[01/02/2008] Parchi

Australia e Giappone cercano di risolvere la crisi delle balene

LIVORNO. Il primo ministro giapponese, Yasuo Fukuda, si è incontrato oggi con il ministro degli esteri australiano, Stephen Smith, per capire come risolvere una volta per tutte il conflitto sulla caccia alle balene che oppone i due Paesi e che negli ultimi tempi si è trasformato in una vera e propria crisi diplomatica, visto che l’Australia accusa il Giappone di inviare le sua baleniere nella parte del santuario antartico dei mammiferi marini che il governo di Canberra controlla.

Si è trattato di un primo breve incontro di 15 minuti al termine del quale Fukuda ha dichiarato che «il Giappone deve trattare il problema con calma» ed ha sottolineato «l’importanza di comprendere le posizioni delle due parti. E’ importante pensare ad una posizione comune ed impedire che il problema abbia un effetto negativo sulle relazioni diplomatiche bilaterali».

Intervistato dal Kyodo News, Smith ha detto di sperare che «il dialogo permetta di far scomparire le differenze tra i due Paesi a proposito della pesca alle balene». Ma durante uno conferenza stampa il ministro degli esteri australiano ha anche lanciato un messaggio indirizzato a Greenpeace ed alle baleniere giapponesi e soprattutto agli ambientalisti “corsari” di Sea Shepherd: «L’Australia non perdonerà le attività che mettono in pericolo la sicurezza della gente in alto mare».

Le relazioni tra Giappone e Australia sono diventate ancora più tese dopo che le navi degli ambientalisti si sono scontrate con le baleniere nipponiche, con vere e proprie scaramucce, abbordaggi e sequestri di persona che hanno visto protagonisti gli “estremisti” di Sea Shepherd, contrastati con violenza dal personale delle baleniere. Inoltre l’Australia, sospinta da un’opinione pubblica fortemente contraria alla caccia alle balene, giudica falsi i fini scientifici con i quali il Giappone giustifica l’uccisione di un migliaio di grandi cetacei all’anno.



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