[21/05/2009] Energia

Combustibile nucleare Usa agli Emirati Arabi Uniti per gli Epr francesi

LIVORNO. Il presidente Usa Barack Obama ha approvato l’accordo nucleare con gli Emirati Arabi Uniti (Eau) dicendo che «Questo accordo rafforzerà la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza». Si tratta della ratifica dell’accordo firmato a gennaio dall’amministrazione repubblicana di George W. Bush con gli Eau che prometteva all’unione dei ricchissimi emirati di aiutarli a sviluppare l’energia nucleare per fini pacifici. Gli Eua si impegnavano ad importare, invece di produrlo in proprio, il combustibile nucleare dagli americani.

Una cosa che serviva (e serve) come esempio “virtuoso” rispetto ai dirimpettai iraniani accusati di voler fabbricare la bomba atomica sciita arricchendo in proprio l’uranio della loro centrale nucleare costruita dai russi. Non a caso, l’allora segretaria dio Stato Usa Condoleezza Rice, al momento della prima firma insieme al ministro degli esteri degli Eau, Abdullah ben Zayed al Nahyan, disse che «Questo accordo è un modello efficace ed opportuno per la regione».

Il combustibile nucleare americano dovrebbe andare a finire nella centrale nucleare francese, provvista di due reattori nucleari Epr di terza generazione da 1.600 megawatt ciascuno, per la cui costruzione si sono accordati esattamente un anno fa il presidente francese Nicolas Sarkozy e il ministro della difesa degli Eau ed emiro del Dubai Mohammed Bin Rached al Maktoum. In cambio Parigi avrà anche una base militare da piazzare in mezzo al Golfo Persico e sotto il naso dell’Iran, per controllare il flusso vitale di gas e petrolio.

E così, mentre si stende il tappeto rosso per gli Emirati (che con Teheran hanno anche qualche annosa ruggine territoriale) e si rafforza il dispositivo militare anti-iraniano, il nuovi Segretario di Stato americano, la democratica Hillary Clinton, richiede all’Iran di «abbandonare ogni ambizione nucleare nell’interesse della propria sicurezza».

Dopo l’ennesimo lancio di un missile a lunga gittata da parte del regime di Teheran, che è costato anche l’annullamento della visita del nostro ministro degli esteri Franco Frattini, intervenendo, al sotto-comitato del Senato Usa per la supervisione dei fondi statali, la Clinton ha detto che «Il nostro obiettivo è quello di persuadere il regime iraniano che perderà per quel che riguarda la sua sicurezza se proseguirà il suo programma di armamento nucleare. Un Iran nucleare armato di un sistema d’armamento disponibile rischierà di provocare una corsa agli armamenti in Medio Oriente e più ampiamente nella regione. Questo non sarà nell’interesse della sicurezza iraniana».

Va detto che accordi come quelli Usa-Eau e Francia-Eau non abbassano certo la tensione, anzi, aumentano il rischio nucleare mettendo a portata di missile un nuovo bersaglio atomico appena al di là dell’altra sponda del Golfo Persico e che la corsa agli armamenti nell’area non è mai finita, riccamente foraggiata da americani, francesi e italiani… mentre i soliti russi spacciano allegramente armi e nucleare su ambedue le rive del Golfo.

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