[29/04/2008] Comunicati

I boschi della piana fiorentina

FIRENZE. Il Piano provinciale dei rifiuti individua nell’area intorno alla localizzazione del nuovo inceneritore previsto a Case Passerini, la piantagione di un bosco che sorgerà in area fortemente industrializzata. I Verdi vogliono saperne di più. Nel merito chiedono all’amministrazione provinciale, per voce del capogruppo in consiglio Luca Ragazzo, lo stato dell’arte della progettazione, quali sono le specie scelte da piantare e quali sono le fonti di approvvigionamento della risorsa idrica per l’irrigazione. Inoltre chiedono che vengano tutelati alcuni elementi paesaggistici ed ecologici come le siepi ed i fossetti, dove tra l’altro si riproducono molte specie rare di anfibi (tutti protetti dalla Convenzione Internazionale di Berna e dalla L.R. 56/2000), tra cui il tritone crestato inserito nella Direttiva Habitat.

La risposta dell’amministrazione è venuta dall’assessore all’ambiente Luigi Nigi (Nella foto) «La Giunta provinciale ha recentemente approvato il progetto preliminare dell’intervento di riqualificazione e miglioramento ambientale della piana fiorentina denominato “I boschi della Piana”. Entro il mese di giugno è prevista l’approvazione del progetto definitivo, si sta inoltre mettendo a punto un apposito accordo di programma con il comune di Sesto Fiorentino al fine di regolare i reciproci impegni in ordine all’acquisizione delle aree, alla realizzazione dell’intervento e alla successiva realizzazione dell’area. Riguardo alle specie da piantare - continua l’assessore all’ambiente - il progetto ne prevede numerose arboree e arbustive. La tipologia di piante è stata individuata da uno studio del sistema del verde della zona interessata, realizzato su nostro incarico dal dipartimento di ortoflorofrutticoltura dell’ Università di Firenze. La scelta delle piante, valutata anche dall’apposita unità di progetto costituita dalla provincia con l’inserimento di specifiche competenze agroforestali, è stata effettuata in base alla loro adattabilità ai terreni argillosi e tenendo conto di numerosi aspetti naturalistici, adattamento, diversificazione delle specie impiantate, cercando di privilegiare quelle a rapido accrescimento intervallate da specie autoctone».

Nigi risponde in modo dettagliato anche in merito all’approvvigionamento idrico presentando le varie opzioni «per l’irrigazione dell’impianto tecnologico, che prevede un fabbisogno stimato in circa 35.000 metri cubi, da distribuire per circa 90-100 giorni all’anno, sono state valutate ed analizzate tre possibili soluzioni: la realizzazione di un invaso che intercettasse le acque del fosso dell’Acqualunga; la realizzazione di una condotta per l’acqua depurata dall’impianto di San Colombano; infine la realizzazione di alcuni pozzi per il prelievo in falda e di un piccolo invaso. Per quanto concerne la tempistica - continua l’assessore - il progetto definitivo sarà suddiviso in due lotti: in una prima fase si provvederà al rimboschimento delle aree già di proprietà del comune di Sesto Fiorentino e di quelle di prossima acquisizione dalla società Autostrade. Successivamente, dopo la procedura dell’esproprio delle aree, si darà avvio alla seconda fase dell’intervento. Il primo lotto sarà completato nei primi mesi del 2009, in considerazione del fatto che le piante devono essere piantate da ottobre a marzo, mentre l’ultimazione del secondo lotto è prevista entro la fine del 2009». Soddisfatto delle risposte il consigliere dei Verdi Ragazzo, soprattutto per il fatto che si punta a mantenere l’habitat, anche se «la parte relativa all’irrigazione è ancora aperta e dovremmo eventualmente fare un approfondimento maggiore».

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