[23/10/2007] Comunicati

Il mare e i “pozzi” assorbono meno CO2 atmosferica

LIVORNO. Secondo uno studio pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences” (Pnas), l´efficienza dei "pozzi" di assorbimento di CO2, marini e terrestri, sarebbe in forte calo. L’allarme fa seguito a quanto già detto da Chris Rapley (Nella foto), direttore del British Antarctic Survey che sottolineava come il cambiamento climatico stia diminuendo a livello planetario la capacità degli oceani di assorbire l’anidride carbonica, e quindi con un aumento della CO2 che finisce nell’atmosfera. L’assorbimento naturale di CO2 da parte dei “pozzi”, avviene grazie allo scioglimento dell’anidride carbonica nell’acqua ed ai processi biologici marini, che assorbono circa la metà delle emissioni dovute alle attività antropiche.

«Dall’inizio della rivoluzione industriale – spiega Rapley – gli oceani del mondo hanno assorbito circa un quarto delle 500 gigatonnellate di carbonio emesse nell’atmosfera dalle attività umane. La possibilità che questa capacità venga meno negli oceani meridionali è certamente causa di preoccupazione». La minore efficienza dei "pozzi" del carbonio sarebbe responsabile del 18% dell´aumento dell´accumulo in atmosfera, mentre il 17% delle emissioni di CO2 sarebbe dovuto a una maggiore intensità di carbonio per unità di prodotto e il 65% dalla crescita economica mondiale.

Il nuovo studio del Pnas collega la diminuzione dell’assorbimento di CO2 a fenomeni come i cambiamenti nelle correnti aeree sugli oceani meridionali ed alle grandi siccità che si sono succedute negli ultimi anni. I ricercatori hanno analizzato i dati messi a disposizione da Onu e dalla National oceanic and atmospheric administration Usa ed hanno scoperto che l’accumulo di CO2 in atmosfera starebbe avvenendo a ritmi molto più veloci di quanto previsto dai modelli che tenevano conto della crescita sostenuta do Paesi come Cina ed India. Quindi, oltre al determinante contributo delle attività umane, si sarebbero innescati altri fattori a livello planetario che alterano il ciclo del biossido di carbonio.

Il dato sembra confermato anche da un’analoga ricerca svolta dai ricercatori dell´Università della East Anglia, durata 10 anni, pubblicata dal Journal of Geophysical Research, e che dimostra che l´assorbimento di CO2 nell’Oceano Atlantico del nord si è dimezzato tra la metà degli anni 90 e il 2002-2005. «Questo grosso cambiamento è una sorpresa tremenda – dice la scienziata Ute Schuster, – Pensavamo che l´assorbimento si modificasse lentamente a causa della grande massa dell´oceano».

Torna all'archivio