[21/04/2011] News

Ban Ki-moon tra Chernobyl e Fukushima. «Abbiamo calcolato correttamente i rischi ed i costi dell’energia nucleare?»

In occasione di una visita a Chernobyl, in Ucraina, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto alla comunità internazionale «Di trarre le dovute lezioni dagli incidenti nucleari e di aiutare la regione a ricostruirsi ed a svilupparsi. Oggi assistiamo 6.000 bambini la cui salute è stata gravemente scossa da un cancro alla tiroide, 330.000 persone che hanno dovuto lasciare le loro città e i loro villaggi, 600.000 operai incaricati della ricostruzione, 6 milioni di persone che continuano a vivere nelle comunità colpite in Bielorussia, in Russia e in Ucraina».

Dati diversi e più allarmanti di quelli contenuti nei rapporti Onu, Iaea ed Ocse che circolavano solo ancora pochi giorni fa, prima che il nuovi disastro di Fukushima risvegliasse il mostro radioattivo dall'oblio nel quale era stato fatto cadere il 26 aprile del 1986 quando si fuse il cuore del reattore di Chernobyl, la più sicura delle centrali, l'orgoglio dell'atomo sovietico, che diventò il primo incidente classificato a livello 7 della scala Ines, raggiunta 25 anni dopo solo da Fukushima.

Ban, che è in ucraina per partecipare alla Conferenza "25 years after Chernobyl catastrophe: safety for the Future"  è andato a Chernobyl insieme al presidente ucraino Victor Yanukovych (uno che le centrali nucleari vuole farle ancora) ed insieme hanno visitato Centro di comando di Chernobyl ed il cantiere per la costruzione del nuovo sarcofago per il reattore, insieme hanno anche attraversato la città fantasma di  Prypyat, la stessa dove, con i buoni uffici dei governi ucraino e bielorusso, si promuove il macabro turismo della tragedia atomica.

Ban Ki-moon ha chiesto alla comunità internazionale «Non solo di ricordarsi di questa catastrofe che ha avuto luogo 25 anni fa ma anche di aprire un nuovo capitolo. La scienza ha dimostrato che una vita normale è possibile per la maggioranza delle persone viventi nelle zone colpite dalla catastrofe di Chernobyl. Queste zone hanno soprattutto bisogno di ricostruzione, di sviluppo, di nuovi posti di lavoro, di nuovi investimenti e di ristabilire un sentimento di appartenenza ad una comunità. Il programma di azione dell'Onu per Chernobyl fino al 2016 riflette la determinazione del sistema delle Nazioni Unite ad aiutare la ripresa e lo sviluppo della regione. Noi facciamo squadra con le autorità, le comunità locali ed altri partner per migliorare le infrastrutture, promuovere le piccole imprese, rafforzare il sistema sanitario e stimolare la creazione di posti di lavoro».

Poi Ban ha finalmente affrontato il vero nodo che lega in 25 anni Chernobyl a Fukushima: «E' venuto il momento per un dibattito globale sul futuro dell'energia nucleare. Dobbiamo domandarci: abbiamo calcolato correttamente i rischi ed i costi dell'energia nucleare? Facciamo tutto quello che possiamo per proteggere la popolazione del mondo? Come ha dimostrato l'incidente recente alla centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi, è probabile che si produrranno altri incidenti. Con il numero delle centrali nucleari che dovrebbe aumentare in maniera sostanziale nei decenni futuri, la nostra vulnerabilità non farà che aumentare»,  Per questo Ban Ki-moon. Ha incoraggiato la comunità internazionale «A riflettere sui modi per rafforzare la sicurezza nucleare. Abbiamo bisogno di criteri internazionali per la costruzione, di un accordo sulle garanzie in material di sicurezza pubblica, di una completa trasparenza e di uno scambio di informazioni tra le Nazioni. E' per noi un'altra maniera per onorare quelli che soffrono per Chernobyl».

Nella successiva conferenza stampa tenuta a Kiev insieme a Yanukovich, Ban ha detto: «Una cosa è leggere e sentir parlare di Chernobyl, ed una storia completamente diversa è vederla di persona». Un commosso segretario Onu ha ricordato il sacrificio dei "liquidatori" di Chernobyl «Che hanno perso la vita letteralmente per salvare il mondo» ed ha ricordato che, oltre ai 6 milioni di persone che hanno subito e subiscono gli effetti di quella lontana tragedia, «Innumerevoli altri vivono nell'ossessione del timore per la loro salute, per i loro mezzi di sostentamento e per il futuro della loro famiglia. Onoriamo il loro dolore. E' importante cercare di superare la percezione che le regioni colpite  nei tre Paesi  siano  avvelenate per sempre e avviare invece un nuovo capitolo, con una nuova comprensione.

Ban ha ricordato che «Gli incidenti nucleari non rispettano i confini. Lo dobbiamo ai nostri cittadini e al mondo: bisogna  praticare i più elevati standard di preparazione e di risposta alle emergenze, dalla progettazione dei nuovi impianti, passando per la costruzione e l'esercizio, fino alla loro eventuale disattivazione»

Parlando con i giornalisti a Kiev, Ban ha detto che «I disastri di Chernobyl e di  Fukushima Daiichi in Giappone, che è stata  gravemente danneggiata  dal terremoto e dal maremoto dell' 11 marzo, hanno inviato un forte messaggio al mondo sulla necessità di migliorare gli standard di sicurezza. Dobbiamo rafforzare le norme di sicurezza nucleare, sia a livello nazionale e internazionale. Il direttore generale dell'International atomic energy agenti,  Yukiya Amano, convocherà una riunione ministeriale sul tema nel mese di giugno. Da parte mia, terrò una riunione ad alto livello con i leader mondiali nel mese di settembre per discutere in modo approfondito il rafforzamento della sicurezza nucleare, sia a livello nazionale che internazionale».

Intervenendo il 19 aprile a  Kiev al Summit on the safe and innovative use of nuclear energy, Ban aveva detto: «25 anni fa l'esplosione a Chernobyl ha proiettato una nube radioattiva sopra l'Europa ed un'ombra attraverso il mondo. Attualmente, prosegue la tragedia nella centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi. E' il momento di aprire una riflessione su questo problema: come garantiremo un uso pacifico dell'energia nucleare e la massima sicurezza?. Dobbiamo ripensare a livello globale questa questione fondamentale. Perché le conseguenze sono catastrofiche, la sicurezza è di un'importanza capitale. Perché le conseguenze sono transnazionali, devono essere dibattute a livello mondiale».

Ban ha proposto misure concrete per rafforzare in futuro la sicurezza nucleare, a cominciare da «Una revisione completa degli attuali criteri della sicurezza nucleare, sia a livello nazionale che internazionale. Esorto gli Stati ad adottare delle misure appropriate per mettere in opera i criteri di sicurezza più elevati possibile: soprattutto la formazione del personale, un sistema affidabile di assicurazione-qualità, un sistema di vigilanza indipendente ed anche maggiore trasparenza. E' tempo di rafforzare la capacità dell'Iaea in materia di sviluppo e di messa in opera dei criteri più elevati di sicurezza nucleare».

Secondo il segretario generale dell'Onu Fukushima evidenzia che «Le centrali nucleari devono essere pronte a sopportare altrettanto bene sia I terremoti che gli tsunami, gli incendi e le inondazioni. Bisogna nuovamente analizzare il rapporto costi-benefici dell'energia nucleare». Poi ha ricordato che «Il diritto all'utilizzo pacifico dell'energia nucleare è inscritto nel Trattato sulla non proliferazione nucleare. L'energia nucleare dovrebbe continuare ad essere una risorsa importante per numerosi Paesi, ma deve essere sicura in maniera credibile e global». Per questo ha annunciato l'avvio di uno studio all'interno del sistema dell'Onu sulle implicazioni del disastro di de Fukushima. Infine Ban ha detto che «Bisogna stabilire un legame più forte tra la sicurezza del nucleare e sicurezza nucleare. Benché la sicurezza nucleare e il nucleare sicuro siano due soggetti distinti, aumentare l'una può rafforzare l'altro».

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