[09/09/2008] Comunicati

L´acceleratore di particelle del Cern, tra fobie e orgoglio

LIVORNO. Domani entrerà in funzione al Cern di Ginevra l’acceleratore di particelle più grande e potente del mondo, che nei prossimi mesi dovrebbe essere in grado di riprodurre le condizioni iniziali presenti nell’universo nel momento del big bang. Lhc è un progetto che è costato 6 miliardi di euro e anni di lavoro e farà scontrare due fasci di protoni con energie fino a sette volte superiori a quelle degli acceleratori utilizzati oggi per osservare le diverse particelle elementari che si formeranno da queste collisioni.

L’attesa da parte del mondo scientifico è molto alta e solo in parte incrinata dall’allarme lanciato da chi teme che l’esperimento possa creare dei buchi neri capaci di ingoiare parti del pianeta terra. Ma come ricorda il Corriere della Sera di oggi questi “due signori” che hanno addirittura inviato un esposto per fermare l’esperimento, non sono neppure scienziati: «Walter L.Wagner aveva incominciato a studiare fisica all’università di California ma poi scopriva che la sua vocazione era diversa. Quindi abbandonava le formule e si iscriveva a giurisprudenza laureandosi in legge e iniziando una vita da avvocato. Luis Sancho, invece, è ancora più misterioso e si sa soltanto che non è un ricercatore ma un «appassionato» del tempo, come ha raccontato lo stesso Wagner».
Tornando a temi più scientifici, all’interno dell’esperimento principale saranno attivati due apparati sperimentali di enormi dimensioni (Cms e Atlas), insieme a due apparati di dimensioni intermedie (Alice e Lhcb) e ad altri due di dimensioni più piccole (Totem e Lhcf), frutto del lavoro di più di quindici anni da parte di migliaia di fisici e ingegneri provenienti da ogni parte del mondo. Ben tre di questi apparati sperimentali sono nati grazie al significativo contributo di oltre cento tra fisici, ingegneri e tecnici della Sezione Infn di Pisa e dell’Università di Pisa, in collaborazione con la Scuola Normale e l’Università di Siena.
Per celebrare l’avvio dell’esperimento, che sarà visibile attraverso un collegamento webcast con i laboratori di Ginevra, e per sottolineare il ruolo avuto dai ricercatori pisani, il dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa e la sezione pisana dell’Infn terranno un incontro mercoledì 10 settembre, alle ore 10.30, nella stanza numero 131 posta al piano terra dell’Edificio “C” del complesso dell’ex-Marzotto. Durante la mattinata saranno proposte quattro brevi presentazioni:
- “Entra in funzione hc, la nuova macchina acceleratrice del Cern che aprirà un nuovo orizzonte alla nostra conoscenza della natura”, professor Rino Castaldi, direttore della Sezione Infn di Pisa;
- “L´esperimento Atlas a Lhc e il contributo del gruppo di Pisa”, dottoressa Chiara Roda, dipartimento di Fisica dell´Università di Pisa e Sezione Infn;
- “L´esperimento Cms a Lhc e il contributo del gruppo di Pisa”, dottor Alberto Messineo, dipartimento di Fisica dell´Università di Pisa e Sezione Infn;
- “L’esperimento Totem a Lhc e il contributo del gruppo di Pisa e di Siena”.
Successivamente i presenti potranno visitare i laboratori del dipartimento, in cui sono state progettate e realizzate alcune delle attrezzature che fanno parte di Lhc.

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