[01/04/2011] News

Cambiamenti climatici a lungo termine, Fao: ĢImpatti potenzialmente catastrofici sulla produzione di ciboģ

ROMA. In previsione della prossima sessione dell'Awg-Lca dell'United Nations framework convention on climate change (Unfcc), la Fao ha presentato il documento "Climate change and food security in the context of the Cancun agreements" nel quale afferma che «Effetti potenzialmente catastrofici dei cambiamenti climatici ad evoluzione lenta saranno chiamati a pesare sempre di più sulla produzione alimentare del mondo in via di sviluppo ed è fin da adesso che bisogna preparsi a questi effetti non scontati».

Secondo Alexander Müller, vice-direttore generale della Fao per le risorse naturali, «Per ora, il mondo guarda agli impatti climatici a più breve termine, causati essenzialmente da fenomeni meteorologici estremi. Questo è evidentemente indispensabile. Ma gli impatti "ad evoluzione lenta" apporteranno dei cambiamentio più profondi che netteranno alla prova i servizi eco sistemici necessari all'agricoltura, comportando degli effetti potenzialmente catastrofici sulla sicurezza alimentare durante il periodo 2050 - 2100. Affrontare dopo aver subito il colpo i cambiamenti a lungo termine non ha molto senso. Dobbiamo sostenere da oggi l'agricooltura del mondo in via di sviluppo perchè diventi più resiliente. Non è perché questi cambiamenti si manifestano lentamente e progressivamente che possiamo ignorarli. Dobbiamo superare la tendenza generale ad agire in un'ottica a breve termine ed investire invece a lungo termine».

Nel suo rapporto la Fao mette in fila le misure che i governi dovrebbero esaminare durante i negoziati sui cambiamenti climatici, per fare in modo che non venga minacciata la sicurezza alimentare, che invece dovrebbe essere utilizzata «Come indicatore della vulnerabilità al cambiamento climatico».

Secondo l'agenzia Onu, «I sistemi di produzione di cibo e gli ecosistemi dai quali dipendono sono estremamente sensibili alla variabilità del clima ed ai cambiamenti climatici. L'evoluzione delle temperature e delle precipitazioni, e i conseguenti attacchi di parassiti e malattie, sono in grado di far indietreggiare la produzione. E gli abitanti poveri dei Paesi tributari delle importazioni alimentari sono particolarmente vulnerabili a questi effetti».Müller sottolinea: «Se vogliamo valutare la vulnerabilità al cambiamento climatico, è logico prendere la sicurezza alimentare come indicatore importante»
La Fao chiede che all'interno delle iniziative mondiali per l'adattamento al global warming venga dato più spazio ai rischi legati all'evoluzione lenta del cambiamento climatico e in particolare ai rischi per la sicurezza alimentare, dei quali non è stato tenuto sufficientemente conto nell'agenda internazionale sui cambiamenti climatici. L'iniziativa fondamentale indicata dalla Fao è «La necessità di creare delle varietà alimentari di base meglio adattate all'evoluzione delle condizioni climatiche. I materiali fitogenetici stoccati nelle banche genetiche dovrebbero essere selezionati avendo in mente queste esigenze. Altre risorse fitogenetiche, comprese delle specie selvatiche imparentate con le piante coltivate, devono essere raccolte e studiate, visto il lorio rischio di estinzione. Per esempio, da piante adattate al clima possono essere riprodotte delle varietà di cereali resistenti al caldo, alla siccità, all'immersione ed all'acqua salata. Inoltre, la Fao insiste , sull'importanza di un'ottica che rispetti i diritti dei selezionatori e degli agricoltori, conformemente al Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche».

Il documento presentato all'Unfccc suggerisce che «I Paesi considerino la sicurezza alimentare come un vigile del fuoco socio-economica per le misure di attenuazione. Soddisfare la domanda crescente di carburante, di cibo e di cattura del carbonio metterà i decision makers nazionali di fronte alla sfida di sfruttare le sinergie e di trovare il giusto equilibrio tra gli utilizzi concorrenziali delle terre. La produzione di biocarburanti (una misura di attenuazione) è già stata associata alla fiammata dei prezzi degli alimenti nel 2007-2008. Inoltre, sembra che il successo dell'iniziativa Redd+ (mirante a ridurre le emissioni dovute alla deforestazione ed al degrado delle foreste e ad accrescere gli stock di Co2 nelle foreste) dipenderà dalla maniera in cui verranno gestiti i legami con l'agricoltura».

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