[23/04/2008] Comunicati

Ecco i Campioni (!?) della terra 2008

LIVORNO. A margine del Business for the Environment Summit (B4E) che si tiene a Singapore, Achim Steiner, il direttore esecutivo del Programma Onu per l’ambiente (Unep) ha premiato i Champions of the Earth con l’Awards 2008 ed ha detto che «il filo che lega tra loro ciascuno dei vincitori è il cambiamento climatico, la sfida per questa generazione e la catastrofe per la prossima se non viene affrontato urgentemente». I vincitori del premio sono stati definiti «i sette pilastri della lotta al riscaldamento del pianeta e i catalizzatori della transizioni verso un’economia mondiale più ecologica».

A scorrere la ricerca molto torna e qualcosa un po’ meno, a cominciare dal premio a sua Altezza serenissima il principe Alberto di Monaco a capo di un paradiso fiscale cementificato ed energivoro, fino ai maxi-Yacht che ospita nel suo lussuoso porto che non sono certo un esempio di sostenibilità e di equità sociale. Eppure, secondo Steiner, tutti «i nostri premiati del 2008 mostrano una via alternativa all’umanità prendendosi delle responsabilità, dimostrando la loro leadership e realizzando dei cambiamenti attraverso diverse sfide di sostenibilità. Questo include una gestione molto più intelligente e creative delle risorse naturali, dei rifiuti e dell’acqua della biodiversità e dell’agricoltura. Ciascuno tra loro è una prova vivente che l’inverdimento dell´economia mondiale è in corso e che la transizione verso una società più efficiente in risorse vale la pena dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico. Sono sicuro che la loro leadership e le loro realizzazioni ispireranno molti altri ad agire come loro che hanno ispirato l’Unep ha nominarli Campioni della terra 2008.

I Champions of the Earth Awards 2008 sono:
Il Principe Alberto II di Monaco, «vincitore europeo, applaudito internazionalmente per più azioni sul cambiamento climatico e la gestione delle risorse naturali. Nel 2005 e 2006, ha seguito i passi del suo bisnonno, il Principe Alberto I, andando nell’Artico per testimoniare personalmente gli impatti. Questo lo ha ispirato a creare una fondazione in suo nome, che mondialmente sostiene attualmente circa 60 progetti».

Abdul-Qader Ba-Jammal, l´ex primo ministro dello Yemen, è stato premiato per l’Asia occidentale ed ha detto che «è indispensabile realizzare legami tra il miglioramento della gestione della natura e le risorse naturali e il miglioramento della qualità della vita dei popoli». Qader Ba-Jammal è stato definito «un fervente difensore della gestione più intelligente delle risorse idriche e della necessità di indirizzare l´agricoltura sostenibile delle terre aride».

Timothy E. Wirth, premiato per l’America del nord, è uno statunitense che ha dedicato la sua vita professionale e privata al cambiamento climatica ed al sostegni o nel suo Paese per una maggiore attività nella riduzione delle emissioni. «Ogni mese, ogni anno, apprendiamo di più sull’urgenza del compito. Abbiamo ancora da fare, ma abbiamo ancora il tempo per agire prima che il caos e la catastrofe non prenda il mondo intero».

Liz Thompson, ministro dell’ambiente delle Barbados e vincitrice per l’America Latina e i Caraibi, tra le sue tante realizzazioni annovera il suo lavoro sulla gestione dei rifiuti «una sfida maggiore per i piccoli Stati insulari – ha detto -Lavoriamo tutti i giorni e facciamo qualcosa che ci appassiona. Ma non pensiamo che qualcuno lo sottolinei ha questo livello. Sono felice, sorpresa e commossa».

Dr Atiq Rahman, direttore esecutivo di un istituto di ricerca sulla sostenibilità dell´Asia del Sud, è il premiato per l´Asia e il Pacifico, e ha detto che questo gli darà ancora più «zelo e motivazioni per lavorare ancora più veloce e più forte per affrontare i problemi ai quali fa fronte il Bangladesh e il mondo in generale. Sono impaziente. Il cambiamento climatico è un disastro di origine umana che aumenta ad un ritmo rapido. L´innalzamento del livello del mare di un metro inonderebbe un quinto del mio Paese. Si non potremo nutrire il popolo, ci sarà il caos. Il mondo deve levarsi insieme e fornire un migliore avvenire a questo pianeta, sennò spariremo tutti insieme. Integrando l’ambiente e lo sviluppo, speriamo di dimostrare che il Nord e il Sud, i ricchi e i poveri non hanno dei destini differenti».

Balgis Osman-Elasha, un ricercatore sudanese ed uno dei principali autori del rapporto Ipcc, è il premiato per l´Afrique,«Spero di trasmettere il messaggio del cambiamento climatico – ha detto – di semplificare il messaggio, per renderlo accessibile a coloro che stanno per essere colpiti. Essere scelto come Campione della terra è in onore. Questo ci da la volontà e il potere di fare di più, ma penso che il momento più onorevole deve ancora venire. Noi non abbiamo un altro pianeta, non c’è che una sola terra: questo è il messaggio!».

Il premio speciale Champions of the Earth 2008 è stato assegnato a Helen Clark, il primo ministro laburista della Nuova Zelanda, un Paese che si è impegnato a raggiungere le zero emissioni di CO2. «Abbiamo lanciato il primo sistema di scambio di emissioni che copre tutti i settori e raggiungeremo l’obiettivo del 90% di energia rinnovabile entro il 2025 – ha detto la Clark – La sfida è quella di mantenere la biodiversità, la diversità culturale e l’integrità ambientale che abbiamo avuto nel nostro mondo e che sono sempre più in pericolo. Il premio speciale dell’Unep è una motivazione incredibile e stimolante per la reputazione del mio Paese. Ci sono sempre delle critiche. Ma noi facciamo la differenza e continueremo a fare la differenza».

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