci saranno le associazioni che si battono contro il cambiamento climatico, infatti Hansen ha detto che questo gli permetterà di essere più libero nella sua battaglia per politiche e leggi che limitino il global warming.

L'anziano scienziato vuole assumere un ruolo più attivo nelle cause contro i governi federale e degli Stati Usa  che non mettono limiti alle emissioni di gas serra, ma anche unirsi alla lotta contro l'utilizzo del petrolio delle sabbie bituminose del Canada..

Hanse ha spiegato al New York Times che «In qualità di dipendente pubblico, non è possibile testimoniare contro il governo». Ora Hansen potrà fare l'attivista ambientale a tempo pieno e non sarà costretto a prendere le ferie dalla Nasa per poter partecipare alle proteste durante le quali è stato arrestato o citato in giudizio una mezza dozzina di volte. Un'attività che non piaceva al quartier generale della Nasa a Washington che probabilmente tireranno un sospiro di sollievo per l'autopensionamento di questo prestigioso, ma indipendente scienziato che però non molla e rilancia: «Se si brucia anche solo una parte sostanziale dei combustibili fossili, possiamo garantire che ci saranno dei cambiamenti inarrestabili nel clima della terra - ha detto al New York Times - Abbiamo intenzione di lasciare i giovani e le generazioni future una situazione per i giovani nella quale non potranno far niente»

Hansen ha combattuto la sua battagli di scienziato fin dentro la Casa Bianca, testimoniando decine di volte al Congresso, gestendo alcuni dei computer più potenti del mondo ed implorando politici e cittadini di comprendere le basi di scienza complessa. Per questo è diventato uno dei bersagli preferiti degli eco-scettici ai quali ha dichiarato guerra senza quartiere. Ma Hansen è un cane sciolto e con i suoi alleati ambientalisti non sono tutte rose e fiori, a cominciare dal suo sostegno ad un maggior utilizzo dell'energia nucleare. Nell'intervista al New York Times Hansen dice di voler fare pressioni sui leader europei «Che sono tra i più preoccupati per il cambiamento climatico, per imporre una tassa sul petrolio derivato dalle sabbie bituminose. I risultati della sua estrazione sulle emissioni di gas serra sono maggiori del petrolio convenzionale».

Alcuni scienziati criticano Hansen perché il suo attivismo ambientalista consentirebbe agli eco-scettici di mettere in dubbio la sua obiettività, ma molti altri lo ammirano perché è sempre stato disposto a mettere a rischio la sua brillante carriera per difendere i risultati dei suoi studi.

Ora questo scienziato che ha iniziato tutto studiando Venere, continuerà a pubblicare i suoi lavori senza più contare sulle risorse della Nasa che dagli anni '70 in poi gli hanno permesso di tracciare l'aumento della temperatura della Terra e di prevederne le implicazioni di lungo periodo.

Per 10 anni gli studi sul clima di Hansen, che dimostravano che dagli anni '70 era in corso un forte aumento della temperatura globale, sono rimasti ignorati, poi nel giugno 1988 è stato chiamato davanti ad una commissione del Congresso ed ha testimoniato che era iniziato un global warming di origine antropica, poi ha portato le prove che l'effetto serra era al lavoro in tutto il mondo, smentendo le teorie sulla variabilità naturale del clima come spiegazione di un decennio di aumento delle temperature.

Hansen è però soprattutto un precursore che ha avuto il coraggio di fare previsioni che erano molto avanti rispetto al resto della comunità scientifica e di farle prima di avere tutte le prove in mano, per questo viene accusato di essere retorico e di aver fatto qualche occasionale errore scientifico. A far alzare qualche accademico sopracciglio è stata soprattutto la sua richiesta di condannare per "crimini contro l'umanità" le multinazionali che distruggono il clima, ma qualcuno considera troppo catastrofista anche la previsione che le eccessive emissioni di CO2 potrebbe portare ad un effetto serra galoppante renderebbe la Terra  inabitabile come Venere, cosa mai successa nemmeno nei periodi estremamente caldi del passato remoto del nostro Pianeta, dopo l'apparizione della vita. 

Gli scettici lo accusano di  allarmismo: «Esagera sempre tutti i pericoli». Hansen si trovò al centro di una battaglia politica nel 2005, quando un giovane incaricato politico l'amministrazione di George W. Bush cominciò a mettere sotto contro le sue dichiarazioni ed i suoi contatti con i giornalisti, ma lo scienziato costrinse, con una battaglia pubblica, l'amministrazione repubblicana ad una rovinosa ritirata.  Questo lo fece diventare una bestia nera i conservatori, tuttavia, è stato anche duro con gli ambientalisti e con Obama, giudicando la sua legge sul clima del 2009 (affossata alla Camera) non efficace per limitare le emissioni.  Hansen concorda sul fatto che sia necessario dare un prezzo alle emissioni di CO2, ma che questo prelievo vadano restituite alla gente sotto forma di riduzione delle tasse: «Deve essere fatto sulla base di principi conservatori: non un centesimo per rendere il governo più grande», smentendo così l'immagine di estremista di sinistra che vorrebbero dare di lui gli eco-scettici.

Ma questo non ha impedito ad Hansen di partecipare a lotte contro  progetti che prevedono l'utilizzo di combustibili fossili organizzati da gruppi progressisti, come la protesta contro il carbone del 2009 a Boston, durante la quale fu stato arrestato per la prima volta. Oggi Hansen dice di avvertire gli inizi di un movimento di massa sui cambiamenti climatici guidato dai  giovani, un movimento al quale ha intenzione di dare il suo pieno appoggio: «Alla mia età non sono preoccupato di avere il record degli arresti».

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