[07/04/2009] Consumo

In Maremma nascerà il Polo per l´agricoltura sostenibile

FIRENZE. Avrà sede in Maremma presso l’Azienda agricola regionale di Alberese, il Polo per l’agricoltura sostenibile, la biodiversità e le conoscenze tradizionali, voluto da Regione Toscana e da Arsia su proposta della Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione. La Commissione coordinata da Vandana Shiva (Nella foto) ha elaborato un Manifesto in sei punti (vedi allegato) per raggiungere un alto livello di integrazione tra il sapere scientifico e le conoscenze tradizionali.

Tornando al Polo per l’agricoltura sostenibile, esso sarà nodo strategico per i rapporti con i soggetti scientifici sui temi della ricerca alternativa in campo agrario, della conservazione di razze e varietà locali, delle relazioni e dei progetti della cooperazione internazionale. L’Azienda di Alberese potrà in questo modo diventare esempio di esperienze avanzate trasferibili alle diverse realtà che vogliono sperimentare percorsi di riconversione verso una agricoltura sostenibile. Intanto in Maremma troveranno sede alcune importanti realtà progettuali messi in essere da Arsia come: la Banca dei semi per le specie erbacee ed in particolare per le specie ortive; il centro di incontro dei membri della Commissione internazionale per il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura; il centro di riferimento nazionale per la sperimentazione in agricoltura biologica; la sede della Fondazione Slow Food per la biodiversità della quale la Regione Toscana è socio d’onore, finanziando, tramite l’Arsia e il suo Settore “Attività internazionali”, progetti di intervento annuali di sviluppo internazionale. L’Agricoltura di presidio basata sull’impresa agricola multifunzionale diffusa sul territorio, sulla qualità delle produzioni, sulla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, sulla tutela della biodiversità e delle risorse, sulla diversità dei saperi, e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori è la scelta strategica per un futuro sostenibile del settore agricolo. La Regione Toscana è indirizzata da tempo verso questa opzione, come dimostrano alcune scelte “di campo”: è stata la prima a varare una legge che sancisce il divieto di coltivazione di Ogm sul proprio territorio ed è stata anche la prima regione italiana a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone con la legge del 1997, poi sostituita dalla legge del 2004 a tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale.

Il sostegno a questo modello, senza sfociare in derive protezioniste, deve venire anche dal mondo dell’informazione in modo da diffonderlo sempre di più e renderlo pienamente competitivo anche sul piano economico.

Di seguito I sei principi del Manifesto per il futuro dell’alimentazione:

1. Una ristretta visione meccanicistica del mondo è alla radice delle molteplici crisi che l´umanità si trova ad affrontare.

2. L´esclusione delle diverse tradizioni e la conoscenza dei popoli sta rendendo l´umanità intellettualmente povera e maggiormente vulnerabile a molteplici minacce.

3. Il controllo corporativo della scienza e la commercializzazione della conoscenza attraverso i brevetti e gli altri “diritti di proprietà intellettuale” stanno minacciando la conoscenza stessa.

4. Il nuovo paradigma dell´alimentazione e dell´agricoltura deve essere basato su una scienza olistica (le proprietà di un sistema non possono cioè essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti) della vita.

5. La diversità e il pluralismo dei sistemi di conoscenza sono fondamentali per l´evoluzione e l´adattamento, specialmente in questa epoca caratterizzata da una crescente instabilità.

6. La sovranità della conoscenza delle comunità deve essere riconosciuta, compreso il diritto di utilizzare liberamente, migliorare e condividere il sapere.

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