[30/11/2007] Parchi

Le barriere antirumore hanno pesanti impatti sui volatili

LIVORNO. In occasione di Infrastructura, la fiera sull’innovazione delle infrastrutture e della mobilità in corso a Torino, la Lipu ha diffuso i dati sull’impatto delle barriere antirumore e delle vetrate sull’avifauna: «Proteggersi dall’inquinamento acustico può costare caro in termini di perdita di biodiversità – dice l’associazione ambientalista - senza accorgimenti salva-volatili, i pannelli antirumore installati su autostrade e ferrovie, oppure le vetrate dei nostri edifici possono uccidere in Italia fino a 25 milioni di uccelli ogni anno. Ma basterebbe destinare poche centinaia di euro per ridurre drasticamente, fino al 90%, i rischi di impatto, e quindi di morte, degli uccelli».

Tra le vittime ci sono anche uccelli rari e protetti come Sparviere, Martin pescatore >(Nella foto un esemplare), Beccaccia e Frosone, e anche alcune inoltre specie come i passeri, fino a poco tempo fa molto comuni ma ora in declino. «Gli uccelli purtroppo non percepiscono gli ostacoli rappresentati dalle superfici trasparenti – spiega Marco Dinetti, responsabile ecologia urbana Lipu – e le collisioni sono quasi sempre fatali. I dati sui decessi sono impressionanti: secondo una stima realizzata negli Stati Uniti e applicata al nostro Paese, sono 25 milioni gli uccelli che possono morire ogni anno a causa dello schianto contro le strutture trasparenti come i vetri degli edifici o le barriere collocate vicino alle infrastrutture di trasporto».

Da più di 10 anni la Lipu sta cercando di convincere società autostradali, Anas e e FS-Italfer a trovare una soluzione al problema degli impatti tra infrastrutture e uccelli.
Eppure secondo la Lipu esistono soluzioni abbastanza semplici e poco costose: evitare l’utilizzo del vetro nelle nuove strutture utilizzando al suo posto legno o alluminio; applicare sulle superfici trasparenti già esistenti le sagome adesive anticollisione volatili, cha avvertono gli uccelli del pericolo inducendoli a cambiare traiettoria.

Dinetti spiega che «in termini economici con un investimento per esempio di circa 1.000 euro per una barriera antirumore lunga 300 metri che costa oltre 200mila euro, si possono abbattere i decessi degli uccelli fino al 90%. Con un piccolo sforzo dunque si possono ottenere risultati di grande rilievo e andare nella direzione intrapresa anche dal governo italiano con il “Countdown 2010”, l’impegno assunto a livello europeo per arrestare la perdita di biodiversità entro la fine del decennio».

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