[27/10/2008] Acqua

Dopo bombardamento Usa su Siria, salta conferenza euro-mediterranea sull´acqua

LIVORNO. L´attacco aereo Usa al confine siriano, che ha provocato la morte di 8 persone definite "terroristi" dagli americani e "civili" da Damasco, ha avuto come primo effetto quello del rinvio della Conferenza Euro-Med sull´acqua prevista per il 29 ottobre in Giordania, sulle sponde del Mar Morto.

Secondo il quotidiano di Amman The Jordan Times, che riferisce le parole di un alto funzionario giordano (che ha chiesto di rimanere anonimo) questi avrebbe detto che «fattori politici sono all´origine di questo rinvio, apparentemente attribuiti alle differenze tra la Lega Araba ed Israele sul protocollo. Delle ragioni protocollari sono apparentemente dietro il rinvio della conferenza, esistono infatti delle questioni politiche».

Un problema davvero colossale è il progetto di canale che dovrebbe collegare il Mar Rosso al Mar Morto, sul quale si sta scatenando una vera e propria disputa tra i vari Stati mediorientali. La gigantesca opera, che interesserebbe Giordania, Israele e Territori Palestinesi dovrebbe avere il compito di salvare il Mar Morto il cui livello si sta abbassando vertiginosamente al ritmo di un metro all´anno. Ma il canale è un nervo scoperto che attraversa la linea calda del conflitto israelo-palestinese e prevede una seconda fase che entra nel cuore vero del conflitto mediorientale: l´oro blu, l´acqua.

Dovrebbe essere realizzata una centrale idroelettrica ed un impianto di desalinizzazione per produrre acqua potabile da dividere tra Israele, Giordania e Palestina. EuroMed aveva pensato all´acqua (ed ai trasporti) per unire, invece ha dovuto subire uno smacco per il quale l´attacco statunitense è probabilmente una scusa. Il governo siriano non vede certo di buon occhio questa cooperazione idrica tra nemici storici e non vuole far spazio all´Ue in quella che continua a considerare, a torto o a ragione, una sua zona di influenza.

La Water ministerial Conference di due giorni che avrebbe dovuto iniziare domani sulle sponde giordane del Mar Morto era stata convocata nel quadro del partenariato Euro-Mediterraneo del Processo di Barcellona, meglio conosciuto come Unione per il Mediterraneo, fortemente voluto dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Europei, arabi ed israeliani avrebbero dovuto discutere delle sfide e delle difficoltà poste della carenza idrica nei Paesi del Bacino del Mediterraneo, tra i quali il Paese ospitante, la Giordania, detiene probabilmente il record di siccità.

La presidenza francese dell´Ue riponeva grandi speranze nel summit: «La Conferenza ministeriale sull´acqua che si terrà il 29 ottobre persegue un duplice obiettivo: fissare le linee direttrici di una strategia a lungo termine per l´acqua nel Mediterraneo, che dovranno essere approvate dai ministri nel 2010, ed annunciare i primi progetti concreti in linea con questa strategia. La Francia, presidente di turno del Consiglio dell´Unione europea, e l´Egitto, che è co-presiedono insieme il "Processo di Barcellona": una Unione per il Mediterraneo", organizzeranno la conferenza ministeriale sull´acqua con la Giordania, il Paese ospite. Una dichiarazione sarà adottata alla fine della riunione. Al fine di coprire l´insieme delle questioni e di definire gli orientamenti più pertinenti, il tema dell´acqua deve essere affrontato con l´insieme dei protagonisti (autorità locali, imprese, organizzazioni no governative, ricercatori, etc.). Cosi i protagonisti della società civile sono stati invitati a riunirsi il 28 ottobre per apportare un contributo importante a questa conferenza».

L´illuministica buona volontà europea non aveva fatto i conti con i colpi di coda della campagna delle presidenziali Usa, con i bombardieri americani e con la necessità da parte degli governi autoritari della regione (e di Israele che va verso le ennesime elezioni anticipate) di lasciare tutto com´è in questo conflitto incancrenito dall´odio che ha nel suo cuore la terra e l´acqua. Il Mar Morto può continuare a morire in pace.

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