[26/11/2008] Rifiuti

Ci risiamo: con un emendamento il governo vuole riscrivere il Codice ambientale

ROMA. Il senatore Roberto Della Seta, capogruppo del Pd in Commissione ambiente, denuncia che «Con un colpo di mano al Senato, il governo vuole ottenere mani libere per riscrivere il codice ambientale, fuori da ogni controllo del Parlamento». L´emendamento emendamento del governo al disegno di legge 1082 collegato alla Finanziaria, attualmente in discussione nelle Commissioni affari costituzionali, riaprirebbe l´eterna vicenda del Codice ambientale che ogni governo rivede a proprio piacimento, creando sempre confusione e tensioni. Caso forse unico in tutta Europa. Con l´approvazione di un nuovo articolo l´esecutivo otterrebbe una delega generale e incondizionata, da esercitare entro il giugno 2010, per modificare per riscrivere l´intero Codice ambientale, un film già visto ai tempi del precedente governo Berlusconi.

Della Seta spiega che «Il 1082 contiene norme su semplificazione, competitività e processo civile. Inopinatamente il governo ha proposto un emendamento che aggiungerebbe al testo un nuovo articolo, il 9-bis, in forza del quale l´esecutivo otterrebbe una delega generale e incondizionata, da esercitare entro il giugno 2010, per modificare il codice ambientale: dai rifiuti alle acque, dal danno ambientale alle procedure di Valutazione d´impatto ambientale. Si tratta di una forzatura inaccettabile nel metodo, come già sottolineato dai senatori del Pd nelle due commissioni che stanno esaminando il ddl 1082, visto che questo testo non passerà in Commissione ambiente, e nel merito: dal 2001 la legislazione ambientale italiana è un cantiere aperto, e negli anni i vari governi di centrodestra hanno tentato più volte di smantellare o ridurre le norme in materia ambientale. Ciò priva i cittadini, le imprese, le pubbliche amministrazioni di un quadro certo e stabile di regole, mentre con questa ennesima deroga, senza criteri né vincoli viene impedito al Parlamento di pronunciarsi su questioni di grande rilevanza per la vita e la salute dei cittadini».

Legambiente chiede di «Ritirare subito l´emendamento vigliacco» e il suo presidente Vittorio Cogliati Dezza, sottolinea che «Una politica che non ha il coraggio delle proprie azioni cerca di assicurarsi la totale libertà di riscrivere l´intero codice ambientale con un emendamento che esclude il confronto parlamentare. Da anni la normativa in campo ambientale viene modificata a ogni cambio di legislatura, con il risultato di lasciare senza punti di riferimento certi amministrazioni locali, utenti e imprenditori. L´Italia ha bisogno di regole certe, chiare e rispettose delle direttive europee e la normativa ambientale non può essere rimessa con una deroga nelle sole mani dell´esecutivo».

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