[07/04/2011] News

Nucleare tedesco: il ministro dell’ambiente annuncia la chiusura di tutte le centrali entro il 2020

LIVORNO. Il governo dell'Ape Maya, come i tedeschi chiamano la coalizione giallo-nera liberal-democristiana della cancelliera Angela Merkel, sembra essersi definitivamente arreso davanti alle proteste antinucleari e soprattutto di fronte alle batoste elettorali ed ai sondaggi che prevedono una disfatta. Secondo quanto ha dichiarato alla Reuters, a margine dell'assemblea dell' International renewable energy essociation (Irena) tenutasi negli Emirati Arabi Uniti il 4 e 5 aprile, il ministro all'ambiente ed alla sicurezza nucleare tedesco Jürgen Becker «La Germania spegnerà tutte le sue centrali nucleari entro il 2020».

Becker ha sottolineato che «Una decisione è già stata presa per fermare 8 impianti  prima della fine di quest'anno, che sicuramente non saranno riattivati. E gli 9 verranno chiusi entro la fine del decennio».

Un colpo mortale per la potente lobby nucleare tedesca che sperava in una sospensione temporanea per i vecchi impianti e nel via libera al prolungamento della vita di quelli più giovani. Invece il governo Cdu/csu-Liberali si rimangia tutte le promesse e i decreti approvati e ritorna indietro all'uscita dal nucleare che fu uno dei pilastri dell'intesa della Grosse koalition tra socialdemocratici e democristiani. Una vera e propria Caporetto per i liberali, che avevano imposto il ritorno al nucleare e che ora sono nel bel mezzo di una delle crisi interne più terribili della loro storia. 

La notizia non solo costerà centinaia di milioni di euro di guadagni ai colossi energetici tedeschi, ma avrà un impatto enorme sull'intero settore energetico europeo ed internazionale, azzoppando ancora di più il rinascimento nucleare mai davvero iniziato in Occidente.

Intanto i francesi non a caso hanno reso noto proprio al meeting di Irena che per la prima volta quest'anno la Germania è diventata un importatore netto di energia dalla Francia e che quindi la Francia nucleare sopperisce alla necessaria energia atomica non più prodotta in Germania. Peccato che prima fosse la Francia ad importare, nei periodi di punta, energia elettrica prodotta dall'eolico tedesco.

Greenpeace risponde alle furbizie nucleari francesi con un rapporto che dimostra che il 90% dell'energia elettrica europea prodotta col  nucleare e col carbone potrebbe essere eliminata entro il 2030 creando più posti di lavoro di quelli persi con la chiusura delle centrali nucleari e a combustibili fossili.

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