[12/02/2008] Comunicati

Il Pil delle regioni Ue, tra ricchezza estrema e terzo mondo

BRUXELLES. Il Prodotto interno lordo (Pil) sarà anche un indicatore in via di superamento per capire il reale benessere di una nazione, ma fa ugualmente una certa impressione vedere quanto sia elastico nell’Unione Europea a 27.

Oggi l’Ue ha reso noti i dati del Pil 2005 divisi per le 271 regioni amministrative dell’Unione Europea, dai quali risulta che le tre regioni più ricche del vecchio continente sono Inner London (Gran Bretagna), con un Pil del 303% (indice Spa) rispetto alla media europea e 76.053 euro procapite all’anno: il granducato del Lussemburgo (264% e 64.557 euro); la capitale belga Bruxelles (241% con 57.242 euro).

Sono 42 le regioni che superano la soglia del 125%, 8 sono in Germania, 5 in Olanda e in Gran Bretagna, 4 in Italia (ma nessuna delle quali nelle prime 15) e in Austria, 3 in Belgio e Spagna, due in Finlandia, una regione in Repubblica Ceca, Danimarca, Irlanda, Grecia, Francia, Slovacchia e Svezia e, naturalmente nel Lussemburgo. In alcuni casi i dati potrebbero essere “gonfiati” dall’afflusso giornaliero di pendolari che accrescono di molto la produzione procapite che viene attribuita alla sola popolazione residente.

Ma l’altra faccia dell’Ue più ricca sono il 35% delle regioni che hanno un Pil inferiore al 75% della media europea. Le quindici regioni con il Pil più basso si trovano tutte in Bulgaria, Polonia e Romania. La regione più povera dell’Ue è il Nord-Est della Romania (il 24% indice Spa), seguita dalle regioni bulgare di Severozapaden e Yuzhen tsentralen (27%) con Pil per abitante da Paesi del terzo mondo: tra i 2.158 e i 2.500 euro. Tra le 69 regioni con un Pil per abitante inferiore al 75% della media ce ne sono 15 in Polonia, 8 in Romania, 7 in Repubblica Ceca, 6 in Bulgaria, Grecia e Ungheria, 5 in Italia, 4 in Portogallo, 3 in Francia (ma si tratta di dipartimenti di Oltremare: Guyana, Martinica e Guadalupa), Slovacchia, una regione in Germania, Spagna, Slovenia, Estonia, Lettonia e Lituania.

La regione con il maggiore Pil procapite in Italia (media nazionale 24.281 euro) è il Sud Tirolo/Alto Adige con 31.665 euro all’anno, segue la Lombardia con 31.618, poi l’Emilia Romagna con 29. 670, il Lazio a 29.645, il Veneto a 28.643, La Val d’Aosta a 28.537 e il Trentino a 28.426. La classifica delle regioni italiane rimane praticamente immutata anche se si valuta lo standard di potere di acquisto (Spa), una “moneta” artificiale adottata dall’Ue per stilare la classifica del Pil reale che mostra lo scarto tra i livelli dei prezzi nazionali e compara gli indicatori economici tra i diversi Paesi.

Gli aggregati Spa sono calcolati dividendo gli aggregati a prezzo corrente ed in moneta nazionale per la parità del rispettivo potere di acquisto. Tra le regioni Italiane al primo posto rimane il Sud Tirolo/Alto Adige 136,7, poi la Lombardia (136,5), l’Emilia Romagna (128,1) e il Lazio (127,9), Il Veneto (123,6), la Val d’Aosata (123,2) e il Trentino (122,7).

La Toscana si piazza sopra la media nazionale con 26.462 euro procapite ed anche sopra la media (114,2% indice Spa) del Pil procapite europeo che raggiunge i 22.400 euro annui. Superano la media europea anche La Liguria (107,6), il Piemonte (114,7) e il Friuli Venezia Giulia (117,7).
Il gradino più basso del Pil tocca alla Campania con 15.494 (66,9% indice spa), preceduta dalla Sicilia con 15.617 euro (67,4), dalla Calabria con 15.641 euro (67,5), dalla Puglia a 15.781 euro (68,1) e dalla Basilicata che arriva a 17. 213 ero di Pil procapite annuo (74,3). Sotto la media del Pil europeo si trovano anche Molise (77,7), Sardegna (80,1), Abruzzo (85,1) e Umbria (98,5).

Se si esclude il piccolo Lussemburgo, lo Stato dell’Ue con il più alto Pil procapite è la Svezia (32.633 euro all’anno) che ha un Pil complessivo del 123% sulla media europea a tutte le sue regioni sopra il 110%, seguita da Gran Bretagna (29.968), Finlandia (29.964) e Austria (29.797).
Il Paese con il Pil più basso per abitante dell’Ue a 27 è la Bulgaria (2.835 euro) poi ci sono la Romania (3.681) e la Polonia (6.405).

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