[18/11/2008] Urbanistica

Lula dà il via libera alla distruzione delle grotte brasiliane

LIVORNO. La Sociedad brasileña de espeleología (Sbe), denuncia che «ignorando tutte le manifestazioni della società civile, il presidente della Repubblica del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, e il ministro dell´ambiente, Carlos Minc, hanno firmasto, il 7 novembre il decreto 6.640 che permetterà la distruzione delle caverne brasiliane».

Gli speleologi brasiliani sono molto preoccupati per il destino delle 4.629 grotte e caverne brasiliane censite, alle quali se ne aggiungono in media altre nuove 300 scoperte l´anno: «La "nefasta" decisione è il risultato della pressione delle grandi imprese edili e minerarie – dice Marcelo Rasteiro, segretario della Sbe- Non esiste nessuna evidenza che le caverne stiano impedendo lo sviluppo, la loro eliminazione è una medicina per una malattia che non si conosce e che non ci si chi si chiede di sapere se esiste».

La Sbe ricorda che il patrimonio speleologico fino ad ora era una delle poche risorse naturali protette dalla legge vigente in forma completa ed ampia e che la sua importanza è paragonabile alle aree di ricarica delle falde idriche. «Le caverne rappresentano un´area molto piccola del nostro Paese e sono formazioni uniche ed estremamente rilevanti per comprendere l´evoluzione geologica del pianeta, della vita ed anche della nostra società».

Secondo la Sbe la decisione di Lula e Minc potrebbe portare alla distruzione del 70% della grotte del Brasile che proteggono e nascondono ambienti ed esseri viventi rari e singolari, molte specie probabilmente ancora da scoprire e classificare, e sono tra I luoghi più interessanti per studiare le conseguenze del cambiamento climatico. Per gli speleologi brasiliani «Dobbiamo incentivare e promuovere un uso sostenibile del patrimonio speleologico, non la sua distruzione, permettendo la conservazione della natura, lo sviluppo della conoscenza scientifica e la diffusione di una coscienza ambientalista per tutta la società e per le generazioni future.

L´appello della Sbe è stato sottoscritto da 160 associazioni brasiliane e da 2.000 ambientalisti, ricercatori e scienziati, però il governo brasiliano non ha dato nessun cenno di risposta «ha voltato le spalle alla società civile», dice amareggiato Ribeiro.

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