[06/04/2011] News

La Camera approva all'unanimità il Ddl Realacci-Lupi sui piccoli comuni

Esulta Legambiente

ROMA. La Camera ha approvato all'unanimità la legge a sostegno dei comuni con meno di 5mila abitanti ed Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd e primo firmatario con Maurizio Lupi del Pdl della proposta è molto soddisfatto: «E' una bella notizia per chi vuole bene all'Italia,. Se non vogliamo che l'Italia non sciupi un'opportunità decisiva per entrare con la sua identità nei mercati globalizzati, se non vogliamo che perda un treno importante per lo sviluppo dobbiamo scommettere su queste realtà. E la legge sui piccoli comuni può essere uno strumento importante in questo processo. È una legge molto attesa, non perché da sola possa essere risolutiva dei problemi aperti, ma perché indica con chiarezza una direzione ed una politica: considerare gli oltre 5800 comuni con meno di 5000 abitanti non un peso per il nostro paese, un'eredità del passato ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e costruire il futuro».

Realacci sottolinea che «Un dato interessante che emerge è che nei piccoli comuni la popolazione è cresciuta in un decennio dello 0,83%, più del doppio della crescita nazionale che si attesta allo 0,38 %. Nel 99,5% dei piccoli comuni si trovano prodotti tipici certificati. Qui vengono prodotti il 93% delle DOP e degli IGP accanto al 79% dei vini più pregiati. Ben 10.279 parrocchie italiane (il 39,6% del totale) si trova nei comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti. Il 68% dei comuni italiani utilizza energia prodotta con fonti rinnovabili, quasi la metà di questi sono piccoli comuni. Solo in 245 comuni è presente un impianto eolico . di questi, il 68.5% è rappresentato da piccoli comuni

E' soddisfatta anche Legambiente per l'approvazione di  una legge fortemente voluta dall'associazione ambientalista che promuove da tempo una lunga serie di iniziative a favore della piccola grande Italia e delle migliaia di centri storici che custodiscono l'immenso patrimonio culturale e storico, naturale ma anche enogastronomico del Paese. Anche quest'anno, l'8 maggio, Legambiente festeggerà Voler Bene all'Italia, la giornata nazionale dei piccoli comuni, per celebrarne peculiarità e risorse.

Il presidente nazionale del Cigno Verde,  Vittorio Cogliati Dezza, sottolinea che «I piccoli comuni sono una grande opportunità per lo sviluppo "buono" del nostro Paese, un presidio del territorio, un'occasione per l'occupazione giovanile. La legge approvata ieri sera alla Camera permetterà finalmente di rafforzare gli interventi a favore dello sviluppo locale, di valorizzare e salvaguardare le identità culturali in aree spesso in deficit a causa di spopolamento, impoverimento e assenza d'investimenti. Può essere un primo passo per trasformare un problema in opportunità, sostenendo e sviluppando i talenti locali.  I comuni con meno di 5.000 abitanti sono il 72% degli 8.100 comuni d'Italia, abitati da quasi dieci milioni di persone. Sono territori che non devono essere considerati come un limite allo sviluppo, ma al contrario, come i veri protagonisti del futuro del Paese, di quella scommessa sulla qualità che per l'Italia può essere una possibilità straordinaria. Per questo vanno messi in condizione di competere. La prossima festa nazionale dei piccoli comuni, l'8 maggio, sarà un'ottima occasione di dibattito pubblico per sfruttare al meglio le opportunità fornite dalla legge».

Una legge che ha avuto un iter molto faticoso durato quasi 10 anni. Il 3 luglio 2001, Realacci presentò come primo firmatario il disegno di legge "Misure per il sostegno delle attività economiche, agricole, commerciali e artigianali e per la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti". Il ddl viene sottoscritto da un centinaio di parlamentari di maggioranza e opposizione. Il 21 gennaio 2003, la legge sui piccoli comuni, che nell'iter dei lavori parlamentari è diventato il ddl 1942 Realacci-Bocchino, viene approvato all'unanimità dalla Camera dei Deputati. Il solo voto contrario è di un deputato che successivamente ammise di aver commesso un errore durante la votazione. La legge passa al Senato. Il 27 aprile 2006 si conclude la XIV legislatura, e la legge sui piccoli comuni resta impantanata, senza essere approvata al Senato. Il 28 aprile 2007 Ermete Realacci, presenta la prima legge di iniziativa parlamentare della nuova legislatura. E' il ddl sui piccoli comuni "Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comuni compresi nelle aree protette ." Anche in questa legislatura il disegno di legge viene sottoscritto da oltre 150 parlamentari di maggioranza e opposizione.   L' 8 novembre 2006, per la prima volta nella storia di Montecitorio, oltre 350 sindaci dei piccoli comuni d'Italia, in un'iniziativa a loro dedicata, incontrano il Presidente della Camera Fausto Bertinotti. Il 18 aprile 2007, la legge sui piccoli comuni, viene approvata all'unanimità, dall'aula di Montecitorio e trasmessa al Senato. La chiusura anticipata della XV legislatura, ferma ancora una volta l'iter della legge. Il 29 aprile 2008, in apertura di nuova legislatura, Realacci presenta nuovamente come primo firmatario il disegno di legge sui piccoli comuni, che ha come co-firmatario il deputato del Pdl  Maurizio Lupi. Anche in questa legislatura la proposta di legge viene sottoscritta da oltre 100 parlamentari.

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